Sand Land Provato: la demo non è solo deserto!

SAND LAND

Da ormai qualche giorno è disponibile sugli store la demo del nuovo action-RPG Sand Land. Il titolo, che tra poco più di un mese potrà essere giocato da tutti i fan (e non) dell’omonimo manga, è ambientato nell’universo creato dalla vena creativa del compianto Akira Toriyama, scomparso troppo presto proprio all’inizio di questo mese. Una demo, quella fornita da ILCA, Inc. e Bandai Namco, della durata di un paio di ore e che dona una panoramica su ciò che costituisce tanto l’open-world, quanto il sistema di combattimento. L’avventura con protagonista Beelzebub, Principe dei Demoni, sarà in grado di allargare la nicchia che si è saputa scavare più di vent’anni fa ai tempi dell’uscita del manga? L’uscita del videogioco potrà dare il via ad una fortunata era crossmediale della proprietà intellettuale? Ma soprattutto, il titolo saprà soddisfare i giocatori odierni in termini ludici? La demo, provata su PlayStation 5, non è stata particolarmente esaustiva, anche se siamo comunque riusciti ad ottenere qualche riscontro a questi dubbi.

Uno scorcio sulle grandi distese desertiche di Sand Land

Sand Land: un revival che in molti non si aspettavano

Lo scorso giugno, durante il Summer Game Fest 2023, Geoff Keighley ci ha regalato a sorpresa il trailer d’annuncio del GDR di Sand Land, proprio a pochi mesi dall’uscita del film nelle sale cinematografiche giapponesi e dell’anime sulle piattaforme di streaming, confermando così la volontà di rendere multimediale questa ancora alquanto inesplorata IP (intenzione già resa nota alla fine del 2022 da Bandai Namco stessa).

L’uscita dell’opera è ormai alle porte, in quanto approderà su PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox e PC il prossimo 26 aprile. Gli ultimi mesi, infatti, sono stati teatro di diversi trailer che illustravano il gameplay (ne abbiamo approfondito il contenuto qui), proprio in preparazione all’ormai prossimo rilascio sul mercato. E proprio ad un mese dall’uscita definitiva, ecco che Bandai rende disponibile su tutti gli store digitali, una demo dell’RPG sviluppato dalla giapponese ILCA, Inc., già responsabile dei lavori su prodotti più o meno riusciti, come One Piece Odyssey (2023) e i tanto criticati remake di Pokémon Diamante e Pokémon Perla (2021).

Il setting post-apocalittico di Sand Land

Un open-world “arido”

All’avvio della demo, il giocatore viene immediatamente lasciato in balia di un open-world vestito di un’arida ambientazione desertica e di un breve tutorial che regala un’iniziale infarinatura delle principali meccaniche di gioco, ovvero il sistema di movimento e il sistema di combattimento. È previsto il movimento a piedi, che conta ovviamente sulle gambe di Beelzebub, che dopo un’attenta prova risulta veloce seppur non troppo preciso, oppure il movimento tramite i veicoli tratti dal manga. Controllando Beelzebub a piedi, alla bisogna, il personaggio potrà sferrare tramite il tasto quadrato dei colpi rapidi e poco incisivi dal punto di vista del danno inferto. Altresì, sarà possibile infierire sui nemici tramite degli attacchi pesanti, con la pressione (anche prolungata) del tasto cerchio.

In combattimento sarà altrettanto importante saper schivare gli attacchi al momento giusto. Ancora troppo prematuri, in fase di demo, sarebbero i commenti inerenti alla progressione e allo skill tree, ovvero gli aspetti che più rappresentano la faccia da “gioco di ruolo”. La demo, per l’appunto, inizia con i personaggi al livello 15 e non esiste alcun modo di poterlo incrementare, né scovando punti di interesse sulla mappa, né sconfiggendo i mini-boss spassi per il deserto. Niente da fare, non si possono ottenere punti esperienza in questa versione del gioco.

