Infinity Nikki Recensione: un mondo tra moda e meraviglia


Quanti gacha ci sono sul mercato? Direi un numero indefinito, come fieramente dimostra anche Infinity Nikki, sviluppato da PaperGames, videogioco che vuole essere un nuovo pinnacolo del genere aggiungendo non soltanto una grafica in Unreal Engine 5, ma soprattutto un mondo vivo, autentico e brillante, arricchito da una storia reale, vera e tangibile. È un obiettivo complesso, quello di riuscire a creare un gacha che sappia unire tutte queste cose. In modo quasi del tutto indiscutibile, Genshin Impact e Tower of Fantasy, infatti, sono protagoniste di un worldbuiling di una bellezza stratosferica.

Nel caso di Infinity Nikki, che arriva sul mercato con l’obiettivo di sorprendere e meravigliare, si ha la sensazione che ogni obiettivo che si era prefissato il team sia stato raggiunto in modo incredibile. Lo si nota dalla sua anima viva e vivace, dai colori espressi egregiamente e da un utilizzo armonioso del motore grafico più complesso da gestire del momento. Vogliamo iniziare dal basso, per una volta, e dirvi che giocare Infinity Nikki su PC è uno spettacolo visivo assoluto, oltre che inaspettatamente piacevole da visionare, da osservare, da vivere. E durante l’esplorazione del mondo aperto, che ci ha portato via qualcosa come quasi ventisette ore di gioco, si ha avuto la sensazione che la produzione potesse mostrare ancora molto di sé, sia in termini di worlbuilding che quando si trasforma in un videogioco in cui la moda è al centro del villaggio.

Ricreare fedelmente un mondo del genere, dopo altre operazioni, non è semplice. Si parla di un quinto capitolo che giunge sul mercato con il grosso desiderio di voler dimostrare per avere i connotati giusti per fare qualunque cosa possa essere in grado, tra la sorpresa inevitabile e la sua immensità. Il mondo, quello di Miraland, un luogo incontaminato, pregno di bellezza e di meraviglie tutte da scoprire. E diventa quasi armonioso calarsi al suo interno, viaggiando all’interno della magia e della fantasia, mentre si cerca di capire come possa proprio un armadio condurre in un luogo così meraviglioso.

Non fatevi ingannare dalle waifu, dai colori e da molto altro. Sorprendentemente e inaspettatamente, Infinity Nikki è decisamente più sorprendente di quanto ci saremmo aspettati mai, perché dà al giocatore la libertà di muoversi dove vuole e compiere viaggi in qualunque luogo preferisca. È un’esperienza piena, fresca e di spessore, nonché calorosa e particolareggiata da ogni punto di vista, poiché arricchita da un game design quanto semplice quanto efficace. E anche in questo caso, sempre inaspettatamente, non ci si potrebbe attendere di meglio. Nessuno potrebbe attendersi qualcosa di così denso e caratterizzato, armonioso e pregno di vita e meraviglia.

Nikki e Momo: due personaggi incredibili in una grande avventura.

Dentro un mondo di fantasia

Nikki e Momo, due amici inseparabili, vivono ormai da anni assieme. Si sostengono, si conoscono e hanno delle preferenze soprattutto quando si tratta di indossare abiti alla moda. In un modo o nell’altro, attirati da una stana magia, si ritrovano nel mondo fatato di Miraland, un luogo pregno di bellezza e meraviglia, in cui tutto quanto accade per un motivo. La ragazza, ritrovandosi misteriosamente in questo luogo, non cosa fare e si ritrova, dunque, a dover correre via assieme all’amico, alla ricerca di un indizio che la conduca in una nuova realtà. È un incipit che parte dalla semplicità ma che, andando avanti nell’avventura, assume delle connotazioni rilevanti e piacevolissime, sia pad alla mano, sia quando l’avventura diventa inaspettata e gli eventi si susseguono l’uno dopo l’altro, mostrando approcci infiniti e molto altro.

La storia, perché c’è una storia, è semplice e ben scritta. Non aspettatevi chissà che narrazione, sia chiaro, o che scrittura contorta: la produzione preferisce concentrarsi in modo oculato sul worldbuilding e sul mostrare attraverso questo approccio gli scenari presenti all’interno dell’avventura, con lo scopo di offrire momenti inediti e peculiari, densi e caratterizzati in modo davvero unico nel suo genere. È un videogioco che spinge molto sulle dinamiche sociali e sul chiacchiericcio con i NPC, davvero tanti e tutti molto variegati, con personalità diverse e con richieste inaspettate.

