Turbo Golf Racing Recensione: prendere la mira, premere l’acceleratore, e imbucare

Turbo Golf Racing

Durante il Future Games Show del marzo 2022 fu presentato per la prima volta Turbo Golf Racing, titolo che fin dal primo sguardo mostrava una innegabile somiglianza con un altro gioco che andava ad unire le automobili con gli sport con palla. Se però con Rocket League, Psyonix aveva avuto l’idea mettere le macchine in due squadre e vedere chi faceva più gol, Hugecalf Studios ha optato per la via dei green e delle buche, dando vita a quello che è a tutti gli effetti un golf con le macchine. Ovviamente, anche in questo caso la palla è molto grande, e il compito del giocatore sarà quello di dare colpi per imbucare nel minor tempo possibile. Dopo un accesso anticipato durato un paio d’anni, il 4 aprile il team ha fatto uscire il gioco nella sua versione 1.0, e noi di Vgmag abbiamo avuto possibilità di testarlo, in quanto disponibile anche su Game Pass. La full release ha portato diverse novità, a partire dalla nuova modalità Golf a 8 giocatori, facendo partire anche la quarta season, Launch Party, con 40 nuove ricompense. E proprio con il party di lancio, partiamo qui sotto con la nostra recensione.

Turbo Golf Racing
Sembra che la palla andrà dritta dritta in buca…

Turbo Golf Racing: quando i kart incontrano una buca

Partiamo della modalità principale, o quantomeno, quella che è stata disponibile fin dalle prime versioni del gioco, la Gara. Hugecalf Studios ha puntato su una modalità che unisce la velocità di un Kart Racing con la precisione nel far correre una palla lungo il green. Perché in effetti, in questa modalità i giocatori hanno la possibilità di gareggiare in una pista disseminata di ostacoli, curve, salite, discese, e anche power-up, proprio come fosse un qualsiasi titolo di corse arcade, dovendo però portarsi dietro una palla di grosse dimensioni che, colpo dopo colpo, deve essere messa in una buca posta alla fine del tracciato. Fortunatamente, i palloni non si scontrano tra gli otto giocatori contendenti, in quanto si può interagire in questo senso solo tramite i power-up disseminati nel campo (come i missili). Testando più volte ho avuto l’idea che questi potenziamenti possano sì essere importanti, ma non totalmente decisivi, in quanto la maggior parte della skill si riverserà soprattutto sull’abilità di colpire la palla e nel portarsela avanti nel minor tempo possibile. Più importante forse, è la scelta di power-up iniziali (chiamati nuclei): avrete la possibilità di equipaggiarne due, che potranno essere o uno attivo e uno passivo, o entrambi passivi. Sicuramente possono darvi una spinta in più, e starà a voi capire quale sarà la combinazione migliore, se preferire magari un doppio passivo con più turbo e meno malus dagli ostacoli, o se invece scegliere anche un’abilità che voi attiverete nel momento giusto, per provare direttamente a cambiare le sorti della partita, magari con un impulso elettromagnetico dato in una situazione precaria della vostra macchina.

Lungo il tragitto, in alto, sono inoltre disseminati dei cerchi luminosi che, se colpiti, permettono di indirizzare meglio la palla verso la buca. In basso invece, tra il farway, il rough e qualche bunker, sono presenti delle piattaforme turbo per andare più veloci. Conoscere la pista è molto importante, azzarderei fondamentale, per non ritrovarsi a sparare la palla a tutta forza su una curva che porta direttamente fuoripista. Anche perché poi, di piste ce ne sono tante, più di 80, divise in cinque biomi (Urbano, Selvaggio, Industriale, Aztec Run e Spazio), quindi prima di riuscire ad “entrare” realmente nel gioco e comprenderlo, ci vorrà un po’ di tempo e un po’ di prove. Prove che possono essere fatte anche grazie alla modalità time trial, dove avrete modo di scegliere uno qualsiasi dei tracciati disponibili (che sbloccherete a poco a poco), tentando di andare in buca nel minor tempo possibile. Sicuramente consigliato. Apprezzato inoltre il fatto che, quando sceglierete la modalità gara, entrando nella lobby farete tre partite di fila e non una singola. In ognuna otterrete un punteggio a secondo del piazzamento (da 1 a 8), e al termine delle tre, quello con più punti sarà il vincitore. La scelta di fare più gare dà al tutto un senso di maggiore competizione che, ribadisco, ho ben apprezzato.

