All Will Fall è un progetto tenuto segretissimo dallo sviluppatore fino all’ultimo, di cui nessuno, tranne pochi eletti della stampa specializzata, sono stati messi a conoscenza. Un modus operandi bizzarro, quello dello sviluppatore All Parts Connected, per un titolo edito da TyniBuild e presentato da Cosmo Team, gli autori dell’interessante titolo in questione. Si tratta di un gioco a metà tra tradizione ed innovazione, un Building Game classico, ma con brio, che ci chiede di costruire una strana piattaforma sul mare, seguendo le rigorose leggi della fisica. Il tutto accompagnato da un affascinante tema post-apocalittico ed una grafica “cubettosa”, sullo stile dell’immortale Minecraft, in cui ogni elemento è posto su una griglia a scomparsa, e va gestito con una interfaccia semplice, immediata, ma molto completa. Gli amanti dei giochi di costruzione faranno bene a seguire l’evoluzione del titolo, perché potenzialmente promette ore di divertimento.

All Will Fall: costruire sul mare è una impresa molto precaria!
Ammettiamolo, cari giocatori navigati ed assuefatti al macro genere dei Building Game, in tanti anni di onorata carriera ci hanno davvero chiesto di costruire di tutto, qualunque cosa è passata tra le nostre mani, soprattutto per chi conosce le classiche serie di SIM CITY e derivati, in cui si è passati dalle città degli episodi principali, sempre più complesse dal primo indimenticabile episodio del 1989, che trovate in questa pagina, fino alla quarta granitica installazione, uscita ormai una ventina di anni fa. Da allora davvero gli sviluppatori si sono sbizzarriti, ed abbiamo gestito e costruito ospedali, grattacieli, colonie lunari, basi sotterranee segrete e perfino formicai. Ma, lo riconosciamo, una piattaforma marina ci mancava ancora, ed accettiamo la sfida. All Will Fall è un titolo dotato di una interfaccia semplice e chiara, che risulta facilissima da usare già dopo pochi minuti di gioco, basata su icone classiche e molto riconoscibili, oltre che da elementi manipolabili a schermo simili a grossi pezzi di lego, ordinati e comodi. Tra cui gli utilissimi serbatoi di H2O, fondamentali in mare aperto! Quindi è tempo andare alla ricerca di
risorse, esplorare l’oceano e assicuraci la sopravvivenza della nostra colonia, anche prendendo decisioni difficili ma necessarie.
Abbiamo avuto la possibilità di provare All Will Fall in anteprima e siamo rimasti molto soddisfatti dal nostro hands-on. Il titolo, una volta uscito sul mercato, è senza dubbio una buona proposta per chi ama il genere, e cerca qualcosa di non troppo complesso e divertente. Una delle caratteristiche più interessanti del titolo è ovviamente la sua precisissima risposta alle leggi fisiche, che, specie in presenza di elementi naturali, metterà a dura prova le nostre doti di equilibrismo. Alcune costruzioni più verticali, tendenti più all’altezza che alla larghezza per motivi logistici, potrebbero giocoforza soccombere alla furia degli elementi, pensiamo ad esempio alle onde del mare impetuoso, difficile da prevedere ed impossibile da controllare, oppure al semplice vento forte o alla pioggia. Quest’ultimo elemento non va sottovalutato, anche perché rende i terreni più scivolosi, ma è senza dubbio meno invasivo dei precedenti. Non abbiamo detto scivoloso a caso, perché sulla nostra allegra piattaforma cammineranno anche dei passanti, che per la maggior parte sono degli impiegati tecnici della piattaforma marina, ovviamente, e vederli cadere rovinosamente in mare non è uno degli avvenimenti auspicabili.

Tutto cadrà , come nella più audace torre instabile progettata nello JENGA!
