Indiana Jones e l'Antico Cerchio

Vgmag Best of 2024 Speciale – V mensile


L’anno che abbiamo salutato da meno di un mese, il 2024, è stato molto difficile da dimenticare. Nel bene e nel male, abbiamo assistito a una vera e propria trasformazione del settore videoludico, che ha vissuto momenti di grande tensione alternati a grandi successi!

Il 2024 è stato costellato dai numerosi licenziamenti che hanno messo a soqquadro studi e publisher, lasciando a casa dipendenti che fino a poco tempo prima avevano una situazione lavorativa stabile. Non sono però mancate le sorprese, come l’intraprendente Asto Bot, capace di prevalere su tutto e tutti, o l’inaspettato Indiana Jones e l’Antico Cerchio, così come abbiamo assistito a flop clamorosi e inattesi, come Concord che è durato quanto un battito d’ala di farfalla. Insomma, durante la mia (abbastanza) lunga carriera, sicuramente il 2024 resterà un anno che faticherò ad eliminare dalla mia mente!

Un anno difficile per l’industria videoludica

Il 2024 è stato un anno segnato da licenziamenti e chiusure nel settore videoludico. I costi di sviluppo dei videogiochi sono aumentati di anno in anno, mettendo a dura prova gli studi minori, che hanno faticato a completare i propri titoli, e costringendo i grandi publisher a compiere sacrifici per mantenere la propria attività. Se aziende come Sony, Microsoft e Ubisoft (e non è un caso che siano state citate proprio queste) si sono ritrovate costrette a licenziare decine, centinaia, persino migliaia di dipendenti, tra sviluppatori e addetti ai lavori, è impossibile non parlare di una vera e propria crisi economica del settore. Questa situazione appare ancora più critica se si considera che vengono spesi centinaia di milioni di dollari per sviluppare un titolo tripla A, per poi vedere giochi come EA Sports FC (l’ex FIFA) dominare le classifiche di vendita.

Sono fin troppi i grandi nomi del settore finiti sulle cronache per aver dovuto operare tagli al personale. Electronic Arts ha effettuato licenziamenti, soprattutto presso Respawn Entertainment; Embracer ha venduto Gearbox a Take-Two, con conseguenti licenziamenti anche in Gearbox. Anche Rocksteady, Sumo Group e CI Games hanno dovuto ricorrere ai licenziamenti, mentre l’intero staff di Annapurna Interactive si è dimesso in massa.

E per quanto riguarda i due colossi del settore, Microsoft e Sony? La casa di Redmond ha investito ingenti somme per acquisire Activision Blizzard e, per rientrare nei costi, ha dovuto licenziare migliaia di dipendenti. La situazione in casa Sony è apparsa ancora più grave: fallimenti e strategie discutibili hanno portato alla chiusura di studi (come il London Studio), alla cancellazione di progetti e alla perdita del lavoro per molti dipendenti, soprattutto in Bungie, entrata da poco a far parte dei PlayStation Studios.

Concord: la fine di un progetto e l’emblema della crisi

Il fallimento di Concord rappresenta forse il punto più basso di questo 2024 videoludico. Se escludiamo The Day Before, che fin dal suo annuncio lasciava presagire un disastro, è difficile ricordare un titolo con un esito altrettanto fallimentare. Con un budget stimato tra i cento e i quattrocento milioni di dollari, l’hero-shooter di Firewalk Studios è diventato il simbolo di una profonda crisi, frutto di una mancanza di idee originali e di uno spreco di risorse economiche difficilmente recuperabili. Un titolo vuoto, privo di originalità, la cui esistenza è durata meno di un mese.

Rimosso mestamente dal mercato, sia fisico che digitale, Concord non ha comportato solo una perdita economica ingente. Ha significato la perdita di posti di lavoro, la chiusura di uno studio e resterà una macchia indelebile su questo 2024, difficilmente dimenticabile. Col senno di poi, Concord avrebbe potuto costare molto meno: diciamoci la verità, non c’era bisogno di tutte quelle sequenze hollywoodiane che ricordavano una versione a basso budget dei Guardiani della Galassia. Avrebbe potuto essere lanciato sul mercato come un classico hero-shooter, magari anche free-to-play. Ma quando si cerca di fare il passo più lungo della gamba, spesso si finisce per cadere rovinosamente… e in questo caso le conseguenze sono state particolarmente pesanti.

Per fortuna che ci sono i top del 2024!

Nonostante l’assenza di un secondo trailer di Grand Theft Auto VI, che potrebbe dare una grande spinta al 2025, il 2024 ha comunque visto l’avvento di numerosi titoli di qualità. Tra le IP più importanti spiccano l’acclamato Astro Bot, che ha riportato in auge i platform classici; Indiana Jones e l’Antico Cerchio, che ci ha fatto rivivere le avventure dell’archeologo più famoso del cinema; e grandi ritorni come Final Fantasy VII Rebirth (seconda parte del remake dello storico capitolo per PlayStation), il sorprendente remake di Silent Hill 2 (Bloober Team) e Dragon Ball Sparking! ZERO.

Il 2024 ha visto anche l’uscita di Helldivers 2, Metaphor ReFantazio e The Legend of Zelda: Echoes of Wisdom. Mentre Nintendo manteneva il riserbo su Nintendo Switch 2 (nonostante diverse fughe di notizie), ha continuato a supportare l’attuale Switch con ottimi titoli. Menzione speciale per l’indie Balatro, candidato al GOTY ai The Game Awards, e per le produzioni italiane On Your Tale, MotoGP 24 e A Quiet Place: The Road Ahead, in attesa di Bye Sweet Carole (Little Sewing Machine) nel 2025.

Infine, ma non per importanza, ricordo la nascita di Vgmag nel 2024, di cui sono orgogliosamente lead editor, che ha recentemente annunciato i suoi primi premi, i Vgmag Best of 2024, celebrando l’eccellenza dell’anno. Malgrado le difficoltà del settore, il 2024 va anche ricordato per i videogiochi che, tra alti e bassi, è riuscito a regalarci!

Leggilo gratis in versione impaginata e sfogliabile sul numero 9 di V – il mensile di critica videoludica

V MENSILE
Clicca sulla copertina per leggere
V009 Mensile
Classe 1988, i cabinati delle sale giochi mi hanno svezzato al magnifico mondo dei videogiochi. Trasformare la passione in lavoro ha richiesto tempo e pazienza, ma in ambito professionistico ho iniziato dal ruolo di newser, fino a raggiungere la carica di Lead Editor.