Fund This: Affected – The Cabin

Di tutte le esperienze horror che abbiamo provato su Oculus Rift, Affected è senza dubbio quella che ci ha colpito di più. Questo perché non si limitava a inanellare una serie di momenti spaventosi, ma piuttosto costruiva un’intrigante narrazione, instillando un senso di paura costante nel giocatore, sfruttando per altro al meglio le proprietà immersive del Rift.


Se anche voi, come noi, siete fan di Affected, sarete contenti di sapere che quell’esperienza potrebbe continuare, grazie a una campagna Kickstarter lanciata per realizzare il suo seguito. Si chiamerà Affected – The Cabin, e riproporrà in larga scala gli elementi già visti nel predecessore.

La parola chiave per questa esperienza è “cinematografica”: gli sviluppatori infatti puntano a eliminare tutte le limitazioni tipiche delle meccaniche di gioco, creando un’esperienza molto simile a quella di un’attrazione horror di un luna park. Il giocatore sarà quindi chiamato a muoversi all’interno di un mondo generato proceduralmente, e dovrà scoprire gli orrori che si celano nell’oscurità. Trovo molto interessante il fatto che gli sviluppatori limitino il più possibile il gameplay, permettendo quindi a tutti di godersi l’avventura, che è quindi adatta anche a chi non è abituato a giocare. Credo che uno degli effetti più interessanti della VR sarà proprio quello di rende il gaming adatto a tutti, non solo agli smanettoni. E, a dirla tutta, le premesse di Affected mi intrigano molto di un gioco come The Evil Within, davvero troppo vecchio per essere spaventoso.

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Interessante anche il processo con cui gli sviluppatori hanno costruito quest’esperienza. Abbiamo detto più volte che, per sviluppare in realtà virtuale, è necessario rivedere daccapo tutte le proprie concezioni di game design. Il team di Affected sembra aver fatto proprio questo, costruendo l’esperienza appositamente per la VR. Non solo, il team si è avvalso di studi psicologici per sviluppare l’esperienza e i suoi momenti di terrore.

Il gioco adotterà quello che è uno dei più noti topos del cinema orrorifico: la capanna sperduta nel bosco, da cui il titolo. La storia racconta di un gruppo di persone che, nel 1984, viene mandata a ispezionare una capanna sperduta nella foresta di Kern, con il compito di investigare su una serie di misteriose apparizioni. Come da tradizione, il gruppo non ha fatto mai ritorno, e i segreti oscuri della capanna sono rimasti tali fino ad oggi. Scopo del giocatore sarà quindi scoprire il mistero dietro l’inquietante capanna, e mettere insieme insieme i pezzi, adottando una serie di indizi, come documenti, frammenti di immagini e scampoli narrativi disseminati lungo l’ambientazione.

Come nel primo Affected, ci saranno tre temi principali in The Cabin, da cui il giocatore potrà scegliere. Il giocatore entrerà sempre nella capanna, ma l’interno cambierà radicalmente a seconda del livello che è stato selezionato; i livelli includono una scuola in tempo di guerra, una magione abbandonata con architetture ispirate a Escher e una sorta di “macelleria” per torturatori.

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Scopo del gioco è sfidare il senso della realtà del giocatore. Quando il giocatore entra nella capanna, capirà subito che le apparenze lo stanno ingannando. Una volta superata la soglia, ci si renderà conto che l’ambientazione è vasta e cavernosa, o in altri casi invece sarà estremamente claustrofobica. Muovendo attraverso gli ambienti, il giocatore riceverà gli indizi sulla vera natura della capanna.

Ognuno degli scenari avrà dei finali multipli, a seconda delle scelte intraprese dal giocatore durante l’esperienza. Queste scelte potranno essere semplici, come decidere quale strada scegliere, oppure complesse, che andranno quindi a legarsi a come il giocatore interagisce con l’ambiente. Gli sviluppatori parlano anche di un alto livello di rigiocabilità, dal momento bisognerà giocare più volte per vedere tutti gli eventi possibili e i finali. Personalmente, non sono un grande fan di quest’opzione: quando finisco un gioco con finale multiplo preferisco non rigiocarlo, perché scoprire come sarebbe potuto andare a finire alternativamente priva di gravità narrativa il singolo finale.

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A parte questo, il gioco sembra davvero venir su bene. Il team punta anche a supportare altre tecnologie oltre l’Oculus, come le piattaforme di camminamento Cyberith Virtualizer e Virtuix Omni, per quanto siamo ancora scettici su quale sarà l’effettiva diffusione di tali dispositivi. Tuttavia, per un’esperienza horror, tali periferiche potrebbero rivelarsi azzeccatissime: camminando lentamente sulla piattaforma, si potrebbe avere una sensazione di immersione totale con l’ambientazione di gioco.

Se anche voi volete contribuire a questa avventura, non vi resta che recarvi sulla campagna Kickstarter del gioco. Da cui apprendiamo che c’è anche un italiano nel team. Suvvia, un po’ di patriottismo!

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