Le opere di Howard Phillips Lovecraft hanno sempre costituito una fonte inesauribile di ispirazione in numerosi campi. A partire dai suoi stessi colleghi scrittori, che hanno spesso ripreso e ampliato le tematiche del Solitario di Providence, fino al cinema, la musica, giochi di ruolo da tavolo e titoli videoludici. In quest’ultimo caso, si tratta sempre di opere in genere al di sopra della media, con punte di eccellenza come Eternal Darkness di Silicon Knights. A riportarci nelle atmosfere create dal Solitario di Providence, sono ora due aziende francesi, Touched By Grace e Why Not AI che, per l’occasione, decidono di abbandonare molte delle meccaniche punta e clicca e in prima e terza persona, tipiche di altri titoli della stessa ambientazione, per affidarsi a un gameplay basato sulla ricerca, la raccolta e l’analisi di indizi e dialoghi, rendendo questo HPL: Nyarlathotep Rising molto simile a un romanzo visivo. Dopo essere stata rimandata più volte, con i primi trailer che annunciavano l’uscita del titolo a novembre del 2023, l’avventura delle due aziende francesi è confermata per il 19 febbraio sulla piattaforma di Steam.

Anime tormentate e orrori cosmici
In questa storia, ambientata nel 1929, una setta esoterica sta cercando di approfittare del caos economico e sociale in seguito al crollo di Wall Street, per far risorgere Nyarlathotep. Ad opporsi alla resurrezione di una delle divinità più potenti e ingestibili in circolazione, saranno proprio i nostri protagonisti: Mark è infatti un veterano della Prima guerra mondiale, che soffre di sindrome post bellica; Anna è un’artista molto intelligente e versatile, mentre Victor è un esperto studioso di arti arcane. Dotati anche di diverse predisposizioni psichiche rispetto all’ambiente circostante, i tre dovranno viaggiare per il mondo e in altri piani della realtà, e collaborare per mettere insieme indizi, raccogliere artefatti magici, armi e incantesimi nel tentativo di contrastare i piani dei cultisti, oppure passare dalla loro parte.

Come opporsi all’avvento del caos strisciante
Le meccaniche adottate dagli sviluppatori per questa nuova avventura, come accennavamo all’inizio, sono piuttosto insolite, ma contribuiscono a rispettare le atmosfere dei racconti di Lovecraft. L’approccio adottato è quello di un romanzo interattivo, dove da una parte dello schermo vengono narrate le scene, la trama e i dialoghi (solo in inglese, al momento), mentre dall’altra saranno di volta in volta disponibili tutti gli elementi visivi e interattivi, come fotografie, indizi, creature, nemici, armi e artefatti, oltre alle azioni e alle risposte disponibili. L’elemento ruolistico è reso dalla presenza di abilità uniche, di statistiche (corpo, risoluzione, spirito, intuizione e carisma) e di vari incantesimi e artefatti da utilizzare per ogni protagonista. Ogni nostra decisione, anche minima, avrà inoltre un importante impatto sugli elementi futuri: a partire dalla stessa trama fino ai rapporti tra noi e i vari personaggi (c’è spazio anche per qualche romance, se si fanno le scelte giuste), arrivando anche, a seconda degli eventi e delle conoscenze arcane accumulate, ad avere un impatto sulla nostra salute mentale Un sistema, quindi, decisamente complesso e profondo, ma ben gestito dagli sviluppatori, che porta a un insieme di ramificazioni molto vario e a quindici finali diversi per ogni personaggio, in grado di garantire un’alta rigiocabilità (una singola run dura dalle 15 alle 18 ore).

Il fascino delle atmosfere del Solitario di Providence
Per questa avventura, gli sviluppatori abbandonano i poligoni potenziati e le texture realistiche, tipiche di titoli di ben altro genere, a favore di un approccio più immersivo e studiato, che ben contribuisce a farci immedesimare in una vera indagine narrativa. A primo impatto, sembra che non ci sia molto da vedere, ma basta qualche ora per rendersi conto dell’estrema cura riposta nei dialoghi, nelle illustrazioni, nell’insieme generale e, soprattutto, nelle evocative fotografie, invecchiate come se fossero giunte a noi dopo un secolo. Si ha la forte e riuscita impressione di avere a che fare con un board game molto curato (a parte le ovvie differenze nel comparto tecnico, a chi scrive ha ricordato molto il fascino e l’immersività delle avventure testuali degli anni ’80). La stessa cura è stata riposta sul lato sonoro, in particolare grazie alle azzeccate musiche stile anni ’20. Potrebbe sembrare paradossale, soprattutto se paragonato a prodotti di più elevato impatto visivo, ma lo stile scelto dalle due aziende francesi riesce a restituire molto bene le atmosfere dei romanzi di Lovecraft.
In un ambiente ormai saturo di alta risoluzione, poligoni potenziati e personaggi dalla resa visiva realistica, l’approccio di Touched By Grace e Why Not AI potrebbe sembrare un azzardo. Ma, almeno a giudicare dalla demo finora rilasciata, funziona molto bene. I dialoghi curati, le ottime illustrazioni e fotografie (che spesso generano molta più atmosfera, rispetto a quanto visto in altri titoli dello stesso genere), la trama affascinante e le meccaniche varie e profonde, contribuiscono a rendere questo HPL: Nyarlathotep Rising un’avventura promettente. Gli sviluppatori, inoltre, sono riusciti a rispettare il materiale originario, mettendoci anche qualche idea nuova. Per sua natura è un titolo abbastanza di nicchia ma, se queste sono le premesse, attirerà di sicuro gli appassionati del genere, mai sazi di una buona avventura ambientata nelle mitologie del Solitario di Providence.
Leggilo gratis in versione impaginata e sfogliabile sul numero 10 di V – il mensile di critica videoludicaClicca sulla copertina per leggere