“Il Gioco di Ender” (1985) è diventato in breve un libro-culto della “young adult novel”, capace di trasporre in termini adolescenziali una serie di tematiche controverse proiettate tra le insidie di un mondo futuro. La forte impronta fantascientifica del libro sembrava farne un ottimo candidato al travalicamento dei confini mediatici, ma il percorso non è stato tanto immediato: se, infatti, ancora manca un videogame (lo sbocco che sembrava più naturale, vista la materia) basato sul libro, anche solo il passaggio sul grande schermo ha richiesto parecchi anni.
Almeno, a differenza di quanto accaduto in tanti casi simili, l’adattamento ha visto il coinvolgimento in prima persona dell’autore Orson Scott Card, aspetto che ha garantito il rispetto del materiale di partenza. Il primo aspetto di Ender’s Game a colpire positivamente, infatti, è proprio l’aderenza al testo di origine, opportunamente compresso e sfrondato da alcune componenti (come quella politica) che non vanno ad incidere sulla vicenda principale. La trama prende le mosse in una Terra futura reduce dall’attacco delle ostili creature aliene definite Formics, sventato grazie all’azione eroica del leggendario comandante Mazer Rackham.
Da allora gli alti ranghi militari cercano una soluzione ad un nuovo, ipotetico attacco delle creature: la soluzione individuata sta nell’addestramento di giovanissimi ragazzi (ritenuti più capaci di processare informazioni complesse rispetto agli adulti) come condottieri, nella speranza di trovare un nuovo Rackham che possa capeggiare un attacco preventivo. Andrew “Ender” Wiggin, dieci anni, sovrasta i coetanei per le proprie straordinarie capacità intellettive, determinandosi come ideale punto di incontro tra le personalità degli altrettanto brillanti fratelli, il violento Peter e la più tranquilla Valentine. Dopo aver infierito sui bulli che lo tormentavano per scongiurare una loro ritorsione, Ender viene notato dal Colonnello Hyrum Graff, che lo seleziona per l’ingresso nella “Scuola di Guerra”. Qui i ragazzini vengono addestrati a combattere, in squadre definite “orde”, all’interno di una grande arena a gravità zero. Il protagonista rimane oggetto del disegno dei superiori, che tendono ad isolarlo dai compagni accollandogli enormi aspettative che il giovane deve soddisfare.
Ender viene forgiato all’interno di questi confini, e riesce a tirare fuori la forza e la freddezza necessarie ad eccellere nelle varie prove. Sottratto al primo, vero trionfo, Ender passa alla Scuola di Comando, nella quale si allena a condurre le navi spaziali della Flotta Internazionale contro gli alieni: la simulazione di battaglia che corrisponde all’esame finale, tuttavia, corrisponderà ad una sconvolgente rivelazione. Con Ender’s Game il regista Gavin Hall riesce a farsi abbondantemente perdonare i recenti passi falsi hollywoodiani (Rendition e X-Men Origins: Wolverine, seguiti al premio Oscar per Il suo Nome è Tsotsi) confezionando un adattamento di qualità, che evita mezzi toni per configurarsi come cupo e crudele. Nell’Ender cinematografico non c’è spazio per debolezza né per dubbi etici, e la tecnologia diventa uno strumento straniante ed ambiguo, che da una parte (come nel videogioco “The Mind Game”, a cui il protagonista indulge nei momenti di inattività) può catalizzare influenze esterne nello sviluppo delle personalità, dall’altra (il simulatore di battaglia) conduce una desensibilizzazione che può rendere molto labili i confini tra giusto e sbagliato, tra finzione e realtà.
La struttura tendenzialmente indovinata trova corpo in un cast dignitoso che sembra tuttavia volutamente limitato nelle proprie possibilità espressive, nel caso di Asa Butterfield (recentemente apprezzato in Hugo, qui nel ruolo del protagonista) come in quello di Harrison Ford (nei panni del Colonnello Hyrum Graff), persino più bolso del solito. Nel complesso, Ender’s Game riesce piuttosto bene nella propria (non semplice) funzione di trasposizione; pur mostrando in qualche passaggio i segni dei tagli effettuati, che si concretizzano in alcuni punti poco solidi in termini di trama, Ender’s Game è un risultato di rilievo che, vista l’impronta sulla quale il film si chiude, potremmo prima o poi vedere replicato sul grande schermo.
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