Talvolta davvero molto esagerati, rispecchiano in realtà ciò che ci si aspetterebbe da opere di questo tenore. A confermarlo in modo evidente, è infatti cosa accade nel corso dell’avventura, ciò che si vede e quant’altro, mentre si esplorano aree contorte in giro per il mondo di gioco. L’esplorazione è centrale, così tanto centrale da offrire scenari talvolta inediti e inaspettati, in cui le ampie aree non sono solamente un riempitivo, ma soprattutto belle da esplorare, candide da osservare e visitare, nonché pregne di meraviglie del creato che meritano assolutamente di essere notate anche andando sulle sommità e nei luoghi più complessi. Svolazzare da una parte all’altra, switchando da un abito all’altro, è divertente, perché permette di vedere Nikki compiere delle acrobazie e dei salti altrimenti impossibili. D’altronde, è una ragazza magica: può tutto. E il gameplay di gioco apparecchia un approccio davvero ottimo e peculiare.

Un open world caldo e vibrante.

Dentro il cuore di Infinity Nikki

Infinity Nikki è un videogioco in terza persona che sceglie il comunissimo approccio dei free-to-play. È un videogioco che, sia sulla carta che nei fatti, sembra essere costato parecchio per dimostrarsi all’altezza. Questo lo si nota principalmente sin dal primo momento, quando l’avventura inizia e si dipana, e mentre si scopre, sempre più in profondità, quanto possa essere buia e celata la Tana del Bianconiglio. Anche con Infinity Nikki, il team è riuscito a convogliare un modo davvero piacevolissimo per proporre l’avventura, lasciando al giocatore la completa libertà su qualunque aspetto, da quello visivo a quello, invece, più limitante, dedicato agli abiti e alla loro rilevanza. Per quanto splendido il mondo aperto, il combat system è pressoché privo di profondità: la ragazza, incaricata di curare il mondo da una corruzione orribile, si ritrova dunque a usare la magia degli abiti che può tessere attraverso un menù del crafting semplice e intuitivo.

Se da una parte c’è la raccolta di oggetti specifici, anche andando piuttosto lontano sulla mappa, dall’altra c’è la tessitura degli abiti. La ragazza può sbloccarne una marea per avere sempre diverse abilità che rispecchiano anche gli elementi, come l’acqua, il fuoco e la purezza, con quest’ultima che può dare alla giovane la possibilità di avanzare in luoghi ostici e di eliminare i famigli in giro per l’immensa mappa di gioco. Il mondo è realmente vivo e pulsane, nonché pieno di creature, e alcune di esse sono meravigliose quanto letali. Serve dunque tanta capacità e molta attenzione mentre si prosegue nell’avventura, poiché gli avversari, soprattutto se affrontati a testa bassa, possono comunque causare dei danni ingenti. Nikki può usufruire della abilità di Momo, il quale può compiere dei miracoli ulteriori per rendere il game design ancora più sfavillante.

A mancare davvero, e un po’ comprendiamo la scelta, è il già citato combat-system che poteva, e doveva, essere trattato meglio. All’interno dell’opera, oltre a esplorare e a visitare luoghi nuovi, manca il combattimento. Non si affrontano i nemici come, invece, andrebbero combattuti. In nostro soccorso, tuttavia, arrivano le dinamiche degli indumenti, utilissimi soprattutto quando si tratta di affrontare i tanti mini-giochi presenti, magari durante la raccolta delle stelle, una valuta in game che è anche presente nelle presenti – ahimè – microtransazioni che non ho utilizzato. In videogiochi del genere, lo ammettiamo, non amiamo spendere dei danari quando invece si potrebbe semplicemente pensare a giocare e basta, per avanzare nell’esperienza senza troppi problemi. Il gameplay, dunque, si focalizza unicamente su questi aspetti vincenti, arrivando al complesso compito di convincere e di arrivare a coinvolgere molto, spingendo il giocatore ad affrontare situazioni qualsiasi semplicemente cambiando d’abito. Anche se non amo molto la zuccherosità e concepisco solo ciò che è oscuro e tenebroso, Infinity Nikki, al netto delle waifu, è un videogioco che ha un motivo serio per essere colorato, il che lo rende piacevole alla vista anche grazie alla grafica mostrata.


Infinity Nikki propone un vastissimo open world in cui coinvolgersi e intrattenersi per un monte ore assolutamente generoso. Arricchito da un game design semplice quanto efficace, arriva all’obiettivo senza stravolgere l’ecosistema dei gacha e crea, al contempo, una meravigliosa sequela di momenti di grande impatto capaci di intrattenere e farsi letteralmente apprezzare. Provato su PC, il titolo riesce a mantenere i 60 fps granitici, riuscendo a garantire, anche grazie all’Unreal Engine 5, un ottimo impatto grafico e visivo.


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