Ci hanno promesso che i sogni possono diventare realtà, ma hanno dimenticato di dirci che anche gli incubi sono sogni.
Con questa frase di Oscar Wilde vi introduciamo ad un titolo horror sviluppato per Oculus Rift da un un gruppo di studenti francesi riuniti sotto il nome di Lucid Drams e che ha come titolo Maere: When Lights Die.
Maere: When Lights Die è un survival horror rilasciato gratuitament e disponibile per PC, Mac, e Linux sul sito ufficiale WhenLightsDie.com. In Maere: When Lights Die, interpreteremo un tester volontario per un esperimento di realtà virtuale. Un team di scienziati ci metterà un HMD e la partita inizia come le loro voci che ci spiegano ciò che sta per accadere. Purtroppo però, le cose cominciano a diventare fuori controllo, la trasmissione audio diventa sempre meno chiara e il programma va in crash creando … un incubo! ci ritroveremo in un ambiente pieno di corridoi bui, rimasti intrappolati nelle nostre paure intuendo subito il motivo dei precedenti fallimenti degli esperimenti in VR.
“Abbiamo speso un sacco di tempo a guardare film horror e giochi spaventosi per capire meglio che cosa induce paura, e le diverse forme che può assumere” dichiarano i ragazzi di Lucid Dreams “Non ci sarà nessun jumpscares, non volevamo fare affidamento su effetti a sorpresa a buon mercato per spaventare il giocatore; volevamo vera emozione. I nostri strumenti comprendono una ricca storia di fondo, un po ‘di tensione psicologica e un ambiente spaventoso“
Il gioco si presenta con le caratteristiche tipiche di un survival horror, dove si esplora il livello e bisogna essere sempre pronti a correre per la salvarsi la vita. Il gioco è stato progettato per il Rift: la VR è alla base di ogni fase della creazione e dello sviluppo di Maere: When Lights Die. Il gioco ha una buona ottimizzazione del frame rate (anche se non è ancora perfetto), il gioco non ha un’interfaccia utente visibile, e ogni suono viene da una fonte localizzata all’interno dell’ambiente, il che significa che non c’è musica di sottofondo: l’immersione dunque non è mai rotta a meno che non è la stessa storia a richiederlo, come quando gli scienziati cercano di contattare l’utente ad esempio. Fin dall’inizio si è voluto mettere in discussione il legame tra mondo virtuale del gioco e la realtà.
Cosa davvero interessante è stato l‘inserimento di un cardiofrequenzimetro. I dati sono raccolti su una piattaforma e inviati a Unity in modo che si possono utilizzare direttamente nel gioco. La paura fa battere forte il cuore degli utenti e l’idea è quella di rendere artificialmente i battiti del poslo e del cuore del giocatore, in maniera virtuale.
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