Children of the Sun Recensione: nei panni di una pallottola

Della cura maniacale di un assassino sono piene le storie nel mondo dell’intrattenimento (e non solo, purtroppo). Quante volte abbiamo sentito parlare di un omicida che pianifica accuratamente l’ordine di esecuzione delle proprie vittime, la velocitร  da impiegare nello svolgere il proprio compito, da quale punto tirare con l’arma da fuoco, e altro ancora? Ma quante altre volte abbiamo potuto sperimentare tutto questo direttamente in un solo platform shooter, che unisce senza alcun dubbio una forte componente puzzle? Ecco, questo รจ in breve il riassunto di quanto vi attende in Children of the Sun, il nuovo lavoro di Devolver Digital, in uscita oggi 9 aprile su PC, per farci vivere un’esperienza abbastanza originale: vivere uno sparatutto dal punto di vista di… una pallottola. Non ci credete? Seguiteci allora per scoprire la nostra esperienza, che andiamo a raccontarvi in questa recensione (oltre a quanto giร  anticipatovi qualche giorno fa), dopo il nostro test su PC del nuovo lavoro del team giร  editore di Hotline Miami, GRIS o Serious Sam.

Le ambientazioni di Children of the Sun saranno spesso in momenti crepuscolari o notturni

Children of the Sun: la lunga vita di una pallottola

Sviluppato da Renรฉ Rother e distribuito da Devolver Digital, Children of the Sun cerca di fare quello che ormai รจ necessario per un genere giร  ampiamente bazzicato: fa dellโ€™estetica il suo cavallo di battaglia, oltre a un aspetto del gameplay sicuramente interessante e singolare. Per quanto lo abbiamo definito sparatutto in terza persona, il nucleo del gioco si fonda sui principi di un rompicapo che, seppur partendo dal genere sparatutto, siamo noi stessi poi a essere “sparati”: il giocatore “veste i panni” del proiettile sparato dall’eclettica e disturbante protagonista di questo gioco. Non chiedete troppo conto della trama, non ve ne sarร  dato. La storia che si cela dietro questo titolo infatti รจ abbastanza vaga, senza dialoghi che ci possano aiutare a carpirne il contesto o altre informazioni utili per poter collocare in uno spazio-tempo le vicende di Children of the Sun. Tutto quello che sappiamo, al massimo, รจ che la ragazza, di cui non sappiamo il nome, conduce una guerra individuale contro una setta, abbattendone un seguace dopo l’altro, fino a raggiungere il suo vero obiettivo: il leader!

Lungo il cammino, la protagonista scoprirร  la veritร  oscura su questo ordine misterioso e le atrocitร  commesse da loro, nel nome del loro maestro. In questo sparatutto tattico in terza persona, assumiamo quindi il controllo di un proiettile, guidandolo attraverso livelli sempre piรน complessi e impegnativi per eliminare i cultisti, attivare trappole e modificare l’ambiente circostante. Ogni colpo conta, pena il game over immediato, e la precisione spietata viene premiata con un punteggio relativo alla precisione, al minor tempo impiegato per superare il livello, ai vari head shot o meno che abbiamo eseguito e via dicendo. Il risultato verrร  poi mostrato anche all’interno di una classifica di tutti i giocatori, per invogliarci anche a replicare la partita e livellare ulteriormente il nostro ranking in classifica. Abbattere la setta si rivelerร  essere estremamente soddisfacente, ma farlo con stile lo sarร  ancora di piรน.

I bersagli saranno evidenziati con una sorta di punto luce giallo fiammante.

Dritto al punto

Se la narrazione non รจ di certo il punto forte di Children of the Sun, รจ il gameplay che va dritto al sodo senza alcun fronzolo, come รจ del resto lo stile complessivo della storia in generale. Dal punto di vista del ritmo e dei contenuti di ciascuna partita, Children of the Sun mette il giocatore di fronte a una serie di livelli, ognuno caratterizzato da una serie di bersagli da assassinare (o far saltare in aria), con un certo numero di elementi a comporre ostacoli o risorse e, naturalmente, un singolo proiettile a disposizione. Tendenzialmente, una volta capito l’ordine corretto con cui eseguire i nostri colpi, completare ciascun livello non sarร  difficile, anzi, ma il bello sta proprio nello scoprire la sequenza logica corretta, a volte indispensabile per completare il livello senza costantemente incappare nel game over.

Per arrivare a premere il grilletto e “diventare” una pallottola, due sono i momenti principali da evidenziare, in cui si suddivide ciascun livello: nella prima fase (in terza persona), ci possiamo spostare lungo un perimetro prestabilito, non sempre ampio, per trovare una buona linea di tiro. Segnaliamo tra l’altro che, dal primo Game Over in avanti, quando ritenteremo di sparare nell’ordine corretto, il sistema di gioco ci โ€œetichettaโ€ i bersagli visibili con dei numeri, che perรฒ non indicano necessariamente l’ordine in cui colpirli. Una volta presa la mira e fatto fuoco, si passa alla prospettiva del proiettile, seconda fase di ogni livello. A questo punto, osserviamo la pallottola che velocemente si avvicina alย primo bersaglio, e una volta colpito il tempo si rallenta decisamente, dandoci modo di mirare il resto dei bersagli che riusciamo a visualizzare.

