Solasta Crown of the Magister Provato: l’eredità di D&D arriva in formato digitale

Gli appassionati dei giochi da tavolo sono in un certo senso molto simili a noi che amiamo il videogioco e spesso le due passioni sono condivise da diverse persone. Dopotutto, il classico Dungeons&Dragons ha gettato le basi per decenni di GDR, anche nel mondo del digitale. Ma di titoli che hanno provato ad imitare una delle più grandi icone della cultura “nerd” ne abbiamo visti a dozzine, eppure nulla sembra battere la bellezza e la fantasia dell’originale, al punto che anche oggi molti amano riunirsi con gli amici e scrivere le loro schede personaggio a mano.

Ma in questi tempi di isolamento nazionale, è difficile sedersi tutti insieme per combattere bardi e sedurre draghi, quindi noi di VMAG abbiamo cercato un gioco in grado di donare le stesse sensazioni di fantasia, libertà e avventura agli utenti. Abbiamo trovato quel che cercavamo? No, ma in compenso abbiamo trovato Solasta: Crown of the Magister, la nuova creazione di TacticalAdventures. Un titolo abbastanza soddisfacente e chiaramente ispirato alle meccaniche di D&D che, sebbene non sia all’altezza dell’originale, arriva comunque vicino al suo scopo. Dopo lunghe ore di gioco, ecco la nostra esperienza.

Cosa rende Solasta: Crown of the Magister così diverso da tanti altri titoli RPG? Ebbene, di per sé, il gioco si concentra più sul ritagliare la propria (abbastanza larga) nicchia piuttosto che competere con i titani del genere, dando un senso di affettuosa familiarità al giocatore anche se non si possiede molta esperienza in questo tipo di titoli.

Presente su Steam in accesso anticipato, i più attenti tra voi potrebbero notare la presenza di alcune meccaniche un pò troppo simili a D&D sfiorando il limite tra ispirazione e copia: in realtà, Wizards of the Coasts ha autorizzato gli sviluppatori ad implementare le regole dell’edizione SRD 5.1. rendendo quindi l’ispirazione perfettamente valida dal punto di vista legale. All’interno del titolo stesso possiamo notare ricche meccaniche come la possibilità di personalizzare i nostri avatar, scegliendo razza o allineamento morale e persino il background del personaggio stesso: per adesso le opzioni disponibili sono un pò pochine, ma ci aspettiamo l’aggiunta di nuovi contenuti con il tempo, in modo da tenere Crown of the Magister fedele alla sua ispirazione.

La maggior parte dei difetti notati sono stati grafici, in particolare nei modelli e nelle animazioni dei personaggi all’interno delle cutscene (e se vogliamo essere onesti: il titolo ancora non raggiunge l’amabile fantasia e follia a cui dovrebbe almeno mirare) ma solo il tempo saprà dire se questo rimarrà un difetto del gioco o solo di questa sua incarnazione iniziale. Il setting dell’universo è presentato fin da subito, con una piacevole serie di disegni che mostrano una scena dopo l’altra, dando l’impressione di star sfogliando un tomo antico. E mentre scopriamo le basi dell’universo di Solasta e dell’antico impero che ha lasciato dietro di sé un mondo pieno di caos, siamo pronti ad interagire con una miriade di diverse fazioni e avventure, uno degli aspetti più soddisfacenti e meglio riusciti di questo accesso anticipato.


Solasta Crown of the Magister

Come molti RPG, specialmente quelli basati su D&D e dal carattere strategico, Solasta richiede che il giocatore sia molto attento alle sue azioni e alla creazione del proprio personaggio: se non siete esperti del genere, aspettatevi di fare alcuni errori nella creazione dei vostri primi avatar, magari assegnando male un punto o scegliendo un background meno efficace per il piano che avete in mente.

Crown of the Magister richiede ai propri fan lunghe ore di gioco e magari anche un pensiero dopo la partita, riflettendo su quale sia la build ideale per il vostro stregone o quale gruppo il vostro barbaro dovrebbe appoggiare in una questione diplomatica, proprio come nelle originali partite vissute a casa degli amici, dove il manuale delle regole viene spesso raccolto dal centro del tavolo per essere consultato. Per fortuna, nonostante l’ovvia mira a giocatori disposti ad impiegare tempo e pazienza, il gioco non ci odia totalmente e ci fornisce alcuni personaggi preimpostati con cui fare esperienza: si tratta di opzioni che in generale possiedono meno potenziale di un personaggio creato da zero, ma che permettono di saltare quelle due o tre ore di creazione del personaggio per passare direttamente all’azione, familiarizzando con il titolo per essere poi in grado di sapere cosa aspettarsi quando finalmente decideremo di forgiare il nostro avatar personale. Per quanto riguarda le lingue disponibili, l’italiano non è purtroppo una delle opzioni presenti, almeno per il momento.

