Rematch Provato: sportività coreografica

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Sviluppato da Sloclap, lo studio già noto per le raffinate coreografie marziali di Sifu e Absolver, Rematch è un titolo sportivo multiplayer online che si distingue per il suo impianto ludico tanto tecnico quanto strategico. Ciascun giocatore assume il controllo di un singolo avatar in terza persona, potendo ricoprire ruoli differenti all’interno del campo: dall’attaccante al difensore, sino al portiere, quest’ultimo dotato di abilità specifiche che ne valorizzano la funzione tattica.


Nel panorama dei giochi sportivi arcade contemporanei, è inevitabile che il pensiero corra a Rocket League, che con la sua formula esplosiva di calcio automobilistico ha ridefinito il concetto di sport digitale competitivo. Ma dove il titolo di Psyonix punta tutto su fisica esasperata, acrobazie e immediatezza, Rematch sceglie una strada più ambiziosa e strutturata: qui la componente tecnica e la padronanza del movimento sono centrali, e il giocatore è chiamato non solo a gestire il proprio avatar con perizia, ma anche a leggere il campo, a collaborare, a costruire gioco. Rematch eredita lo spirito sfrenato e visionario di classici come Speedball 2: Brutal Deluxe, Soccer Brawl e SEGA Soccer Slam, ma li rielabora attraverso una lente moderna, fondendo l’energia dell’arcade con la precisione del competitivo.

Le arene propongono scenari eterogenei e poco calcistici.

Calcio spettacolo!

Le partite si svolgono in arene virtuali dove le regole del calcio tradizionale vengono sovvertite: niente falli, niente fuorigioco, nessuna pausa. La palla è sempre in gioco e il ritmo incessante impone ai partecipanti un continuo adattamento alle rapide metamorfosi del match. Accanto a un tutorial ben strutturato, utile a familiarizzare con le meccaniche di gioco, complesse e sfaccettate, sono presenti varie configurazioni di gioco. Sebbene possa sembrare un dettaglio marginale, la modalità selezionata incide in modo sostanziale sull’esperienza ludica. Nel 3 contro 3, ad esempio, la tattica cede il passo all’abilità individuale: il campo risulta troppo vasto per essere presidiato efficacemente e l’unica via percorribile è quella dell’attacco costante e dell’estro personale.

In questi frangenti, il dribbling, le finte e i tiri ad effetto diventano strumenti di dominio, e non è raro che, superato un avversario, ci si ritrovi con la porta completamente sguarnita, magari a causa di un portiere proiettato incautamente a centrocampo. Di tutt’altro respiro sono invece i match 5 contro 5, nei quali emergono prepotentemente la coralità del gioco, la precisione nel posizionamento e la capacità di orchestrare movimenti collettivi. È qui che Rematch mostra tutta la sua profondità strategica, premiando la sinergia tra compagni più della semplice prodezza individuale.

Il cuore pulsante è infatti un gameplay che esige rigore nei passaggi, nei tiri e nel posizionamento, abolendo del tutto statistiche predefinite o attributi artificiali. Ogni azione, ogni successo, è frutto della pura abilità del giocatore e della sua capacità di armonizzarsi con i compagni. Il gioco è stato descritto come una “coreografia precisa di corpi in movimento”, dove il tempismo e la lettura del gioco sono fondamentali quanto l’azione stessa. È in questo contesto che brillano le Volley Actions: quando la palla si avvicina, si apre una brevissima finestra d’azione in cui, con un tempismo perfetto, è possibile eseguire spettacolari colpi al volo. Tali manovre, spesso nate da improvvise intuizioni collettive, possono condurre a reti mozzafiato o a salvataggi eroici, contribuendo a rendere ogni incontro ricco di pathos, sorprese e memorabilità.

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Le “azioni volanti” in tutta la loro spettacolarità.

Rematch: cuore arcade e pura tecnica

Entrando nello specifico: la prima cosa ad apparire lampante è l’assenza pressoché totale di automatismi. Nulla avviene senza un nostro tempestivo intervento sul pad: dal controllo sul lancio di un compagno, al dribbling fino allo stop orientato. Una filosofia che si pone in totale antitesi rispetto ai canoni del calcio videoludico tradizionale, imponendo al giocatore di padroneggiare l’intero sistema con tempismo e precisione. Anche i passaggi devono essere direzionati manualmente, e il giocatore può scegliere tra diverse varianti e, superato il livello base, quelli lunghi vengono spesso eseguiti con il tiro stesso, a volte sfruttando i rimbalzi sui muri per evitare intercetti avversari, in uno stile che richiama molto Rocket League e Soccer Brawl.

Durante il possesso, si è chiamati a sfuggire con maestria ai contrasti avversari grazie a una discreta gamma di dribbling, mentre il tiro è gestito tramite un vero e proprio mirino a schermo, pensato per colpire con precisione zone specifiche della porta, con la possibilità di imprimere effetti alla traiettoria, anche qui con quel tocco di originalità dato da molti giocatori che alzano la palla sopra la traversa per poi effettuare una rovesciata al ritorno del pallone, per la gioia dei gemelli Derrick.

