Panic Recensione: la regola più importante è… niente panico!

Panic Recensione | In questo periodo di reclusione non solo i videogiochi ci hanno fatto compagnia, ma anche i film e le serie tv. Non a caso lo streaming in digitale è esploso, causato dalla chiusura dei cinema e dei teatri, portando direttamente negli schermi di casa propria quelle opere che non si potrebbero vedere altrimenti. Netflix, Disney+ e Amazon Prime Video sono stati i pilastri di questo quasi anno e mezzo di pandemia. Ed è l’ultima piattaforma citata che oggi prenderemo in considerazione. Nel recente periodo abbiamo visto in particolare uno scoppio di popolarità per le serie di supereroi, siano essi delle note case Marvel e DC Comics sia di tutt’altra fonte. Ne è un esempio Invincible. Ma oggi non parleremo di superpoteri, anzi parleremo di qualcosa di più profondo e inquietantemente normale perché in data odierna vedrà la sua uscita la serie tv chiamata Panic.

Aggiungiamo, che nonostante parli di argomenti molto particolari e non proprio facili da digerire come la difficile crescita psicologica dei ragazzi, sarà in grado di tenervi incollati allo schermo. Tratta dal bestseller scritto da Lauren Olivier, l’opera in questione è uno young-adult dai toni di un thriller. Avente come regista Jeff Kirschenbaum, noto autore di Maleficent – Signora del male e Dolittle, insieme alla scrittrice stessa, Panic racconterà degli eventi che accadono in una città rurale chiamata Carp, nel Texas. Noi di VMAG abbiamo avuto modo di vedere la serie prima della sua uscita e, senza alcuno spoiler, vi recensiremo questa nuova esclusiva Amazon Prime Video. Inoltre ci baseremo solo sulla versione cinematografica, non facendo comparazioni con il libro su cui è basato. Perciò bando alle ciance e buona lettura!

Panic

Benvenuti a Panic!

La storia non perde tempo e ci introdurrà si dai primi minuti, tramite la voce narrante della protagonista Heather, alla cittadina di Carp e alla sua particolare tradizione. Carp è una piccola area situata nel Texas, rurale e alquanto distaccata dalla vita attiva tipica di una metropoli. Ma non fraintendetela, perché come in un romanzo di Stephen King, essa nasconde molti oscuri segreti e misteri. Primo fra tutti è il gioco-tradizione chiamato Panic. Si tratta di un evento annuale a cui tutti i neo-diplomati possono partecipare volontariamente, avente in palio una ricca somma di denaro capace di far allontanare i giovani dall’isolata Carp. Heather ci espone tutte le regole del gioco e di come la maggior parte dei ragazzi, stufi della vita condotta in quella cittadina, sia incentivata a farne parte. Il Panic, che se non si fosse capito è un’attività illegale, si basa su una serie di sfide pericolose atte a far mettere a confronto le paure più profonde dei contendenti.

Non a caso Heather ci ricorda che la regola più importante è non avere panico. Infatti le sfide, o comunque il gioco in generale, non sono pensate o strutturate in modo da creare vittime. Gli sconfitti semplicemente saranno eliminati dalla competizione, che tra l’altro potrà vedere un solo vincitore. Se vi state chiedendo da chi sia gestito il Panic, ebbene vi sono dei Giudici anonimi che vengono nominati ogni anno. Questi non appariranno mai di persona, ma sapranno tutto ciò che accade all’interno e all’esterno del gioco ed interverranno qualora venissero infrante le regole o si venisse beccati ad imbrogliare. Se quindi vi sono venute in mente quelle sensazioni alla Hunger Games, distaccatevi da esse perché si tratta comunque di due generi diversi. La trama vera e propria comincia con la celebrazione dell’ottenimento del diploma dei tre protagonisti della serie: Heather (Olivia Welch), Natalie (Jessica Sula) e Bishop (Camron Jones). Dopo aver festeggiato inizieranno le prime paranoie sul quando e come inizierà il Panic.

