La costosa produzione di chip a 2 nm di TSMC potrebbe costringere Apple ad aumentare i prezzi dell’iPhone 18

Secondo quanto svelato nel corso delle ultime ore, Apple sta avendo difficoltà a tenere a bada i prezzi dei suoi modelli di iPhone grazie alle tariffe recentemente imposte dall’amministrazione Trump. Le tasse sulle importazioni potrebbero costringere l’azienda ad aumentare i prezzi, ma se pensate che questo sia un male, l’azienda sta andando incontro a seri problemi. Anche il principale fornitore di Apple, TSMC, sta pianificando un aumento dei prezzi dei chip a 2 nm, il che potrebbe far sì che i modelli di iPhone 18 del prossimo anno abbiano un prezzo più alto di quanto previsto in precedenza. Il motivo principale dell’aumento di prezzo sarà il costo di produzione più elevato dei chip a 2 nm, che sarà trasferito al consumatore. L’analista Ming-Chi Kuo aveva precedentemente osservato che solo i modelli iPhone 18 Pro avrebbero beneficiato della tecnologia a 2 nm di TSMC, rendendoli superiori ai modelli standard e più costosi. Con il miglioramento dei rendimenti a 2 nm di TSMC al 60-70%, come riportato a gennaio, l’analista ha cambiato le sue speculazioni, affermando che è possibile che l’intera linea di iPhone 18 sia dotata di chip a 2 nm.

Apple non toccherà i suoi margini di profitto a nessun costo e, per quanto voglia che i prezzi rimangano bassi, l’utente finale probabilmente ne risentirà nel prossimo anno. Prima di integrare i chip più costosi, Apple deve anche affrontare un’altra realtà: le pesanti tasse sulle importazioni imposte dall’amministrazione Trump. Recentemente è stato riferito che il prezzo del modello base dell’iPhone 16 Pro potrebbe salire da 999 a 1.400 dollari se verranno applicate le tariffe reciproche.