Lost Epic Recensione: cavalieri contro Dei

Lost Epic Recensione PC | Il mercato dei videogiochi è estremamente vasto, arrivano titoli ogni giorno da ogni parte del mondo. Ai nostri occhi spesso arrivano i grandi giochi AAA, grazie a campagne di marcheting elaborate e di successo. Gli altri videogiochi di solito sono più “nascosti”, date le limitazioni finanziarie. Le piccole compagnie in questi anni, specialmente su PC ma non solo, hanno creato tante perle videoludiche. Oggi parleremo di Lost Epic, sviluppato dai creatori di EARTH’s DAWN, Team EARTHWARS e oneoreight. Noi di VMAG vi auguriamo una buona lettura per questa recensione.

Lost Epic

Un viaggio tra dei e cavalieri

Dopo la scomparsa del dio antico dei nuovi dei hanno preso il controllo del mondo. Ognuno di essi ha conquistato la zona e hanno permesso di viverci solo ai loro prescelti. Da allora sono nate delle nuove creature i cavalieri, gli unici che possono sconfiggere queste divinità. Sarà nostro compito liberare queste terre sconfiggendo gli dei per ricostruire il mondo dalle sue fondamenta. Lost Epic mostra una trama molto semplice che potremo piano piano approfondire andando avanti nel gioco. Anche se per quanto il gioco prova a raccontare una storia in stile souls-like non riesce ad avere lo stesso fascino.

Durante la nostra avventura su Lost Epic dovremmo attraversare 6 zone diverse che corrispondo ad ogni divinità. Esse hanno ambientazioni ben diverse, ognuno con le sue unicità. Passeremo dalla classica foresta ai profondi abissi del mare, scoprendo sempre di più questo mondo. Per quanto gli ambienti sono molto belli da vedere grazie all’ottimo lavoro di grafica, essi non risultano molto interessanti. Lo spostamento tra aree è come un metroidvania, ma non riesce ad avere elementi particolari che magari giustificano un blocco di una certa area o enigmi interessanti da stimolare il giocatore.

Lost Epic

Tanti stili un solo gioco

Lost Epic racchiude al suo interno tanti elementi caratteristici di altri titoli. Come abbiamo già accennato lo spostamento tra le varie mappe è come quello che vediamo in un metroidvania, presentando spesso livelli inaccessibili per mancanza di una skill. Poi vediamo subito alcune caratteristiche dei souls-like come ad esempio il tipo di narrazione e il sistema di “anime”. All’intero del gioco avremo una risorsa simile alle anime di un Dark Souls, utilizzabili come valuta universale. Questi sono alcuni degli elementi che Lost Epic prende da vari titoli, unendoli in un modo piacevole. Non eccelle in nessuno di essi ma mostra la sua unicità.

Tanto da fare, forse troppo…

Le attività secondarie su Lost Epic sono innumerevoli. Andando avanti per i livelli avremo di fronte a noi tanto da fare prima di andare dal boss. Oltre a missioni date da NPC ci saranno attività come i labirinti in grado di tenerci occupati. Tutte queste attività risulteranno molto utili alla crescita del nostro personaggio, dato che insieme alla valuta otterremmo anche nuove abilità. Per sbloccare nuove skill non serve solo aumentare il proprio livello, ma al raggiungimento di certe condizioni si potranno sbloccare abilità di ogni genere.

Per quanto tutte queste attività possono intrattenere il giocatore, esse risultano blande. Probabilmente data la grande quantità di missioni secondarie queste mancano di unicità. Le condizioni per completarle risultano quasi sempre: uccidi x mostri, prendi oggetto x e simili. Durante la nostra esperienza la maggior parte delle quest le completavamo per “sbaglio”, senza alcun problema. Ciò fa perdere molto al fascino delle missioni, dato che esse non fanno scoprire nulla di nuovo al giocatore.

Il fascino del fantasy

Le ambientazioni fantasy non stancano mai. Per quanto le rivediamo costantemente in migliaia di opere esse risultano sempre affascinanti. Lost Epic fa un bel lavoro a mostrarci la bellezza di questo genere, risultando sempre molto piacevole alla vista. I vari modelli sia dell’ambiente che dei personaggi sono molto curati e belli da vedere. Il gioco riesce a mostrare bene l’unicità del suo stile con ogni pezzo.

Ma dall’altra parte Lost Epic ha un grave problema. I nemici comuni mancano di unicità, a parte poche eccezioni sembra sempre di combattere con gli stessi avversari. All’interno della zona di una divinità c’è una bassissima varietà di nemici, facendo sembrare ogni area uguale. Anche cambiando zona ritroviamo gli stessi mostri ma con un elemento diverso, con qualche nuovo mostro in aggiunta. Essendo il grinding un lato importante del gioco dover affrontare sempre gli stessi nemici stanca facilmente.

Spenderemo anche 2 parole sulla sountrack. Essa ci accompagna piacevolmente durante la nostra avventura. Niente di memorabile ma risulta un buon accompagnamento nelle ore che passeremo su Lost Epic.

 Il potere dei cavalieri

Per affrontare degli dei anche noi avremo dei poteri formidabili. Il nostro cavaliere insieme ad un grande arsenale di armi avrà a sua disposizione le abilità divine. Questi sono attacchi particolari dai vari effetti. Essi potranno essere ottenuti in tanti modi, ad esempio il completamento di un labirinto. Inoltre le armi a nostra disposizione avranno un’abilità divina unica, utilizzabile solo se si brandisce. Potendo cambiare tra 2 set di armi, con la possibilità di utilizzare 4 abilità divine diverse, si può approcciare al combattimento come si vuole. Per quanto il 2d limita gli spostamenti combattere su Lost Epic è divertente.

 

Lost Epic è un nuovo titolo sfornato da un piccolo team di sviluppatori. Saremo portati in un mondo fantasy governato da 6 dei, che si mostrano come tiranni. Per sconfiggerli vivremo un avventura con elementi da tanti generi videoludici. Il gioco risulta una simpatica unione di essi, senza spiccare in alcun modo. Il combattimento risulta dinamico e divertente nonostante le limitazioni del 2d. Il giocatore avrà a disposizione un arsenale variegato per affrontare i nemici come preferisce. Le attività nel gioco sono innumerevoli ma…

Esse mancano di unicità, senza sapore. Lost Epic vuole dare tanto al giocatore ma lo riempie con troppe missioni simili se non uguali tra loro. Le aree per quanto belle da vedere mancano della particolarità che ci aspetterebbe da un level design di un metroidvania. I mostri comuni sono un dei lati più carenti del titolo. Essi sono identici se non per pochi cambiamenti, con una varietà davvero misera. Senza infamia e senza lode, Lost Epic si mostra pieno di elementi poco sviluppati.