Evitando gli ostacoli solidi, si deve arrivare ad azzerare il numero di obiettivi da colpire, e come in ogni rompicapo che si rispetti, la situazione tende a complicarsi con lโ€™avanzare dei livelli. Unica vera facilitazione che ci viene data avviene quando, a ogni nuovo ostacolo si ottiene un maggiore controllo sul proiettile, potendo anche curvare la traiettoria per mirare meglio i nostri obiettivi. Diventa cosรฌ evidente l’accento cheย Children of the Sun pone sulla creativitร , tra serbatoi di benzina da far saltare per eliminare piรน cultisti in un colpo solo, o sfruttare un volatile per realizzare traiettorie altrimenti piuttosto difficili. Bisogna ingegnarsi, e metterci anche la propria immaginazione, doti premiate dal gioco con il ranking di cui vi parlavamo poc’anzi.

Prendere la mira รจ fondamentale in Children of the Sun.

Un motore di gioco che perde qualche colpo

Un ultimo punto di analisi sta ovviamente nella parte grafica e tecnica del gioco, con un sistema che funziona bene con input direttamente dalla tastiera del nostro pc, e una risposta al limite della velocizzazione eccessiva ai nostri input. Guardando al primo punto circa il comparto grafico, Children of the Sun รจ sicuramente impattante per lo stile quasi “raw” adottato, dalle linee ampiamente tratteggiate e dalle forme per nulla smussate, con angoli vivi e colori ben marcati, come i tratti in generale degli elementi che ci compaiono a schermo. Il tutto contribuisce a realizzare una scelta espressiva riuscita e in grado di esprimere appieno sullo schermo i lati piรน oscuri della storia. Nel concept design di questa storia sono stati evidentemente chiamati in causa Hitman e Killer7 come principali fonti di ispirazione, mentre lโ€™estetica e la natura cruda e spietata della storia ricordano forse una versione colorata di Sin City e creare una narrazione che parte dalla psicosi e dall’ossessione, che man mano che si va avanti con l’incedere della storia prende una direzione sempre piรน folle e che si pone come obiettivo primario la vendetta vera e propria.

Children of the Sun sfrutta a dovere tutti i mezzi possibili per raccontare piรน visivamente, che dialogicamente o con altri mezzi narrativi, una storia difficile e senza vie di mezzo, nรฉ sconti, per nessuno. Ad accompagnarci in questo viaggio anche laย colonna sonora, che non poteva essere che ricca di suoni cupi e informi, non in grado di realizzare una vera e propria melodia, ma che contribuiscono a rendere la scelta piรน azzeccata per raccontare una storia simile. Un insieme di opzioni che ci restituiscono un complesso sicuramente riuscito graficamente e stilisticamente, ma meno dal punto di vista tecnico. Non sempre infatti i relativamente bassi FPS di gioco (impostabili al massimo a 60) riescono a tradurre il tutto in un’esperienza facile da vivere (e soprattutto in un software poco pesante e agile da scaricare). La risposta del motore di gioco non ci รจ sembrata costante e fluida, per quanto questi cali di rate siano stati non sempre continui e frequenti, e abbiano inficiato solo in parte la nostra esperienza. Complessivamente comunque, i livelli sono in numero abbastanza cospicuo, ma abbastanza veloci da sbrigare, cosรฌ che di fatto non abbiamo di fronte un titolo eccessivamente longevo, purtroppo o per fortuna. L’esperienza infatti รจ stata comunque gradevole e avrebbe meritato un approfondimento ulteriore, sia in termini di contesto, sia in termini di complessitร  e varietร  nel gameplay.


Children of the Sun racconta una storia nuda e cruda, a partire dal contesto narrativo decisamente scarso che ci viene presentato fin dall’inizio, e che ci viene solo parzialmente fatto dedurre man mano che avanziamo, livello dopo livello. Un metodo di espressione dritto al punto, senza giri di parole, come la grafica a momenti splatter e dai tratti marcati e poco raffinati di quanto ci viene offerto sullo schermo. Una scelta stilistica decisamente apprezzata e originale, che ci lascia anche l’interfaccia di gioco pulita e scarna, ma che a volte cozza con un sistema di gioco che non sempre sa tenere alta la sua qualitร  nelle performance di framerate. Per quanto abbiamo per le mani un software di gioco per nulla ingente, a livello di dimensioni, le sue prestazioni talvolta vacillano, e hanno in parte inficiato anche in qualche momento i nostri risultati, seppur in parte davvero minima. Nel complesso, abbiamo molto apprezzato l’originalitร  nell’interpretazione di una pallottola, lo stile grafico e la proposta di uno shooter che ben si interseca con il genere puzzle, per regalarci un rompicapo originale e di sicuro coinvolgente.