Recensione Gravel

In un panorama videoludico come quello attuale, tuffarsi in un’avventura legata al mondo dei motori e, più specificatamente, in quello delle quattro ruote, è complicato e ambizioso, anche da parte di un’azienda che da sempre lavora in un settore formato da titoli importanti, come ad esempio la saga di Gran Turismo o quella di Forza, brand storico targato Microsoft. Per emergere quindi c’è bisogno di modellare le proprie idee e dargli quel tocco di originalità e particolarità che ti permetta di saltare all’occhio dell’utente per una caratteristica unica: con il suo nuovo impegno, Milestone, leader del mercato italiano nell’ambito delle simulazioni, propone infatti qualcosa di diverso dal solito, in grado di offrire al consumatore una scelta nuova quando si pensa ad un gioco di guida. Da quest’idea nasce Gravel, titolo automobilistico off-road, che ci mette al volante di vetture di grande fascino, pronte a mangiare la polvere dei terreni più impervi.

Avevamo già avuto l’occasione di provare il titolo alla Gamescom di Colonia e già allora, come adesso, siamo rimasti piacevolmente sorpresi da ciò che abbiamo visto. Siamo chiari sin da subito: Gravel non è perfetto, non stiamo parlando di un prodotto in grado di competere con i rivali su larghissima scala ma le sue particolarità lo rendono divertente e di buon impatto, permettendo al giocatore di passare parecchie ore di svago e adrenalina al volante di una delle tante vetture ricreate dai ragazzi dello studio di sviluppo milanese.

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Senza troppi preamboli, veniamo catapultati alla guida con un breve tutorial che ci spiega, nel giro di una corsa da punto a punto, il funzionamento dei pulsanti principali e del sistema di Rewind.

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Il divertimento è legato in gran parte al ritorno al mondo arcade: se c’è un aspetto che più di tutti ci ha colpito, è quanto poco ci voglia a tuffarci subito fra spiagge, terriccio e ghiaia. Non si fa in tempo a iniziare che immediatamente, senza troppi preamboli, veniamo catapultati alla guida con un breve tutorial che ci spiega, nel giro di una corsa da punto a punto, il funzionamento dei pulsanti principali e del sistema di Rewind, caratteristica già vista in altre produzioni della software house, che ci permette di tornare sui nostri passi in caso di errore: una sorta di salvagente, pronto ad aiutarci nella malaugurata ipotesi di un fuoripista inatteso.

Mangiati la mia polvere!

Il menu principale ci fornisce le classiche scelte: gara libera, time attack e multiplayer, con un comparto online non propriamente perfetto ma nel complesso divertente. Si tratta di contorni, semplici diversivi rispetto a quello che è il fulcro del gioco, cioè l’Off-Road Masters, la modalità carriera del titolo, che ci metterà di fronte ad una vera e propria scalata con l’obiettivo di raggiungere la vetta più alta, ovvero quella di diventare il campione nelle varie discipline presenti.

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Nel corso di alcune sfide difatti ci siamo resi conto di come alcuni avversari compiano sostanzialmente gli stessi errori ad ogni giro anche a difficoltà elevate.

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Fra sfide a tempo, corse da punto a punto, competizioni indoor e discese sfrenate passando attraverso i checkpoint, la nostra avventura all’interno di Gravel, raccontata come un programma televisivo, ci porterà a sfidare coloro che sono i vari campioni di settore in delle challenge testa a testa: sostanzialmente dei boss di fine livello. Una modalità ben strutturata e divertente, seppur con qualche difetto: nel corso di alcune sfide difatti ci siamo resi conto di come alcuni avversari compiano sostanzialmente gli stessi errori ad ogni giro anche a difficoltà elevate, rendendo abbastanza semplice portare a termine gli obiettivi prefissati.

Acqua, terra, fango, ghiaia: tutto fuorché confortevole asfalto.

Se per quanto riguarda il comparto sonoro non possiamo muovere nessuna critica di rilievo, altro discorso è quello relativo al reparto grafico: il passaggio ad Unreal Engine ha sicuramente aiutato i ragazzi di Milestone ad alzare il livello della produzione, ma le imperfezioni non mancano. Premesso che abbiamo provato la versione PC, i modelli poligonali delle ambientazioni non sono estremamente puliti, cosa che ci si aspetterebbe settando il titolo alla massima potenza grafica possibile. Buonissima invece la ricostruzione dei veicoli, soprattutto per quanto riguarda la videocamera interna, che ci permette di godere a pieno dell’abitacolo di ogni vettura, dando un ottimo livello di immersione.

In definitiva, l’opera creata dai ragazzi di Milestone non è priva di difetti e di imperfezioni, ma il risultato è più che soddisfacente. Se consideriamo infatti i rivali nel settore, Gravel presenta delle caratteristiche uniche, che gli permettono di ritagliarsi uno spazio importante nel panorama delle simulazioni di guida, rilanciando l’azienda tutta italiana. Una certificazione prestigiosa per tutto il movimento videoludico nazionale, che da lavori come questo deve prendere spunto per affermare ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, che non siamo solo fruitori, ma anche creatori di prodotti di spessore. E ora pronti a sporcarvi di fango e terra, il volante vi aspetta!