Lo slogan originale di Oculus Rift è stato “Step Into the Game” (Entra nel Gioco), e il suo obiettivo primario erano (e sono tuttora) appunto i videogame. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti, e la realtà virtuale ha ingolosito praticamente tutti, trovando applicazioni nei campi più disparati. Uno di questi è il cinema, e non è un mistero che personaggi noti come James Cameron e Alfonso Cuaron (mica gli ultimi due barboni che passavano di strada) stiano sperimentando vari metodi con cui integrare la VR con il i film. La 20th Century Fox sta addirittura lavorando ad un progetto in realtà virtuale per il famoso “Una notte al museo” e il recente “The Maze Runner – Il Labirinto“, oltre a volerla integrare nelle prossime pellicole di importanti franchise come “X-Men” o “I Fantastici 4″.
Riuscire a trovare il giusto compromesso tra cinema e VR tuttavia non è un’impresa facile, e Jon Landau, storico produttore cinematrografico sempre al fianco di Cameron, ha voluto dire la sua sull’argomento: “Penso che questa nuova forma di intrattenimento sia decisamente interessante, tuttavia si tratta di una esperienza completamente nuova, diversa da quella del cinema. I film trattano di storie specifiche, con il regista che ha il compito di indirizzare l’attenzione dello spettatore esattamente dove vuole lui. La realtà virtuale invece tratta di mondi sconfinati da esplorare e storie multiple, con esperienze in prima persona. Tutto l’opposto del cinema. Prendiamo ad esempio un ipotetico Avatar in VR: lo spettatore potrebbe esplorare liberamente Pandora, e sarebbe fantastico, ma diventerebbe appunto la storia dello spettatore e non più quella di Jake e Neytiri.“.
Come dargli torto? Le argomentazioni di Landau sono tutte estremamente valide e difficili da obiettare, e la sfida che Hollywood si trova davanti è superare proprio questi ostacoli. Ma in fondo già con l’Imax il cinema ha iniziato a far immergere sempre più lo spettatore all’interno della pellicola, e i risultati sono stati notevoli. La strada è ancora lunga, ma forse non così impossibile.