L’abbiamo detto tante volte: la realtà virtuale può cambiare il mondo, e permetterci di trovarci in luoghi dove non potremmo fisicamente essere. Ed è così che un padre riesce a essere presente durante la nascita del figlio, un momento cruciale che, senza la VR, avrebbe semplicemente perso. L’australiano Jason “Jace” Larke ha dato il benvenuto al figlio Steele Lark con l’aiuto della tecnologia.
Larke lavora come elettricista ed è stato costretto a lavorare a Queensland, in Australia, nel giorno in cui doveva nascere suo figlio. Nonostante fosse a 4.000 kilometri dalla sala parto, Larke è stato in grado di assistere alla nascita in tempo reale. Per raccontare questa storia sorprendente è stato realizzato un video, che vi riportiamo di seguito.
La madre, Alison Larke, ha detto a proposito dell’esperienza: “Dopo aver scoperto che ero incinta di cinque mesi del nostro terzo figlio, abbiamo guardato crescere il nostro bambino, abbiamo scoperto che era un maschio e abbiamo sognato su quello che il futuro ci avrebbe riservato. Poi, quand’ero incinta di 30 settimane, è stata confermata la lista convocazioni di Jace ed era più che probabile che avrebbe perso la nascita del nostro bambino. Serviva un miracolo. Ma è esattamente quello che è successo. Ci è stata data la possibilità di essere coinvolti nel progetto di Samsun. Jace è stato in grado di vedere nostro figlio nascere e assistere al parto come se fosse nella stanza con me, anche se stava lavorando dall’altro lato del Paese. Per me è stato come se fosse stato tolto un peso dalle mie spalle, sapendo che non si sarebbe perso un momento così prezioso nelle nostre vite, e che virtualmente avremmo assistito alla nascita insieme. È stata un’esperienza assolutamente fantastica, unica, che ha cambiato le nostre vite per sempre.
Il cortometraggio, intitolato Samsung LifeLIVE, segue la storia della mamma in attesa Alison (Perth) e Jason (che lavora a Chinchilla), con dei momenti chiave che includono Alison che si prepara per la nascita, quando Jason vede suo figlio per la prima volta (con il visore Gear VR) e quando Jason torna a casa una settimana dopo e tiene suo figlio per la prima volta.
La VR non è ancora entrata nel consumo di massa, ma già dimostra che può essere usata per applicazioni che esulano dal gaming e sconfinano nella nostra vita di tutti i giorni. La VR, potenzialmente, può avere lo stesso effetto sulle persone che ha avuto il cellulare, con conseguenze ancora più dirompenti, che permetteranno di annullare definitivamente ogni tipo di distanza tra le persone.