Mobile Suit Gundam SEED Battle Destiny Remastered Recensione: un ritorno inaspettato

Mobile Suit Gundam SEED Battle Destiny Remastered cover

Il mondo Gundam è un universo che si espande regolarmente attraverso i diversi media. In ogni sua forma riesce sempre ad attrarre, incuriosire e, in molte occasioni, soddisfare i diversi fan sparsi per il mondo. Non stupisce neanche che ogni nuova rivisitazione del passato venga sempre accolta con favore. La speranza è sempre di veder tornare vecchie glorie del passato riguardanti gli amati mecha. Come avevamo anticipato, con Mobile Suit Gundam SEED Battle Destiny Remastered, Bandai Namco vuole proprio offrire a tutti i videogiocatori appassionati, la possibilità di vivere pienamente un’avventura poco conosciuta ma fondamentale per l’evoluzione del genere. Il titolo torna quindi oggi su PC e Nintendo Switch con una veste grafica aggiornata e tante piccole migliorie. Non solo un’operazione nostalgia ma un’occasione per far scoprire a una nuova generazione di giocatori un gioco dall’identità forte e ben definita.


Mobile Suit Gundam SEED Battle Destiny Remastered mech
Si torna nuovamente a combattere per la libertà.

Mobile Suit Gundam SEED Battle Destiny Remastered: un conflitto scritto nelle stelle

Mobile Suit Gundam SEED Battle Destiny ha un passato glorioso. Nasce da una costola dell’universo narrativo di Gundam SEED, una delle serie più popolari degli anni 2000. Lo spettacolo televisivo è ambientato in una linea temporale alternativa rispetto alla Universal Century, l’Era Cosmica. Il mondo è diviso tra Natural e Coordinator, umani geneticamente modificati, impegnati in un conflitto interplanetario senza confini. I temi al centro della storia sono quelli più usati e amati dalla saga: identità, guerra e tecnologia. La serie TV originale ha ottenuto un grande successo, soprattutto in Asia, contribuendo a rilanciare la popolarità del brand tra le nuove generazioni. Cavalcando il successo della serie, nel 2012 esce Mobile Suit Gundam SEED Battle Destiny per PlayStation Vita. Il gioco voleva portarci all’interno dell’Era Cosmica raccontata nella serie, unendo a questo un gameplay strategico e la possibilità di vivere e creare nuovi eventi legati alla storia. Con la sua struttura particolare e originale, il gioco ebbe un discreto successo. Unica pecca: il titolo era disponibile solo in Giappone.

Questo è forse uno dei principali motivi che ha spinto Bandai Namco a realizzare Mobile Suit Gundam SEED Battle Destiny Remastered, facendolo uscire su Nintendo Switch e PC. Non si tratta però di una semplice operazione di porting e rinnovamento. La trama del gioco segue per lo più gli eventi narrati nella serie animata. Vestiremo i panni di un pilota Gundam, chiamato a entrare nelle file di uno degli schieramenti coinvolti nel conflitto. Il nostro pilota è totalmente personalizzabile, il che permette di sentirci ancora più dentro la narrazione. A bordo del nostro Gundam ripercorreremo le principali tappe della guerra tra Coordinator e Natural, come la distruzione di Heliopolis o la battaglia di Orb. Oltre a questo, in alcuni momenti potremo fare scelte differenti per far prendere alla storia completamente un’altra direzione. Accanto a noi, inoltre, vediamo muoversi anche i principali volti della serie animata come Kira Yamato, Athrun Zala e Lacus Clyne. Bisogna però dire che il ritmo generale non sembra molto ben bilanciato. Alcune sequenze narrative, infatti, appaiono più lente rispetto ad altre. Ne sono un esempio le lunghe sezioni di dialogo che, seppur approfondendo il racconto, non hanno molto impatto sul gameplay. La storia resta comunque uno dei punti forti del gioco, riuscendo a stabilire un buon equilibrio tra fedeltà all’opera originale e sperimentazione narrativa.

Mobile Suit Gundam SEED Battle Destiny Remastered mappa
Un sistema di gioco piacevole e ben strutturato.

