Princess Peach Showtime!

Dragon’s Dogma 2, ma non solo: 5 giochi da non perdere a marzo

Marzo si avvicina e il videogiocatore attento si appresta a esaminare nuovamente il calendario delle uscite, ponderando attentamente alla strategia ottimale per preservare al meglio il saldo del proprio portafoglio. Dopo un febbraio esplosivo, pieno zeppo di alti stratosferici e di bassi da naufragio, marzo si presenta in modo più clemente nei confronti delle finanze del giocatore medio, proponendo un elenco di titoli relativamente contenuto, ma che a suo modo è ricco di quel genere di chicche che gli intenditori staranno aspettando da parecchio tempo. Se siete tra coloro che si chiedono quali uscite di marzo potranno lasciare un segno, vi forniamo cinque alternative da tenere d’occhio molto da vicino, tra cui Dragon’s Dogma 2 e Princess Peach Showtime!.

Dragon's Dogma 2

WWE 2K24

Il mese si apre con il botto. O meglio, con le “botte”. Grazie a WWE 2K24, il mondo del wrestling fa il suo ritorno sulle console di nuova e vecchia generazione, abbracciando definitivamente la consuetudine dell’uscita annuale che ormai coinvolge la maggior parte dei videogiochi di natura sportiva. Storicamente, questa frequenza ossessiva e costante ha portato a un declino progressivo nella qualità dei titoli dedicati alla WWE, i quali, a partire dagli anni Duemila, hanno subito un lento declino. Nonostante simili premesse, l’anno scorso WWE 2K23 era riuscito straordinariamente a sovvertire le tendenze negative, restaurando la sacralità del wrestling videoludico. 

Ora, WWE 2K24 promette di ampliare quanto di buono aveva fatto il suo predecessore e lo fa introducendo nuove modalità, animazioni e dettagli. Inoltre, gli sviluppatori di Visual Concepts hanno lavorato per reintrodurre una serie di meccaniche che hanno segnato la storia del genere, ma che negli anni erano state accantonate in favore di una semplificazione del pacchetto di gioco. WWE 2K24 ha tutte le carte in regola per garantire ore e ore di divertimento in spandex, ma sulle sue spalle ricade non di meno l’onere di dimostrare che il brand sia a questo punto capace di mantenere il colpo, di reggere a una calendarizzazione di uscite tanto pressante. La vera sfida dei Visual Concepts non sarà legata alla lotta libera, ma alla capacità di fomentare e mantenere la fiducia dei propri utenti, magari facendo leva su una gestione generosa dei contenuti post-lancio.

Star Wars Battlefront Classic Collection

Il soft-reboot di Star Wars Battlefront lanciato nel 2015 da EA DICE ha indubbiamente introdotto all’interno del panorama videoludico due sparatutto di pregio e che avrebbero potuto conquistare il cuore degli appassionati di Guerre Stellari, se non fosse stato per l’implementazione di schemi di monetizzazione spietati e cinici. Il marchio in questione ha in verità origine nel 2004 e il suo passato è già segnato da una storia travagliata: ha subito l’onta di vedere il suo terzo, ambizioso, capitolo venire abbandonato a metà dello sviluppo, mentre gli episodi effettivamente pubblicati sono incappati nella famigerata purga dei servizi multiplayer sostenuti da GameSpy.

Pur tenendo conto di tali avversità, i due titoli originali di Star Wars Battlefront godono ancora del fervido affetto di una solida base di giocatori, i quali sono più che mai desiderosi di impugnare blaster e spade laser per immergersi in scontri epici fino a 64 partecipanti, nonché di ricreare le atmosfere più emozionanti e concitate dall’epica avventura cinematografica che la famiglia Skywalker intrattiene ormai da quasi mezzo secolo. Star Wars Battlefront Classic Collection si è in verità già meritato qualche critica – un modder accusa gli sviluppatori di Aspyr di aver tacitamente sfruttato il suo lavoro –, tuttavia il pacchetto in via di commercializzazione potrebbe rappresentare la soluzione più pratica e migliore per rivivere un classico mai dimenticato e farlo scoprire alle nuove generazioni.

Princess Peach Showtime!

