Angry Birds nei guai: i profitti calano del 73%

Il mercato mobile può essere un territorio estremamente pericoloso. Un giorno sei il re del mondo e, il giorno dopo, ti puoi ritrovare a terra. Sembra che Rovio, la compagnia che ha Angry Birds, stia attraversando una simile parabola. La compagnia finlandese ha dichiarato che i suoi profitti sono calati del 73%, a causa delle vendite in declino, a loro volta conseguenza di un forte calo nel business delle licenze. Detta in altre parole, sembra che Angry Birds stia perdendo la sua presa sul pubblico.

Il business del merchandise, che include giocattoli, vestiti e gadget, si va ad aggiungere ai problemi della compagnia finlandese. C’è anche da dire che la compagnia non è mai riuscita a ripetere il successo dell’originale Angry Birds, uscito nel 2009.

Tutto questo fa apparire Angry Birds come una moda passeggera, e del resto questo è uno dei più grandi rischi del business mobile. C’è pochissimo attaccamento al brand, le persone sono pronte a passare da un momento all’altro ad un’altra mania, a differenza di quello che accade nell’industria gaming tradizionale, dove i giocatori sono pronti a seguire una serie anche per oltre uyna decina di anni.

angry birds land
Angry Birds è anche un parco a tema, ma la parabola negativa di Rovio dimostra quant’è pericoloso basare un impero economico su un solo brand.

 

Un po’ di numeri possono aiutare a comprendere meglio la situazione della compagnia: Rovio ha detto che i suoi profitti nel 2014 sono scesi a 10,7 milioni di dollari, rispetto ai 39,1 milioni del 2013 e agli 82.3 milioni del 2012. Le vendite totali sono scese del 9%, arrivando a 169,6 milioni. Non tutto è negativo, in realtà: gli incassi dai giochi mobile sono saliti del 16%, arrivando a 118.5 milioni, con nuovi giochi come Jolly Jam e Angry Birds Stella Pop! che hanno contribuito a raggiungere un totale annuale di download di 600 milioni.

Ecco la dichiarazione del chief executive Pekka Rantala:

Le vendite dei sottoprodotti non si sono mosse secondo le aspettative, e certamente siamo insoddisfatti dei risultati del licensing.

I risultati andrebbero a cozzare con le ambizioni della compagnia, che da anni cerca ormai di imporre Angry Birds come un brand entertainment alla pari di Disney, espandendo Angry Birds oltre i limiti del gioco e trasformandolo, ad esempio, in una serie TV, in un film e in un parco di divertimenti. Bisognerà vedere, tuttavia, se gli Angry Birds abbiano effettivamente la forza di conquistare il pubblico in maniera duratura e sopravvivere anche al di fuori del videogioco, come i personaggi Disney appunto, o se invece si sia trattato di un seppur remunerativo fuoco di paglia.

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