Sappiamo già che le potenzialità di Oculus Rift sono enormi e che i giochi in prima persona sono quelli che maggiormente esaltano le sue caratteristiche. Oggi vogliamo parlavi di un puzzle game che ha meno di un anno (è stato rilasciato il 31 gennaio 2013 per PC) e che ha vinto così tanti premi da fare invidia ai titoli tripla A. Antichamber è un avventura puzzle fuori dal comune e i giocatori che hanno avuto la fortuna di fare un’esperienza con il titolo ne sono rimasti affascinati ed entusiasti allo stesso tempo.
Antichamber nasce dalla mente di un unico developer, Alexander Bruce, che ha condensato in questo titolo tutto ciò che di buono c’è nei puzzle game aggiungendo un tocco minimal nello stile e nell’ambientazione, mettendo a dura prova le abilità non solo di solving del giocatore, ma anche le sue certezze dal punto di vista logico.
Per gli amanti dei puzzle game è un titolo che ricorda per certi versi il più famoso Portal, ma, a differenza di quest’ultimo, Antichamber non dà punti di riferimento al giocatore, non lo coccola, anzi lo intrappola nel suo meccanismo, e nelle tre ore di gioco previste non lascia crollare mai la nostra concentrazione. Antichamber è un labirinto contorto all’interno del quale la nostra percezione dello spazio cambia continuamente, un luogo in cui, per risolvere gli enigmi, dovremmo affidarci a dei consigli scritti sulle pareti che, più che indicazioni, sembrano essere una sorta di aforismi da tenere sempre a mente, come una specie di guida spirituale.
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Con il supporto di Oculus Rift ci infiltreremo tra le pareti di Antichamber e il nostro modo di intendere lo spazio sarà completamente stravolto. Il puzzle game può risultare ostico per chi non ama il genere e il tasso di sfida presente in Antichamber coinvolge molte delle capacità del giocatore, che con Oculus Rift trova l’alleato ideale per guardare in spazi dove sembra non esserci via d’uscita…