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L’amministratore delegato di CrowdStrike è stato chiamato a testimoniare davanti al Congresso dopo il guasto informatico

Crowdstrike è balzata agli onori della cronaca ultimamente, non per le sue disposizioni in materia di sicurezza, ma per il massiccio blackout informatico globale verificatosi venerdì scorso. L’impatto di questa interruzione è ancora incombente per alcuni utenti di PC Windows. Sebbene la società di cybersicurezza si sia assunta la responsabilità del problema, ne abbia risolto la causa principale e abbia suggerito soluzioni per risolvere il problema della schermata blu della morte (BSOD), di recente le è stato chiesto di testimoniare davanti al Congresso. È da venerdì scorso che si sente parlare dell’interruzione del servizio IT a livello mondiale, a causa del suo impatto massiccio su diverse organizzazioni e aziende. Il problema della Blue Screen of Death si è verificato dopo che l’azienda ha rilasciato un aggiornamento di cybersecurity difettoso che ha mandato in crash Windows in tutto il mondo e ha interrotto gravemente il lavoro di diverse istituzioni.

Visto l’impatto negativo che l’interruzione dell’attività informatica ha avuto a livello globale, il Comitato per la sicurezza interna della Camera ha chiesto, in una lettera all’amministratore delegato di Crowdstrike George Kurtz, di presentarsi al Congresso per far luce sull’origine del problema, sulle misure adottate per porvi rimedio e sulle misure preventive per eventuali altre gravi situazioni simili in futuro. Secondo il Washington Post, il Congresso richiede spiegazioni all’azienda e le chiede di presentarsi per testimoniare davanti alla commissione congressuale. Il rapporto ha evidenziato come la commissione esaminerà la questione con attenzione e vorrà garantire che una situazione simile non si ripeta.

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