SAND LAND
Beelzebub e il suo attacco caricato

I veicoli messi a disposizione della demo sono tre in tutto, ciascuno con le proprie peculiarità, punti di forza e criticità: il carro armato, il pesante mezzo blindato che riesce a far fuoco e dissipare quasi ogni minaccia nemica; la motocicletta, ovvero il leggiadro due-ruote dalla saponosa manovrabilità, indispensabile per darsi alla fuga nei momenti più pericolosi; e l’armatura di battaglia, veicolo resistente e difensivo adatto ai combattimenti più ravvicinati ma pericolosamente legnoso da controllare. Questi sono solo alcuni dei mezzi che Beelzebub e la sua squadra, composta da Rao e Thief, avranno a disposizione. ILCA, Inc., in un’intervista, ha già svelato che saranno molteplici i veicoli utilizzabili, con la possibilità di tenere cinque capsule (in cui sono racchiusi proprio questi veicoli, à la Dragon Ball per intenderci) contemporaneamente. Ciò che risulta ben riuscito e che stupisce è l’istantaneità con cui le capsule possono essere intercambiate a seconda della situazione.

Certo, anche solo l’idea di avere fra le mani un open-world principalmente monotematico, potrebbe avvilire molti giocatori. Ebbene, consigliamo vivamente di non fossilizzarsi su questo aspetto, già chiacchierato in più sedi. È presto detto il motivo. In prima istanza, l’open-world è sì ambientato in un deserto, ma in esso si ritrovano molte delle attrazioni e luoghi di interesse tipici di un sistema di gioco basato sul mondo aperto. In poche parole, viaggiare in moto, sul carro armato o con l’armatura, sarà veloce e fluido, e permetterà di imbattersi velocemente in luoghi significativi (ma comunque non entusiasmanti, rendendo in parte arida l’esperienza di viaggio in quest’area) con brevi intervalli di tempo. Dal ritrovamento di una torre radio, tipicamente utilizzata per svelare nuove parti di mappa e sbloccare il viaggio rapido, non passeranno che pochi istanti dal ritrovamento di loot, di schiere di nemici, punti di rifornimento idrici e tanto altro ancora. In secondo luogo, è già stato confermato tramite i vari gameplay trailer che si sono susseguiti, che il deserto non sarà l’unico bioma presente nel titolo. Faranno la loro apparizione anche delle colorate foreste, dei maestosi canyon e dei misteriosi dungeon.

Uno dei biomi già confermato da Bandai Namco

Macchine devastatrici e armi esplosive

La struttura dell’open-world, quindi, affonderà le sue radici negli esempi più classici del genere. In groppa alla moto, si procede nel puntare il segnalino al prossimo luogo d’interesse e, lungo la strada, magari, fronteggiamo qualche animale selvaggio o una legione di pedine del re. Fatto ciò, siamo pronti a recuperare i materiali droppati dai nemici abbattuti e raccogliere un po’ di loot. I forzieri che sono sparsi in giro per la mappa aperta, si riveleranno di fondamentale importanza. Questi potranno contribuire a creare pozioni e cure e, altresì, a migliorare i veicoli in possesso del giocatore. Quest’ultimo aspetto è una delle più importanti meccaniche di Sand Land. Il giocatore, infatti, dovrà tenere bene a mente che i materiali trovati a spasso per il mondo potranno essere impiegati per sostituire parti dei veicoli e potenziarne le caratteristiche.

I mezzi possiedono delle statistiche che ne determinano i punti di forza, visionabili tramite l’apposito menù di personalizzazione dei veicoli. Le varie modifiche alle componenti strutturali degli stessi comporterà, oltre ad un’alterazione della loro estetica, un aumento o una riduzione ad uno o più di questi aspetti: punti salute, attacco con arma primaria, attacco con arma secondaria, difesa e velocità.

