Avevamo già parlato del futuro coinvolgimento di Crytek nella VR. Ma per quale motivo la compagnia ha deciso di cimentarsi in questo nuovo medium? Secondo il CEO e Presidente Cevat Yerli, la decisione era nell’aria da tempo. Ecco la sua dichiarazione:
E così, un paio di mesi fa, ci siamo chiesti: cos’è la VR per noi? Abbiamo visto che la VR, per noi, è un po’ come resettare il mercato dei videogiochi. Pensiamo che sia il futuro del gaming. Per me l’innesco del futuro del PC gaming è stato il chip nVidia GeForce 3, che per primo aveva gli shader programmabili.
Yerli è fermamente convinto che Crytek sia stata determinante per quanto riguarda la fedeltà grafica all’interno dei videogiochi, ma allo stesso tempo riconosce che la VR è potenzialmente molto più grande di una singola compagnia. Non si tratta semplicemente di alzare lo standard, ma tutte le parti coinvolte devono lavorare assieme per renderla un successo.
Le proporzioni ora sono molto più grandi, perché la VR ha un potere trasformativo per la grafica e i mondi dei giochi, si va dagli schermi immersivi alla possibilità di essere presenti in un mondo immersivo. Ed è qualcosa di cui abbiamo parlato per anni, appena abbiamo sentito della VR; questa sarà una differenza chiave tra vedere ed essere lì.
Molte grandi compagnie di sviluppo hanno confermato il loro coinvolgimento nella VR, pensiamo a Epic Games, con la sua demo Showdown. Crytek ha realizzato Back to Dinosaur Island, una demo in VR visivamente impressionante che, come scrivevamo l’altro giorno, potrebbe essere espansa in un gioco completo.