Mobile Gaming War: Oculus Rift la nuova arma Android

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Siamo in un momento molto delicato per il mercato mobile. Gli equilibri che in tutti questi anni erano andati consolidandosi stanno cominciando a vacillare, dalla morte di Steve Jobs le cose sono molto cambiate e questi 3 punti percentuali persi sulla quota di mercato totale nell’ultimo anno non hanno mai pesato come ora alla grande Mela.

Si sa, oramai il mercato mobile è sempre più un competitor diretto del mercato dell’intrattenimento interattivo, e non sono quello portable. Sempre più  i casual gamer preferiscono acquistare un device polivalente come uno smartphone di fascia medio alta o un tablet piuttosto che una PS Vita o un Nintendo 3DS; allo stesso tempo c’è sempre maggiore disponibilità di software dedicati al gaming a costo zero (o quasi) messi a disposizione di tutti sui diversi market-place. Da questo punto di vista Apple e Google la mettono giù veramente dura, e la competizione tra i due main player del mercato mobile è decisamente agguerrita. Una buona parte dei proventi provenienti dalla vendita delle app è inerente al gaming e noi scommettiamo che sarà questo il campo di battaglia su cui i due colossi combatteranno il loro final round.

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E’ di pochi giorni fa la notizia che il Chief executive officer di Oculus VR, Brendan Iribe, durante il GamesBeat 2013 ha confermato la ferma intenzione di riuscire a sincronizzare il lancio della versione PC del visore Oculus Rift con quella più leggera e maneggevole creata apposta per i device mobili basati sul sistema operativo Android. A dimostrare ancora una volta la chiusura totale del mondo Apple, Iribe spiega che questa scelta è stata parzialmente obbligata: “Lo sviluppo su iOS è particolarmente problematico e l’azienda di Cupertino non ha mostrato alcun interesse nei confronti di Oculus e soprattutto dello sviluppo futuro di un sistema operativo compatibile“.

La precisa volontà di lanciare il neo-battezzato Mobile Rift simultaneamente al suo fratello più grande sottolinea come il mercato dell’intrattenimento interattivo sia sempre più proiettato verso un equilibrio tra il mondo del home gaming e quello del mobile. Grazie al supporto delle librerie messe a disposizione da Google, il lancio del Mobile Rift permetterà di aumentare significativamente il potenziale bacino di utenza del visore,un device sempre più alla portata di tutti. Quella di Oculus VR è senza dubbio una mossa strategica che dimostra la grande attenzione di tutto questo progetto nei confronti dell’evoluzione del mercato del gaming.

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Le parole di Iribe, possono però essere lette guardando la cosa da più prospettive, quella dell’ottimo lavoro sinergico svolto da Google e Oculus, ma anche quella della Apple che, fin dalla nascita dell’Ipod Touch, è sempre stata votata ad un innovazione esclusivamente endogena. Il problema, a questo punto, è che dopo anni e anni di pseudo innovazioni, gli smartphone-users cominciano a sentire la necessità di una ventata di freschezza che, senza voler fare vaticini, potrebbe essere rappresentata dal lancio sul mercato di Oculus Rift.
Come ha già sottolineato qualcuno, è facile ora salire sula carro del visore di Oculus VR e decretarsi vincitori, ma nessuno di noi è così ingenuo da credere che la strada del successo è ormai già spianata. Inoltre siamo ben consapevoli del fatto che non sarà proprio Oculus Rift l’arma finale con cui i device Samsung vinceranno la guerra per la conquista del mobile gaming, ancora lungi dall’essere conclusa. Siamo però convinti del fatto che le battaglie si vincono con le armi giuste e i soldati competenti: cambiare colore alla cover o modificare le proporzioni del monitor, sono operazioni di marketing sicuramente rilevanti, ma di sicuro molto lontane concetto di innovazione, e non siamo noi gli unici ad averlo notato.

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Come lo stesso Steve Jobs ha ricordato nel suo famoso discorso a Stanford nel 2005, certe volte bisogna scommettere e rischiare qualcosa, cercando di non perdere mai “la fame”. Forse a Cupertino l’hanno dimenticato, meglio chiudersi in casa e non mettere il naso fuori: scommettere significa rischiare e rischiare significa mettersi in gioco. Troppo pericoloso.

Noi non abbiamo paura di mostrare la nostra “fame” e scommettiamo su Oculus Rift, loro che armi utilizzeranno nella battaglia per la conquista del mobile gaming?