Scendere in pista con la macchina giusta, dopo averla personalizzata a dovere

Nella modalità golf bisogna colpire con maggiore precisione

Come già anticipato nell’articolo, con la versione 1.0 è arrivata anche la modalità Golf a 8 giocatori, andando ad aggiungersi a quella 1 contro 1. E qui il numero di colpi sì che conta. Volendo, si può dire che questo è effettivamente ciò che si avvicina di più all’idea di golf. Ogni giocatore ha infatti 20 secondi di tempo per dare il colpo alla palla, provando a mettersi nella migliore posizione, con l’ausilio anche di una linea colorata che segna la traiettoria prima di colpire. Il colpo successivo verrà dato dove si è fermata la palla, e così fino alla buca. Come nel golf, ogni pista avrà un suo par (che può andare anche ben oltre i 5 del golf reale), e come nel golf reale, imbucare con un numero minore di colpi con birdie, eagle o altro sarà sicuramente cosa buona, e vi darà più chance di piazzarvi meglio nel round (ma non preoccupatevi troppo, oltre ad un quadruplo bogey non potrete andare…). A differenza della modalità Corsa, qui dovrete fare ben 5 round, rendendo la competizione ancora più accesa, e tenendo l’attenzione alta per ancora più tempo. Sarà facile magari fare le prime quattro partite bene, per poi buttare tutto al vento nell’ultima. Inoltre, qui non ci saranno power-up di sorta, ma ci sarà solo la vostra abilità manuale nel mandare in buca. Sinceramente, non saprei dire quale modalità sia migliore, entrambe hanno i loro punti di forza, anche se forse, mio gusto personale, piacendomi il golf, tenderei a questa modalità, che più si avvicina alla forma reale.

Un altro punto a favore di questo Turbo Golf Racing, e motore stesso che incita la voglia di ricompensa che è in ognuno di noi (più o meno, credo…) è la personalizzazione della propria auto. Il pass stagionale, e le diverse ricompense che potrete ottenere con le sfide, vi daranno possibilità di cambiare ruote, carrozzeria, scia, colori, avatar, tutto della vostra macchina. In modo molto simile al più volte precedentemente citato Rocket League, potrete sfoggiare la vostra auto scegliendo un numero notevole di pezzi, andando a scovarne sempre di nuovi. E diciamolo ancora, lo stile grafico ricorda in modo innegabile il titolo Psyonix. I colori, la resa generale, i feedback audio, gli stessi stili delle ricompense: ciò non deve per forza essere visto come cosa negativa, anzi, penserei più ad una sorta di tributo, ma ovviamente, il confronto con l’altro sarà sempre inevitabile. Oltre allo stile artistico, anche la scelta della musica di sottofondo rimanda a quella dance/electro tipica di Rocket League. E anche qui, comunque, innegabile che ci stia bene.

Piccola nota di riflessione finale: in diverse partite capita di giocare contro svariati bot, e mi è capitato di fare classificate contro un solo giocatore. L’idea che forse dopo il divertimento iniziale possa esserci un calo che porta via una parte di giocatori sembra effettivamente esserci. Come se il gioco non abbia quella scintilla che tiene costantemente incollati. Innegabile comunque che, qualche ora di sano divertimento la può lasciare e, se si entra nel vortice, si può passare molto tempo tra le varie modalità, provando a fare risultati sempre migliori.


Turbo Golf Racing non ha sicuramente avuto in questi anni l’impatto che ha avuto un Rocket League, ma forse non era neanche nelle intenzioni degli sviluppatori. Hugecalf Studios ha però portato un titolo divertente, rapido e con una buona dose di abilità per essere padroneggiato. Fare grandi colpi e riuscire ad imbucare con tiri ad effetto dà belle soddisfazioni, e la competizione nelle partite è appagante. Può essere quel gioco ideale per farsi una partitina una volta ogni tanto.