Il creatore di EVE Online vuole migliorare la vita reale

hilmar-petursson

Qualcuno potrebbe dire che già realizzare uno dei mondi online più sconfinati e di successo di tutti i tempi, EVE Online, sia già un risultato di cui andare fieri. Ma, come state per scoprire, i ragazzi di CCP Games, nella persona del CEO Hilmar Pétursson, puntano in alto, molto più in alto.

Una recente intervista di Wired a Pétursson ha innanzitutto rivelato di essere un Riftbeliever fin da tempi non sospetti:

La prima volta che indossai il visore, guardai in basso e pensai “aspetta un attimo, questa non è la maglietta che sto indossando.” La prima volta che vedi il tuo corpo è davvero incredibile. Pensavo davvero che fosse il mio corpo quello che stavo guardando. Questo è il mio corpo, ma questi non sono i vestiti che ho indossato stamattina. Mi ha davvero sorpreso scoprire quanto fosse coinvolgente, quanto fosse naturale il processo di immersione, quella sensazione di essere lì, ma allo stesso tempo non esserlo.

eve-online-rubicon

Interrogato su quale sia lo scopo finale di CCP Games, il CEO ha dimostrato di essere un visionario, e di pensare molto più in là rispetto ai molti dei suoi colleghi developer.

Il nostro obiettivo è rendere la realtà virtuale più significativa della vita reale. Penso che stiamo facendo buoni progressi! Certamente un visore VR aiuta molto in questo senso. […] Penso a quanto sia mal disegnata la vita reale. Siamo pieni di cose che compriamo e buttiamo via, consumiamo, consumiamo e ancora consumiamo seguendo la moda. […] Se tutti dovessero seguire lo stile di vita consumistico occidentale, avremmo bisogno di cinque pianeti. Possiamo fare molto di meglio. E inserire le persone all’interno dei computer, immerse dentro esperienze di massa, è molto più divertente di molte delle cose che la realtà ci offre.

Insomma, abbiamo un nuovo sostenitore del Rift, nonché un grande pensatore, che intravede in Oculus Rift e nella realtà virtuale un mezzo non solo per intrattenere le persone, ma anche per rendere più interessante e ampia la nostra stessa esistenza.