Wo Long Fallen Dynasty Recensione: il soulslike ambientato in Cina

Wo Long: Fallen Dynasty PlayStation 5 Recensione | Sono ormai passati più di dieci anni dall’uscita del primo Dark Souls che ha creato un vero e proprio genere riproposto negli anni in mille modi diversi. Anche i ragazzi del Team Ninja si affacciarono a questo genere con il fortunato Nioh e con il suo seguito diretto, Nioh 2 (per chi volesse approfondire vi rimandiamo al sito ufficiale, qui). Wo Long: Fallen Dynasty si discosta, anche se di poco, dalla formula consolidata dei due soulslike precedenti di stampo giapponese, per proporre una nuova ambientazione e un nuovo, frenetico, gameplay. Ma bando ai convenevoli e iniziamo il nostro viaggio in questa tumultuosa Cina.

Wo Long: Fallen Dynasty

I Tre Regni

Il titolo, come accennato, è ambientato in Cina durante il periodo denominato dei Tre Regni in cui assistiamo a numerosi conflitti per il controllo dell’intero territorio. Wo Long: Fallen Dynasty propone quindi uno scenario di stampo storico abitato da numerosi personaggi realmente esistiti tra il II e III secolo d.C. In questo quadro, il Team Ninja va a tratteggiare una trama non proprio degna di nota.

In questa Cina sconvolta dalle guerre esiste una sostanza, denominata Elisir, che donerebbe enorme potere a chi la assume intervenendo sulla Forza Vitale dell’individuo. L’abuso di questa sostanza o il suo utilizzo in contesti di violenza e guerra come quello dei Tre Regni, porta però ad una degenerazione della stessa Forza Vitale trasformando chi ne fa uso in un demone assetato di sangue. Il nostro eroe, un perfetto sconosciuto apparso quasi a caso durante il tentativo di sedare una rivolta, si ritroverà a contrastare i piani di un malvagio taoista (una sorta di alchimista dell’epoca) intento a fomentare i vari conflitti nel tentativo di creare l’Elisir Supremo che sarebbe in grado di donare la vita eterna.

Purtroppo le vicende che si svolgono non hanno altro compito se non quello di trasportarci da un campo di battaglia ad un altro facendo la conoscenza di numerosi personaggi che, insieme al taoista e al nostro eroe, non verranno mai realmente approfonditi o caratterizzati, risultando quindi delle mere macchiette seppur all’interno di una cornice storica veritiera. Anche la componente fantastica data dalla presenza di numerosi demoni e creature mitologiche cinesi risulta poco impattante e non riesce a risollevare l’interesse nei confronti delle vicende narrate. In aiuto alla trama, però, arriva il più che ottimo gameplay.

Wo Long: Fallen Dynasty

Vola come una farfalla, pungi come un’ape

Come abbiamo potuto saggiare nell’ultima demo rilasciata, il Team Ninja è riuscito a confezionare un gameplay ottimo e variegato dando al giocatore numerosi strumenti per poter creare la build che più preferisce. Andiamo però con ordine; ci troviamo di fronte ad un soulslike che fa del combat system il suo centro nevralgico ma, a differenza di un Nioh, Wo Long: Fallen Dynasty prende in prestito numerose meccaniche da Sekiro, altro capolavoro di casa From Software. Sarà, infatti, importante imparare a padroneggiare la parata in modo da riuscire a ridurre sempre di più lo Spirito dell’avversario e sferrare quindi un potente colpo critico.

Risulta, quindi, fondamentale studiare i movimenti del nemico sia per individuare una finestra nelle sue difese, sia per prevedere l’attacco avversario e rispondere con una parata al momento giusto. Buttarsi a capofitto nell’azione può risultare fatale. Sarò sincero; padroneggiare il combat system di Wo Long: Fallen Dynasty non è semplice e vi metterà a dura prova. Una volta appreso, però, saprà ricompensarvi a dovere.

Wo Long: Fallen Dynasty

Non saremo però da soli ad affrontare le orde di nemici che ci si presenteranno. All’inizio di ogni missione, sarà possibile arruolare fino ad un massimo di due compagni che ci seguiranno per la missione corrente. Sarà possibile aumentare l’affinità con questi compagni fino al punto in cui ci doneranno oggetti unici e di valore. Oltre ad alleati umani, anche la mitologia cinese ci viene in aiuto. Una volta riempita un’apposita barra, sarà infatti possibile evocare una Bestia Divina equipaggiata che sbaraglierà i nostri avversari oltre che donarci alcuni power up.

Insieme al combat system, anche il level design risulta essere degno di nota. Come nei precedenti titoli, anche questo Wo Long: Fallen Dynasty è suddiviso in livelli che presentano delle intricate mappe chiuse. Le missioni principali saranno quelle che presenteranno le mappe più complesse, mentre per le missioni secondarie avremo solo delle porzioni più piccole.

I cinque elementi

Wo Long: Fallen Dynasty apporta delle novità anche per quel che riguarda l’avanzamento di livello e le ormai note caratteristiche che troviamo in ogni action RPG. Una volta sconfitto un numero sufficiente di nemici, sarà possibile avanzare di livello andando a modificare le sole cinque caratteristiche presenti che si rifanno alla teoria dei cinque elementi del pensiero cinese: Legno, Fuoco, Terra, Metallo e Acqua. Ogni elemento andrà ad influenzare determinati fattori non solo legati alla nostra build ma anche agli incantesimi che potremo utilizzare. 

Wo Long: Fallen Dynasty

Ogni cinque livelli, potremo sbloccare un nuovo incantesimo da ciascun albero delle abilità che corrisponde ad ognuno dei cinque elementi. Anche le Bestie Divine citate poc’anzi sono caratterizzate da uno di questi elementi. L’unione tra caratteristiche, incantesimi e Bestie Divine permette una varietà di build veramente vasta e fa si che il titolo si adatti perfettamente allo stile di gioco di ognuno. Wo Long: Fallen Dynasty va quindi a snellire in buona parte tutte quelle meccaniche che nei precedenti soulslike risultavano complesse, specialmente per i neofiti.

Questa Cina non convince

Se, come già detto, il level design risulta ottimo, altrettanto non si può dire delle ambientazioni che non risultano particolarmente ispirate, descrivendo una Cina che, salvo rare eccezioni, risulta piuttosto monotona. Buono invece il comparto tecnico che ci rimanda una grafica godibile e un design dei vari mostri mitologici che colpisce positivamente. Poco da dire sulla colonna sonora che in maniera piuttosto anonima ci accompagna lungo le circa trenta ore necessarie per arrivare ai titoli di coda.

Wo Long: Fallen Dynasty

 

Wo Long: Fallen Dynasty si presenta come l’ultimo soulslike di casa Team Ninja. Dal gameplay frenetico e divertente, vi saprà mettere a dura prova per arrivare alla fine dell’avventura. Numerose sono le meccaniche da padroneggiare che rendono questo titolo originale e coinvolgente.  Purtroppo la trama e i personaggi raccontati finiranno velocemente in secondo piano, in favore del piacere nell’esplorare mappe dal level design sopraffino anche se con poca personalità. Per chi ricerca il piacere della sfida, Wo Long: Fallen Dynasty fa al caso suo.