Princess Peach Showtime! è un titolo decisamente fuori dagli schemi: intrigante e imprevedibile, è di fatto un sequel spirituale dell’altrettanto atipico e sorprendente Super Princess Peach, un videogame che nel 2006 ha tentato di scardinare i topos del brand di Super Mario, maturando risultati altalenanti. Sebbene la maggior parte della popolazione globale sia familiare con i vari videogiochi del noto idraulico baffuto, non tutti hanno d’altrocanto avuto l’opportunità di approcciarsi alle proposte più strane e di nicchia che il marchio può offrire. Ed è chiaro che con Princess Peach: Showtime! Nintendo abbia voluto esplorare le idee più eccentriche e audaci che le sono venute in mente.

In questa nuova avventura, la principessa Peach si immerge in un’interpretazione teatrale sopra le righe, assumendo una serie di ruoli e professioni variegate. Dall’investigatrice alla ladra acrobata, dalla cuoca gourmet alla pattinatrice su ghiaccio, dalla supereroina combattente alla sirena canterina: per ora sono state rivelate dieci trasformazioni diverse, ognuna delle quali prevede uno stile di gioco unico e specifico. Incapsulare in un’unica definizione Princess Peach: Showtime! sembra dunque essere una missione impossibile, tuttavia siamo ansiosi di vedere come simili premesse possano prendere forma in un qualcosa di coerente e delineato.

Rise of the Ronin

Nel complesso, i prodotti sviluppati dal Team Ninja hanno sempre suscitato un notevole interesse, indipendentemente dalla valutazione critica. Rise of the Ronin, l’ultima creazione del gruppo, sembra destinato a mantenere questa reputazione, soprattutto considerando che la sua avventura è ambientata in un contesto storico giapponese estremamente affascinante. Si tratta del Bakumatsu, il periodo a cavallo tra era Edo e quella Meiji, una fase di transizione che vede il feudalismo isolazionista aprirsi alle influenze internazionali. Causando un dolore profondo agli storici che ci leggono, potremmo sintetizzare questo periodo complesso e sfaccettato come il “far west” del mondo nipponico.

Per quanto riguarda la meccanica di gioco, Rise of the Ronin si presenta come un’avventura che attinge ampiamente ai classici del genere. Vi si riscontrano echi di Assassin’s Creed, tracce di Sekiro e reminiscenze di Nioh, quest’ultimo sviluppato in passato proprio dal Team Ninja. La combinazione di questi ingredienti genera una sinergia che su carta risulta affascinante, ma i cui esiti sono ignoto. Risulta infatti difficile prevedere se un miscuglio di elementi tanto orizzontali si trasformerà in un’armoniosa sinfonia videoludica o in una cacofonia di elementi travestiti da samurai. Resta il fatto che il titolo non può non catturare la nostra attenzione e, soprattutto, la nostra curiosità.

Rise of the Ronin

Dragon’s Dogma 2

Il 22 marzo sarà un giorno decisamente esplosivo per gli appassionati dei videogiochi. Al fianco di Princess Peach: Showtime! e Rise of the Ronin, farà il suo ingresso sul Mercato anche Dragon’s Dogma 2, uno dei titoli più attesi del 2024. Il titolo che ha lanciato la serie è stato un autentico “fulmine in bottiglia”, era caratterizzato da una combinazione miracolosa e miracolata di elementi sperimentali e talvolta grezzi che, inaspettatamente, hanno generato coralmente un qualcosa di unico e illuminato. A causa di un simile pedigree, i fan hanno passato gli ultimi dieci anni a chiedere che Capcom li graziasse con un sequel e l’annuncio di Dragon’s Dogma 2, avvenuto nel giugno 2022, non ha fatto altro che gettare benzina sul fuoco.

Con questo secondo episodio, lo sviluppatore nipponico sembra aver deciso perlopiù di voler replicare gli elementi caratteristici dell’originale, tuttavia le variazioni effettuate alla formula sono destinate a stravolgere profondamente l’esperienza di gioco. Se il primo titolo era conosciuto per il suo alto grado di sfida e per le sue tempistiche estremamente dilatate, questa nuova uscita promette di non avere alcuna intenzione di concedere tregua ai giocatori, catapultandoli in un vasto mondo popolato da creature leggendarie estremamente ostili. Questa intuizione si predispone come base ideale per generare un numero pressoché illimitato di avventure frenetiche e stravaganti. E questo indipendentemente dalla solidità e dal coinvolgimento della trama di gioco. Il solo esistere nel mondo di gioco di Dragon’s Dogma 2 è in grado di dare vita a situazioni esilaranti, buffe o adrenaliniche. La quintessenza dell’intrattenimento.