Certo, è assolutamente frustrante veder crollare il lavoro di ore ed ore di certosina costruzione nel giro di pochi minuti, magari per un piccolo ed insignificante pezzo messo in maniera poco attenta, ma la pianificazione va ponderata con estrema attenzione. All Will Fall può infatti trasformare da un momento all’altro, inaspettatamente come un temporale estivo, una splendida ed ordinata costruzione ormai nel pieno della sua attività , nel terrificante “Festival Internazionale del Disastro”! Vi ricordate il famoso gioco basato sulle costruzioni con piccoli tasselli di legno che invita a realizzare costruzioni verticali? Lo JENGA, per chi non ha memoria del suo nome, è il gioco “fisico” che si avvicina di più all’input concettuale che sta alla base delle fondamenta (è proprio il caso di dirlo) del divertente titolo del nostro Provato. per fortuna abbiamo modo di studiare i nostri stessi errori, grazie ad un diario di bordo (display: Event Log) che tiene memoria di ogni passo della costruzione, e studiando i nostri stessi passi giorno per giorno, infatti il titolo è diviso proprio in scansioni temporali reali, con ore e giorni esatti (display: 13.47|Day 1) possiamo capire al meglio cosa funziona e cosa invece va storto nella nostra edificazione.
Dalla schermata è possibile gestire ogni elemento facilmente per costruire lo scenario. Il debito concettuale con Minecraft è evidente, ma del resto il grande classico ha fatto scuola, e questa scelta “maistream” lo rende ancora più accattivante. Le similitudini non si fermano a quelle di gameplay, l’immortale opera ideata dallo sviluppatore svedese Markus Persson, infatti, si possono notare, pur con le dovute differenze, anche dal lato puramente audiovisivo. Chiaramente le texture dei modelli poligonali non sono composte da pochi pixelloni giganti, ma appaiono anzi armoniose e visivamente molto gradevoli, ma l’aspetto “derivativo” è abbastanza evidente. Le animazioni dei personaggi in scena, di tre tipi, Ingegneri, Marinai e Operai, sempre monitorabili grazie alle comode info grafiche iconiche, e degli elementi costruibili, sono ben realizzate, specie nel caso dei disastri, con onde mosse e fumo molto credibili. Saper manovrare una gru si rivela una skill utilissima! Il titolo offre anche degli interessanti pop-up con illustrazioni realizzati in stile cartoon ben armonizzati con il resto del comparto grafico, ed ottimi effetti di variazione giorno/notte, che regalano una buona varietà al titolo aiutando a misurare il tempo di gioco.
La trama offre un interessante spunto ecologico, in un imprecisato futuro post-apocalittico, il mondo sta morendo, sopraffatto dall’oceano infinito. Noi, come leader di un piccolo gruppo di sopravvissuti, incagliati su una barca arrugginita, dobbiamo trovare una piccola area di terreno, abbastanza solida da fungere da base per l’edificio e costruirci sopra un nuovo insediamento da cui far risorgere l’umanità . L’impostazione sandbox lascia una notevole libertà , pur rispettando la reale fisica del pianeta Terra. Sta a noi decidere se sarà più solido un ponte con sopra alloggi o un condominio verticale, riportando indietro le lancette in caso di errori tragici! Costruita la “città del futuro verticale” questa andrà gestita, badando bene ai diversi sopravvissuti. Anche la gestione del cibo è un fattore importante, e va razionato in maniera logica, specie in momenti di ristrettezze. L’impostazione procedurale garantisce partite sempre diverse, facendo capitare a volte un evento casuale a volte l’altro, tra cui tempeste, strutture misteriose che emergono dall’oceano, colpi di stato politici, nuovi arrivati ​​inaspettati, carenza di cibo e tanto altro ancora. Un titolo appassionante che farà felici gli amanti della strategia costruttiva. Trovate il gioco, definito dai suoi stessi autori come “Survival City Builder” sul sito ufficiale, qui, o su Steam, in questa pagina. I requisiti sono nella media, ma assicuratevi di avere una quantità di RAM elevata, mai sotto i 16 GB. Il gioco è disponibile in cinque lingue, italiano purtroppo escluso.
Abbiamo nelle nostre mani la gestione di una struttura proto cittadina in mezzo al mare, in un mondo ormai post apocalittico. Un manipolo di sopravvissuti ci aiuteranno a costruire il nostro impero, tra eventi casuali, strutture verticali pronte a crollare e una gestione della fisica incredibilmente realistica. Provare nuove soluzioni, mentre il tempo scorre in maniera realistica, e provare e riprovare quale sia la scelta migliore, di costruzione, ma anche di gestione delle risorse umane. Try and Error, nel senso più classico del termine, rendendoci la vita decisamente varia! La mappa globale è a nostra disposizione per scoprire cosa è rimasto del caro vecchio Pianeta Terra. Pensateci, quando vorrete buttare un contenitore di plastica nel mare, questo è il futuro.
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