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Infatti, sottolineamo che nessuno a parte i giudici sa in che modo verrà annunciato l’inizio del gioco, in quanto ogni anno il metodo cambia. L’unica cosa che rimane invariata è la sfida finale, sempre uguale ad ogni evento. Natalie è la più intenzionata a partecipare della triade, in quanto è fermamente convinta che vincerà. Heather invece conosce fin troppo bene i rischi e dopo aver tentato di dissuaderla come farà anche Bishop, la responsabilità dell’avere una sorella più piccola a cui badare la fa allontanare dalla competizione. Però al momento dell’inizio dei giochi ella se ne ritroverà compresa per cause di forza maggiore. Quest’anno però molte cose cambieranno nella tradizionale sfida, a partire dal numero di soldi in palio che è più alto che mai: $ 50.000. Questi cambiamenti saranno alla base della trama e dell’evoluzione della serie.

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L’incredibile dualità di Panic

Ora analizzeremo più nel dettaglio, sempre senza spoiler, le caratteristiche che rendono Panic una serie di tutto rispetto. In particolare stupisce l’incredibile “doppia personalità” dei fatti che accadono che crea un atmosfera molto unica ed inquietante per certi versi. Ovviamente essendo una sfida dove il vincitore e solo uno si vedrà un evolversi dei comportamenti dei protagonisti, in particolare (rispetto appunto ad Hunger Games, specialmente nel secondo film) in vista del proprio egoismo e dell’avidità. Proprio il valore dell’amicizia sarà messo a dura prova durante le sfide e all’avvicinarsi al gran premio, ma vedremo anche il cosa spinge ad agire tutti i partecipanti. Nonostante vivano tutti nello stesso luogo, ogni persona ha una motivante unica e personale che verrà esplorata molto bene durante il corso della serie. Ed oltre alla caratterizzazione molto profonda dei personaggi, che spesso muta i più “rompiscatole” in quelli più interessanti e quelli più amichevoli in spietate menti fredde e razionali, la vita che vivono questi ragazzi è la cosa che più ci ha stupito.

Non ha caso abbiamo parlato di “dualità”. Partendo dal fatto che il Panic non avviene tutto in una sera o comunque in tempi brevi, le alternate scene di quando saranno gioco e quando non lo sono creano come una doppia vita ai personaggi. Il Panic è una tradizione pericolosa ed illegale, e la gente di Carp sa che esiste ma allo stesso tempo sa di non poterci fare niente. Esattamente come i poliziotti che sono alla ricerca dei fantomatici Giudici o dei partecipanti per poter fermare il gioco una volta per tutte. E nonostante i ragazzi coinvolti abbiano rischiato la vita la sera precedente, la mattina seguente li vedremo tornare alla perfetta normalità tra lavoro, studio e famiglia. Per loro è una cosa talmente normale che non ci fanno più caso al fatto che stanno agendo illegalmente o che stiano mettendo a rischio la propria salute, certo aiuta il fatto che comunque in premio c’è il loro futuro fuori dalla città. Questa cosa che solo i ragazzi sanno quello che effettivamente sta succedendo mentre i genitori o gli adulti sono all’oscuro di tutto è una caratteristica molto interessante che ci è piaciuta. Ricordiamoci che stiamo parlando comunque di un young-adult e le “scene tranquille” mostreranno molto bene le difficoltà dei protagonisti ad interagirsi dopo aver giocato, oltre ovviamente a vedere la formazione quasi obbligatoria di coppie amorose.

Una nota negativa della serie è che non sarà difficile comunque capire alcuni di quelli che tirano le fila del discorso. Sarà invece più complicato ed intrigante capire tutto quello che ci sta attorno, e questa cosa si rivela un punto di forza di Panic perché lascerà sempre lo spettatore, alla fine di ogni episodio, con l’ansia e la voglia assoluta di andare alla prossima puntata. Sarà quindi ricca di colpi di scena che lasceranno tutti a bocca aperta.

In conclusione Panic è un ottima serie tv del suo genere. Ha un modo di caratterizzare i personaggi e di mettere a nudo i loro sentimenti, desideri e speranze in maniera diretta ed è una cosa che abbiamo apprezzato. In questo caso il gioco del Panic si potrebbe definire come il pretesto, e forse anche la metafora, per mettere ciascun personaggio di fronte ai propri limiti e alle proprie paure, non solo come giocatore, ma come essere umano. Infatti in un certo senso il gioco è come una anticipazione di come il mondo si rivolgerà a loro nel futuro. Ed è anche l’occasione, forse un po’ cliché, che comunque le amicizie, gli amori, i legami sono più importanti dei soldi.