Masters of Albion: Peter Molyneux torna a parlare del suo nuovo gioco

È innegabile riconoscere come Peter Molyneux sia uno dei game designer più iconici — e senza dubbio anche tra i più discussi e controversi — dell’industria videoludica. Da Populous a Black & White, passando per Dungeon Keeper fino ad arrivare a Fable, la sua carriera ha lasciato un segno profondo nel medium: ha rivoluzionato il concetto di god game, ridefinito il gioco di ruolo occidentale e dato vita ad alcuni degli strategici più amati di sempre. Un percorso segnato da idee ambiziose quindi, successi abbaglianti e rovinose cadute, ma sempre animato da un’autentica passione. Ed è proprio con questo rinnovato entusiasmo che Molyneux è tornato a parlare del suo nuovo progetto, Masters of Albion, durante un incontro al Nordic Game 2025 a Malmö.

“Ogni atomo del mio essere crede che stiamo realizzando un gioco fantastico,” ha dichiarato Molyneux con la sua solita passione. “Ho fatto pressione, convinto e perfino ricattato molti dei vecchi colleghi con cui avevo lavorato […] per tornare a fare ‘un’ultima corsa’. Ed è incredibile.”

Il titolo, in sviluppo presso lo studio 22cans, promette di fondere elementi da tutte le opere più rappresentative del designer, con una base solida centrata — ancora una volta — sulla libertà totale concessa al giocatore.  “Dovrebbe essere impossibile fare questo gioco. È tutto incentrato sulla libertà del giocatore, su cosa sia un god game, cosa dovrebbe essere e rappresentare. Ma: sta funzionando. Si sta componendo.”

In questa ottica, Masters of Albion punta a ricreare quella “magia intangibile” che aveva caratterizzato i suoi lavori più amati, e per farlo Molyneux ha riportato con sé alcuni collaboratori storici, come Mark Healey, Russell Shaw e Kareem Ettouney. Il gioco sarà lanciato in accesso anticipato e, consapevole delle aspettative (e delle critiche ricevute in passato), Molyneux si dice pronto a costruire una roadmap chiara e concreta per il progetto. “Penso che il momento giusto per una roadmap sia proprio durante l’accesso anticipato. […] Se hai un prodotto live […] devi essere un po’ più prevedibile.”

Dal punto di vista stilistico e strutturale, Masters of Albion raccoglie l’eredità di Dungeon Keeper e Black & White, ma è soprattutto Fable ad aver ispirato il cuore dell’esperienza narrativa. “L’intera narrativa, il mondo, l’apertura, la libertà che Fable dava al giocatore, tutto questo è pienamente abbracciato qui.”

Un’impostazione che ha trovato conferma anche nei primi test condotti negli Stati Uniti, come racconta con orgoglio lo stesso Molyneux: “La prima cosa che ci hanno detto è stata: ‘Oh mio Dio, sto giocando a Fable.’ […] Poi hanno detto: ‘No no, non è proprio Fable, mi ricorda Black & White.’”

Il risultato, come lo descrive il suo stesso creatore, è un mix di ingredienti familiari che genera qualcosa di unico: “Un’esperienza fresca, diversa e incredibilmente coraggiosa.” Ora non resta che attendere l’accesso anticipato per scoprire se la “magia” di Molyneux riuscirà a incantare anche una nuova generazione di giocatori. A questo indirizzo potete recuperare anche la nostra anteprima.