Raggiungere il Nirvana con Oculus Rift

A volte c’è semplicemente bisogno di staccare. Abbiamo già parlato del grande potenziale di Oculus Rift come strumento per astrarsi dalla vita di tutti i giorni e trovare conforto in quella solitudine di cui l’era del web 2.0 sembra averci irrimediabilmente privato. La realtà virtuale, anche nei romanzi di fantascienza, è del resto sempre stata descritta come un mezzo per il puro escapismo, paragonata e assimilata alle droghe.


Immaginate la possibilità di vivere in prima persona un’esperienza che vi permette di raggiungere stadi di coscienza alterata, senza dover necessariamente assumere delle sostanze psicotrope. Celestial Chants, nuova applicazione apparsa oggi sul portale Oculus VR Share, è in realtà pensata per la meditazione ma, a una prima occhiata, mi sembra qualcosa di più simile a un trip allucinogeno.

L’idea è fenomenale: siete chiusi dentro al Rift, completamente avulsi dal contesto che vi circonda. Siete quindi privati dei comuni sensi e, allo stesso tempo, di fronte a voi appare un tunnel luminoso costellato di frattali, il tutto mentre vi avvolge la meravigliosa voce della cantante Ananda, mentre esegue 108 diversi “suoni sacri”. Come da descrizione, lo scopo dell’applicazione è guidare l’utente attraverso uno spazio celestiale di profonda calma e armonia.

Oculus Rift come strumento per acquistare la pace dei sensi: potrebbe funzionare? Applicazioni come Celestial Chants sembrerebbero dare una risposta affermativa. Potete provare anche voi a raggiungere l’illuminazione scaricando l’app dal portale Oculus VR Share.

 

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