La maggior parte degli utenti giocherà quindi in inglese, sebbene altre opzioni siano presenti e valga la pena di dare una scrollata veloce alla lista delle lingue prima di decidere cosa selezionare. Il layout di gioco può apparire spaventoso a qualcuno alla prima esperienza con il genere, ma è in realtà molto chiaro e pulito, quindi non c’è da aver paura. Per chi non ha mai sperimentato questo tipo di avventure prima, l’uso di guide e manuali per la creazione può essere estremamente utile e dopo poco tempo chiunque dovrebbe essere in grado di muoversi con una certa nitidezza. Tra le varie meccaniche disponibili nella creazione del personaggio, assieme all’allineamento morale e ai background, abbiamo anche la possibilità di scegliere la personalità dei nostri avatar e persino selezionare singolarmente dei tratti durante la creazione: un personaggio legale malvagio sarà per esempio intenzionato a seguire le regole ed essere avido, e a noi giocatori è data la possibilità di cliccare una di quelle opzioni, scartare l’altra e combinare il risultati con tratti presi da altri aspetti. Il risultato è che nonostante la scelta limitata nei background, diverse combinazioni ideate solo dalla fantasia di chi siede alla tastiera possono dare vita a dozzine di diversi eroi o malvagi, stimolando l’immaginazione e il divertimento.

Se in futuro Solasta riceverà ulteriori opzioni di personalizzazione, come ci auguriamo che accada, le possibilità in mano a noi giocatori e il conseguente divertimento saranno ancora maggiori. Tuttavia, il menù di creazione non offre solo vantaggi: le razze disponibili sono ancora limitate ai pochi classici e, sebbene il worldbuilding sia interessante, forse un po’ troppo stereotipate. L’aggiunta di nuove razze arricchirebbe l’originalità del titolo e offrirebbe nuove possibilità per i giocatori allo stesso tempo. Infine, il menù di creazione per il personaggio è dotato di ben poche opzioni. Possiamo modificare cose come il colore dei capelli o degli occhi, ma in generale è molto difficile replicare un personaggio forgiato nelle nostre menti. Per un titolo RPG, specialmente uno basato su D&D, una lacuna simile può essere discretamente grave, dal momento che la maggior parte degli appassionati al genere amano creare storie e individui di ogni tipo, sia caratterialmente che fisicamente.

Solasta Crown of the Magister

Ma diciamo di aver superato la schermata iniziale, arrivando finalmente all’interno della parte di ogni gioco che più interessa i giocatori: il gameplay. Con un personaggio di nostra creazione o con un avatar preimpostato, tutto quello che dobbiamo fare ora è assistere alle terribili animazioni a ripetizione della cutscene iniziale, per trovarci subito in una cella di prigione da cui scappare, il nostro primo dungeon.

Come detto, il layout del titolo è abbastanza chiaro, e anche se un novizio potrebbe sentirsi intimidito dalla quantità di informazioni da tenere d’occhio, dopo qualche ora di gioco seguire il tutto dovrebbe essere abbastanza facile ed intuitivo. La telecamera permette di osservare comodamente l’intera area e il combattimento scorre liscio grazie alle combinate capacità del vostro party, dove ogni personaggio ha un ruolo. La scelta della propria squadra per superare diverse zone diventa quindi essenziale, dando a chi gioca la possibilità di provare altri eroi oltre al proprio. Si tratta di una meccanica fondamentale per un titolo come Solasta, ma da non sottovalutare, poiché può fare la differenza tra fallimento e successo. In questo caso, il prodotto riesce a passare la prova, rendendo la creazione della propria squadra un vero gioco nel gioco, da tenere il più variegata possibile per assicurare di essere pronti ad affrontare qualsiasi minaccia. Il combattimento segue lo schema dei turni e il tutto rende il titolo lento da giocare, qualcosa spesso inevitabile per questo tipo di giochi.

Tuttavia, Solasta riesce a superare la seconda grande difficoltà: nonostante la lentezza, non ci si annoia, in pieno stile Dungeons & Dragons, dove si può giocare per una giornata intera senza stancarsi. Nonostante sia raccomandabile (e spesso la strada più corta in un prodotto che già consuma molto del nostro tempo) essere in grado di avere un personaggio per ogni situazione, non è poi così raro trovarsi di fronte ad una difficoltà insormontabile, magari perché non si ha un mago o un ladro nel party. Cosa si fa allora? Ci si arrende? No, Solasta offre comunque dei percorsi alternative, disseminando oggetti nei dungeon per poter superare anche questi muri. Si tratta di un buon equilibrio, che punisce il giocatore impreparato senza negare il superamento dell’area. Con l’avanzare della partita è anche possibile comunicare e interagire con diverse fazioni, una meccanica che secondo noi vale la pena ampliare per massimizzare l’aspetto del roleplay, qualcosa che la stragrande maggioranza dei fan di titoli come Crown of the Magister considera (e non a torto) estremamente importante. Ma nonostante alcune piccole rifiniture da mettere a punto, il fattore gameplay si dimostra estremamente ben fatto, basta portare un po’ di pazienza, specialmente all’inizio.

Solasta Crown of the Magister
In fin dei conti, Solasta è un gioco che noi di VMAG consigliamo vivamente a chiunque sia appassionato del genere o abbia esperienza con D&D, e anche a chi non è esperto ma è interessato al genere e ha abbastanza pazienza da sopportare i ritmi lenti del titolo. Nonostante abbia bisogno di migliorare la sua grafica, dove le animazioni facciali tendono a ripetersi come un lag infinito nelle cutscene, e aggiungere maggiori opzioni di personalizzazione del personaggio, quest’opera riflette tutte le grandi passioni del fan medio in ottima maniera, donandoci lunghe avventure e portandoci a conoscere non solo il nostro personaggio ma anche i nostri compagni di avventura. Sicuramente un titolo da provare!