Mullet Mad Jack

MULLET MAD JACK Recensione V mensile

In un futuro non troppo lontano, l’umanità non riesce più a seguire un programma di intrattenimento per più di dieci secondi alla volta senza ricevere una scarica di dopamina. Questo mondo viene inoltre gestito da ricchissime IA note come Robillionari, corrotte e malvagie fino al midollo. Il nostro titolare eroe, Mullet Mad Jack, è disposto a mettere in gioco la propria vita per cercare di sconfiggere questi malvagi dominatori, ma soltanto se la gente sarà disposta a seguirlo durante la carneficina. Con dieci secondi a disposizione in ogni fase, il nostro virile protagonista dovrà massacrare barbaramente i robot per mantenere vivo l’interesse dei telespettatori e se stesso per qualche secondo in più.

Mullet Mad Jack
È necessario mantenere i livelli di dopamina sempre alti, se vogliamo sopravvivere.

Mullet Mad Jack: sembra che tu sia nei guai

Come è facile immaginare, un simile scenario comporta un ritmo di gioco particolarmente veloce, coadiuvato da livelli incredibilmente ben progettati. Pur ritrovandoci a sparare con una moltitudine di armi da fuoco, lo scatto corpo a corpo è forse ancor più importante perché consente di spingere i nemici contro porte, ventole e finestre, provocando uccisioni tanto spettacolari quanto utili per rimpinguare il conto alla rovescia. Capiterà infatti fin troppo spesso di esaurire il tempo a disposizione per un soffio, ma per fortuna tra un piano e l’altro avremo accesso a una serie di potenziamenti che ci renderanno la vita più facile, da armi più potenti ed efficaci a modi per guadagnare secondi bonus e gestire i secondi in modo più efficace. Il mio consiglio è di aumentare il bonus per le uccisioni ambientali e sfruttare l’abilità di rallentare il tempo quando il timer è agli sgoccioli per rimontare, ma ci sono molte opzioni tra cui scegliere per chi cerca più potenza di fuoco, in perfetto stile roguelite. Eh sì, perché Mullet Mad Jack preserva lo spirito di questi ultimi generando livelli e potenziamenti casuali a ogni partita, ma, anziché farci ricominciare da zero ogni volta, il game over ci spedisce all’inizio del capitolo che stavamo affrontando, dieci in tutto, strutturati in maniera tale da diversificare nemici e ostacoli che li popolano e coronati dalla sfida contro un boss, dove per fortuna il limite di tempo viene rimosso. È una struttura interessante, che funziona molto bene grazie alle meccaniche aggiuntive che si sommano di volta in volta alle precedenti. La grafica eclettica e vivace fa il verso alle serie animate giapponesi di fantascienza degli anni 90, replicandone lo stile con maniacale dovizia di particolari, ivi compresa la tipica brutalità dell’epoca che dovrebbe fare la gioia di tutti i nostalgici.

Mullet Mad Jack
Le situazioni in cui ci ritroveremo sono spesso imprevedibili.

Conclusioni

Mullet Mad Jack è uno sparatutto frenetico e accattivante, che mescola con intelligenza meccaniche da roguelite e da boomer shooter, con un ritmo che fa invidia ai più classici speedrunner a piattaforme. Benché possa risultare frustrante all’inizio, una volta presa la mano vi divertirete un mondo a scatenare il caos tra corridoi infiniti di robot.

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Gioca da quando ha messo per la prima volta gli occhi sul suo Commodore 64 e da allora fa poco altro, nonostante porti avanti un lavoro di facciata per procurarsi il cibo. Per lui i giochi si dividono in due grandi categorie: belli e brutti. Prima che iniziasse a sfogliare le riviste del settore erano tutti belli, in realtà, poi gli è stato insegnato che non poteva divertirsi anche con certe ciofeche invereconde. A quel punto, ha smesso di leggere.