Tra le associazioni di settore volte a controllare i contenuti dei giochi, l’europeo PEGI è uno dei più rispettati e autorevoli, ma recentemente è stato vittima di uno scivolone nel ripensare il rating del gioco di carte più famoso degli ultimi anni, Balatro. Realizzato dal misterioso sviluppatore LocalThunk, Balatro è un gioco di carte single player con meccaniche prese in prestito dal poker e sviluppate in un contesto da gioco d’ingegno con elementi casuali.
“I bambini! Nessuno pensa ai bambini?”
Il fatto che Balatro insegni i rudimenti del poker, difatti, lo ha fatto accomunare ad altri titoli effettivamente affini al gioco d’azzardo, poiché “forniva le conoscenze basiche per cominciare a giocare in bische o casinò e tenere comportamenti a rischio”. Da qui un cambio di rating, portandolo a essere un titolo 18+, cosa che chiaramente impatta moltissimo sulla potenziale diffusione del videogioco in un territorio esteso e importante come quello europeo.
LocalThunk non è stato a guardare e ha fatto ricorso, riportando i suoi pensieri sui social in maniera ironica: “Dal momento che PEGI ci ha dato un 18+ per avere carte da gioco malvagie, forse dovrei aggiungere microtransazioni, loot box e vero gioco d’azzardo per abbassare il rating a 3+, come EA Sports FC.”
La frecciatina coglie nel segno, perché per assurdo “l’esempio” o la semplice raffigurazione del poker viene visto come potenzialmente nocivo, mentre l’effettiva presenza di elementi potenzialmente ludopatici o comunque incentivanti all’acquisto compulsivo di “tentativi di estrazione” presenti in tanti live service di vario tipo spesso passano in secondo piano, anche se loot boxes e meccaniche “gacha” sono state bandite da diversi paesi, e con essi i giochi che le presentano.
“Solo per chiarire: sono molto più infastidito dal 3+ assegnato a questi giochi con meccaniche di gioco d’azzardo reali che possono essere fruite da bambini, rispetto al fatto che Balatro” abbia ricevuto un 18+.” ha aggiunto LocalThunk. Alla fine della fiera, la classificazione è stata nuovamente modificata in un PEGI 12, con la motivazione “Sebbene il gioco spieghi le varie combinazioni del poker, gli elementi fantastici mitiganti presenti nel deck-building roguelike giustificano una classificazione PEGI 12”.
Giustizia fatta? Quantomeno, si è sollevata la questione e ora PEGI si è detta impegnata ad affrontare la tematica in maniera meno tranchant e più attenta alle meccaniche effettive presenti nei giochi, piuttosto che alle apparenze.
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