In merito al mercato dei microfoni professionali e per il gaming, ci troviamo spesso di fronte a un vasto panorama ricco di opportunità. Scegliere il microfono più adatto alle proprie necessità, sia per il gaming che per l’ambito lavorativo (guardando anche al proprio portafoglio ovviamente), può rivelarsi un compito complesso, specialmente considerando la presenza di numerosi concorrenti di alto livello. Aziende come Nacon, Elgato e Trust hanno saputo creare un impero significativo in questo settore. In particolare, Trust ha lanciato un prodotto che ha catturato l’attenzione dei consumatori: il GXT 255+ Onyx, un microfono di eccellente qualità, ideale sia per il gaming che per le trasmissioni professionali. Questa breve introduzione serve a presentarvi il prodotto di cui parleremo in questa recensione: il nuovo Trust Yunix, un’opzione economica con diverse caratteristiche interessanti. Sarà riuscito a conquistarci dopo la prova “sul campo”? Non vi resta che leggere la nostra recensione!
Trust Yunix: un packaging molto deludente
Quando ho ricevuto per la prima volta il Trust Yunix, sono rimasto piuttosto sorpreso, pensando che ci fosse stato un errore, poiché la dimensione del packaging mi ha lasciato abbastanza perplesso. Infatti, si presenta con dimensioni davvero ridotte, quasi strane per un microfono. Detto ciò, devo essere sincero: il packaging si è rivelato piuttosto deludente, in quanto non offre nulla di extra, il che è un vero peccato. Ad esempio, se consideriamo i prodotti precedenti della stessa categoria, come il GXT 252 Emita, notiamo che avevano un elemento distintivo, come una valigetta accattivante con un packaging ben curato e visivamente gradevole. Inoltre, lo Yunix, a parte alcune istruzioni standard, non include assolutamente nulla, e questo rappresenta una delle principali criticità del prodotto. Forse Trust ha cercato di contenere i costi? Non possiamo saperlo al momento della stesura di questa recensione, ma è davvero un peccato.
Parlando invece del microfono effettivo, una cosa che non mi è dispiaciuta affatto è il design: molto semplice, minimale ed elegante, con una base sottostante circolare il quale è illuminata grazie all’illuminazione RGB, con il consumatore può decidere se tenere accesa o spenta grazie uno dei due pulsanti frontali presenti nel microfono. Oltre al tasto appena citato vi è presente un altro che sostanzialmente serve per mutare il microfono all’istante, utile per certe situazione e specialmente il tutto viene fornito a portata di mano. Quindi, sotto il profilo del design non possiamo assolutissimamente lamentarci, anzi, questo è una delle feature sicuramente meglio realizzate e senza troppe sbavature di sorta.
Ma la qualità audio?
Ad essere completamente onesti, la qualità audio di questo microfono non si è rivelata affatto deludente, considerando il suo prezzo contenuto. È chiaro che non possiamo aspettarci prestazioni straordinarie, ma nel complesso sono rimasto soddisfatto dell’offerta di Trust. Anche se non può competere con microfoni di fascia medio-bassa più conosciuti, l’esperienza audio è stata generalmente piacevole, sebbene con alcune imperfezioni. Tuttavia, uno dei principali svantaggi di questo dispositivo è l’assenza di un braccio, che sarebbe stato estremamente utile, specialmente in un contesto dedicato al gaming e allo streaming. Oggi, quasi tutti i microfoni offrono questa funzionalità, e la sua mancanza può risultare scomoda in diverse circostanze, costringendo l’utente a posizionarsi troppo vicino per garantire una buona registrazione della voce. Qui si presenta un ulteriore problema: l’impossibilità di regolare il volume del microfono e l’assenza di una manopola per il gain, essenziale per amplificare la voce quando il microfono non riesce a catturarla adeguatamente. Questa è una mancanza significativa e, come già accennato, costringe l’utente a collocare il microfono in una posizione specifica. Pertanto, se si desidera posizionarlo ad una certa distanza, la qualità audio ne risentirà notevolmente, rendendo difficile l’ascolto della propria voce. Accanto ai pulsanti già menzionati, è presente un jack per cuffie da 3,5 mm, che risulta molto pratico nel caso in cui non si disponga di cuffie USB. Per quanto riguarda il prezzo, lo Yunix è attualmente in vendita a €39.99, una cifra ragionevole, ma devo ammettere di aver visto alternative migliori sul mercato. Infine, un’altra criticità del microfono è l’assenza totale di un filtro anti-pop. Fortunatamente, la lunghezza del cavo mi ha soddisfatto, contrariamente a quanto pensassi inizialmente, e sono contento di essermi sbagliato su questo aspetto!
In sintesi, come avrete potuto dedurre, il Trust Yunix presenta qualche difettuccio, sebbene la qualità audio non sia completamente insoddisfacente. Un’altra assenza da considerare però è la mancanza di un’app dedicata. I principali marchi, infatti, offrono applicazioni specifiche per gestire al meglio i propri dispositivi. Ad esempio, Logitech consente la gestione dei vari dispositivi tramite il Logitech G Hub, che offre un controllo completo e la possibilità di apportare modifiche. Analogamente, Razer dispone di Razer Synapse, che offre funzionalità simili a quelle del Logitech G Hub. È vero che l’assenza di un’app non avrebbe cambiato significativamente le prestazioni del microfono, ma la sua presenza avrebbe sicuramente giovato al dispositivo. A essere completamente onesti, il microfono presenta diverse criticità e, dopo numerosi test in redazione, abbiamo faticato a trovare altri aspetti positivi. Il Trust Yunix si è rivelato un microfono tutto sommato nella norma, nonostante alcuni prodotti precedenti della Trust, come l’Emita e l’Onyx, mi avessero colpito molto di più (ma ovviamente il prezzo in questo caso saliva di molto). Purtroppo, non posso dire lo stesso dello Yunix, che comunque può essere considerato un buon entry-level, soprattutto per coloro che non sono in possesso di un budget considerevole per il loro primo microfono.
In conclusione, il Trust Yunix presenta qualche criticità, tra cui un packaging piuttosto limitato rispetto ai precedenti modelli dell’azienda. La mancanza di un Filtro Anti-Pop e l’impossibilità di regolare il guadagno della voce costringono l’utente a posizionare il microfono in modo molto preciso, il che può risultare un po’ scomodo. Inoltre, l’assenza di un’app dedicata si fa sentire: sarebbe stato preferibile averne una per modificare alcune impostazioni del microfono e migliorarne le prestazioni. Tuttavia, va notato che il design minimalista (ma con base illuminata) è gradevole e la qualità audio è comunque accettabile. Dunque, sicuramente Yunix non può essere considerato il microfono da streaming dei sogni, ma comunque parliamo di un dispositivo entry-level e soprattutto low budget che può essere acquistato da coloro che non vogliono/possono spendere troppo, ma che al tempo stesso cercano un prodotto che permetta loro di ottenere una resa comunque discreta. Parliamo pur sempre di un microfono da 40 euro!