Ma non è finita qui. È stata aggiunta anche la possibilità di integrare delle opzioni e dei “Chip Ex”, che puntano a fornire abilità esclusive ai mezzi tramite apposite parti meccaniche sparse in giro per il mondo di gioco. Ad esempio, al carro armato potrà essere applicata un’opzione a scelta fra “Lanciamissili”, “Corazza aggiuntiva” o “Sistema d’intercettazione”. Fra i chip ex, invece, vi ritroviamo il “Riparatore automatico” (ricarica lentamente i PS del carro al di fuori di una battaglia) o “Caricatore automatico” (ricarica automaticamente le munizioni quando queste sono esaurite). Nel caso della moto, invece, una delle opzioni riguarda l’installazione di un radiofaro segnalatore che individua i luoghi d’interesse verso cui è poi possibile effettuare comodamente il viaggio rapido.

SAND LAND
Il dueruote di Beelzebub

Un’importante eredità artistica

Dal punto di vista artistico e della resa visiva, spicca in modo assoluto il tocco di Akira Toriyama. La resa magnifica dei personaggi e dei fattori che caratterizzano il vasto mondo desertico è assolutamente riconducibile al celebre mangaka, il quale è riuscito a supervisionare con successo gran parte dei lavori di sviluppo sul progetto. Il titolo presenta una gradevolissima grafica in cel-shading, decisamente adatta al temperamento dell’opera, sviluppata in contesto Unreal Engine 5, che riesce a fare il suo figurone, soprattutto quando ci si ferma ad osservare i dettagli degli elementi meccanici. Sul lato dell’interazione con il mondo di gioco, invece, non si riscontrano molti input, il che può dare l’idea di un universo astratto e piatto, che strappa a più riprese i giocatori più attenti dall’immersività. Sparare dei razzi esplosivi su una torre radio, o su una piccola costruzione fatiscente (del tutto superflua nell’economia di gioco) non porterà alcuna conseguenza. L’edificio rimarrà intatto e addirittura più pulito di come l’avrete trovato prima della raffica di colpi. I pochi luoghi al chiuso visitabili durante il nostro provato, ovvero le Rovine Icharbe, presentano qualche “puzzle” di immediata soluzione. Il più delle volte, sarà necessario usare il carro armato per sfondare una parete rocciosa o salire in groppa alla moto per superare un burrone, così da poter raggiungere l’uscita e ottenere il premio, solitamente rappresentato da altre componenti meccaniche.

Sul lato delle prestazioni, la nostra prova su PlayStation 5 non ha evidenziato problematiche sul piano della fluidità. Anche nelle fasi più concitate, il gioco si manteneva su un frame-rate piuttosto stabile, che si aggira sui 60 fps, nonostante non sia stato possibile selezionare né una modalità grafica né una modalità performance. Opzione che pensiamo sarà presente al day-one. I 60 fps sono sicuramente un buon risultato in ambito di ottimizzazione, anche se c’è da dire che la mappa non spopola di un gran numero di componenti grafiche e, inoltre, non vi consigliamo di puntare la lente di ingrandimento sulle texture degli elementi ambientali presenti a schermo, sempre che non vogliate rovinarvi una piccola dose di esperienza.


Un’avventura, quella di Sand Land, che si prospetta sicuramente ben congegnata in fase di sviluppo, ma che non sembra promettere un’esperienza ludicamente innovativa o inaspettata. Il punto focale di quest’ultima produzione ILCA, Inc., infatti, si rifà ad un pubblico sicuramente di nicchia, in cerca di nient’altro che di un’odissea costellata di temi, personaggi e ambientazioni familiari, e che vuole consolidare un rapporto di affetto tra Sand Land e i suoi fan della prima ora. Oltre a questo target di riferimento, il gioco saprà stuzzicare, ne siamo sicuri, anche l’appetito degli appassionati di videogiochi in senso lato, spinti dalla curiosità di recuperare una storia mai esperita prima d’ora per mezzo del medium videoludico.