Curiosamente, se da un lato il gioco conserva un’anima dichiaratamente arcade (ad esempio la pressione del tasto passaggio non incide profondamente sulla forza o profondità dello stesso), dall’altro cela sotto la superficie un livello di profondità sorprendente, capace di regalare ampie soddisfazioni a chi decide di approfondirne le meccaniche. Il flusso di gioco è marcato da una dinamicità e una variabilità di ritmo degni di nota nel panorama dei videogiochi sportivi. Il possesso palla non può mai essere dato per scontato: ogni volta che si ottiene il controllo della sfera, si diventa automaticamente il bersaglio della squadra avversaria. Questa tensione ha guidato la progettazione dei controlli, che prevedono due set distinti di mosse: uno offensivo, per avanzare, passare o tirare, e uno difensivo, utile a proteggere il possesso e superare l’opposizione con eleganti dribbling tecnici.

Interessante anche la suddivisione dei ruoli sul campo. I difensori hanno infatti un tasto apposito per contrastare gli avversari, che permette anche di deviare qualunque passaggio o tiro se in prossimità della palla. Una vera e propria postura difensiva. Ancora più interessante quanto fatto per caratterizzare il portiere. A differenza degli altri, dispone di resistenza illimitata, può muoversi liberamente ben oltre i confini dell’area di rigore e, una volta rientrato nei pressi della porta (l’unica zona in cui può impugnare la sfera con le mani), si dimostra agile, reattivo e dotato di un repertorio di animazioni fluide e di tasti dedicati. In questo senso, Rematch si propone come un’evoluzione consapevole del calcio arcade, un po’ come Sifu lo è stato per i beat ’em up: un ponte tra l’energia frenetica dei classici e un approccio moderno, raffinato e profondo, pensato per chi cerca una sfida competitiva e coinvolgente.

Il tiro può essere controllato non solo con il mirino, ma anche sfruttando l’effetto.

Un calcio al passato, anche due

Eppure, non è per tutti. L’esperienza single player, almeno per ora, è pressoché assente, e i match classificati, suddivisi in leghe a difficoltà crescente, sono disponibili unicamente nella modalità 5vs5. Questo significa che lanciarsi in campo con un team improvvisato di sconosciuti equivale, molto spesso, a un suicidio sportivo: l’abisso tra un gruppo di giocatori improvvisati e un team affiatato e rodato si manifesta in ogni azione, in ogni gol subito, in ogni rincorsa inutile. La presenza di una chat vocale integrata e di un comodo tasto per richiedere il passaggio palla con tanto di urlo sono certamente apprezzabili, ma non bastano a colmare il divario contro squadre organizzate.

Giocare da soli, in sostanza, non paga e soprattutto diverte poco. Rematch è pensato per la cooperazione, per la comunicazione, per l’affiatamento. Chi lo affronta da lupo solitario rischia di vivere un’esperienza frustrante, laddove l’opera dà invece il meglio di sé solo quando l’armonia del gruppo prende il sopravvento sull’individualismo. È chiaramente una scelta voluta, ma un campionato, una lega, qualcosa che facesse da cuscino tra l’esperienza online dura e pura e i tutorial per sperimentare e padroneggiare le meccaniche l’avrei gradita.

Le partite online, fortunatamente, si svolgono in genere in modo fluido e reattivo. Nonostante la richiesta costante di precisione nei comandi, l’esperienza risulta per la maggior parte dei casi stabile e soddisfacente. Tuttavia, nei rari momenti in cui la connessione vacilla, il sistema crolla fragorosamente: i giocatori iniziano a teletrasportarsi all’indietro di diversi metri, le azioni vengono annullate come se ci si trovasse all’interno di un incantesimo temporale degno di Prince of Persia, e la palla… scompare, per poi ricomparire magicamente tra i piedi di un altro giocatore a decine di metri dall’ultimo avvistamento. In questi casi, il campo di gioco si trasforma in un limbo caotico dove ogni logica viene meno.

L’elemento sci-fi resta sullo sfondo e non riveste un ruolo da protagonista, è vero. Tuttavia, riesce comunque ad arricchire l’esperienza grazie a un dettaglio scenografico di grande impatto: lo stadio sfrutta tecnologie di realtà aumentata che donano alle partite un’atmosfera letteralmente fuori dal mondo. Durante i match, lo scenario si trasforma dinamicamente, trasportando gli spettatori ora in uno stadio futuristico, ora in un deserto surreale, e talvolta nello spazio, rendendo ogni incontro un’esperienza visiva unica e sorprendente.


Rematch si presenta come un titolo sportivo online profondamente tecnico e strategico, che eredita lo spirito di classici arcade rivisitandoli in chiave moderna. L’assenza di automatismi e la necessità di una precisione costante nel controllo del proprio avatar, unite a una profonda enfasi sulla cooperazione di squadra, definiscono un’esperienza di gioco esigente ma potenzialmente molto gratificante. Sebbene l’attuale assenza di modalità single player significative e le possibili frustrazioni legate al gioco con team non affiatati rappresentino delle criticità, la discesa in queste arene dinamiche e visivamente sorprendenti, arricchite da elementi sci-fi, promette un impatto notevole. Il lancio di Rematch è previsto per il 19 giugno 2025 su PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC. Per gli appassionati di sport digitali alla ricerca di una nuova esperienza competitiva, intensa e fortemente basata sull’abilità pura, potrebbe rappresentare l’inizio di una stagione tutta da scrivere.


 

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