Un gameplay solido tra azione e tattica

Ciò che rende Mobile Suit Gundam SEED Battle Destiny Remastered così affascinante e solido è il buon equilibrio che ha tra combattimento in tempo reale e gestione tattica. All’interno del gioco siamo portati ad affrontare diverse missioni in campi di scontro variegati e tridimensionali. Pilotando direttamente il nostro Mobile Suit, dobbiamo affrontare orde di nemici, completare missioni e affrontare boss. Il vecchio sistema di controllo del titolo 2012 è stato rivisto per adattarsi perfettamente sia ai controlli Nintendo Switch che a quelli del PC. Questo ci permette di muoverci facilmente e in maniera fluida nello spazio, con la possibilità di librarsi in aria, schivare, attaccare a distanza o nel corpo a corpo. A tutto questo si aggiunge una semplice ma funzionale componente gestionale. Tra una missione e l’altra, infatti, possiamo personalizzare e potenziare il nostro Mobile Suit: assegnare abilità al pilota, migliorare le armi e selezionare compagni di squadra con abilità passive.

Ovviamente, per poter contare su questi upgrade, bisogna lavorare al meglio durante le missioni, così da guadagnare il miglior punteggio possibile con relativi punti statistica. Nel corso dell’avventura, vittoria dopo vittoria, avremo inoltre accesso a una selezione di oltre 100 Gundam da sbloccare. L’unione di questi elementi rende il gameplay un mix di pianificazione e azione molto stimolante. La varietà di missioni, inoltre, mantiene alto il livello di interesse, grazie anche a combattimenti spettacolari. Va detto, però, che in alcune situazioni la telecamera fatica a seguire l’azione nei momenti più dinamici e concitati. I miglioramenti più importanti in questa remastered sono ovviamente visibili a occhio nudo. Il comparto grafico è stato aggiornato con texture ad alta definizione, modelli 3D più dettagliati e una maggiore pulizia generale delle interfacce. Bisogna ricordare che non stiamo parlando di un remake e quindi è innegabile che le animazioni mantengano uno stile forse un po’ datato. Nel suo insieme, però, il risultato è particolarmente apprezzabile anche quando lo si gioca su uno schermo.

Parallelamente sono state introdotte anche nuove missioni secondarie e scenari alternativi, per rendere interessante il gioco per coloro che hanno già la sua controparte del 2012. Inoltre finalmente possiamo godere di una localizzazione in inglese, così da immergersi pienamente nella storia. All’interno di Mobile Suit Gundam SEED Battle Destiny Remastered sono comunque presenti alcuni difetti particolarmente fastidiosi. Durante le missioni, ad esempio, spesso non possiamo contare sull’AI dei nostri alleati, che divengono così inaffidabili. Inoltre il gioco non riesce a scrollarsi di dosso del tutto il peso delle sue origini, legate soprattutto ad alcune meccaniche ormai datate che, seppur originali, iniziano a mostrare il fianco al tempo che passa. Nonostante questo, il remaster compie un lavoro più che dignitoso nel riportare in vita un gioco apprezzato, aggiornandolo quanto basta per essere ancora godibile anche nel 2025.


Mobile Suit Gundam SEED Battle Destiny Remastered è un buon esempio (anche se non perfetto) di come dare nuova vita a un titolo del passato. Dalla sua ha certamente la forza di una narrativa ben pensata e un franchising famoso in tutto il mondo. Anche il sistema di gioco di base non è stato intaccato ma semplicemente rielaborato per adattarsi alle nuove console. Per lo stesso motivo abbiamo potuto ammirare anche un discreto restyling grafico, non sempre riuscito ma sicuramente apprezzabile. Il titolo offre un’avventura in stile RPG che bilancia perfettamente azione e strategia, ma non priva di difetti ereditati dal titolo originale. L’introduzione di nuove missioni non riesce a smorzare del tutto la sensazione di ripetitività percepibile nelle sezioni d’azione. Dall’altra parte, l’inserimento di bivi narrativi che creano nuovi sviluppi, anche se spezzati da dialoghi molto lenti, aumentano le possibilità di rigiocabilità. Sarebbe stato bello se avessero prestato maggiore attenzione all’affidabilità dell’AI dei nostri alleati in battaglia. Nonostante questo, Battle Destiny Remastered è un tributo dignitoso a una saga che ha segnato un’epoca, e anche se non farà la storia del gaming moderno, merita attenzione e rispetto per ciò che rappresenta. Un ritorno gradito, ideale per i fan della saga Gundam SEED alla ricerca di un tuffo nel passato.


 

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