Super Technos World River City & Technos Arcade Classics Recensione: il (buon) vecchio Kunio

Possiamo ufficialmente dichiarare che, dopo la moda legata agli Eighties, siamo in piena “febbre da anni ’90”? I segnali sono svariati e, anche videoludicamente, il messaggio che sembra arrivare da studi grandi e piccoli è quello, vista la riproposizione di generi, tematiche e personaggi tipici di quegli anni. Arc System Works è tra questi e, dopo il bellissimo (ma decisamente retrò) DOUBLE DRAGON & Kunio-kun Retro Brawler Bundle, propone una nuova collezione antologica, cronologicamente sbilanciata verso gli anni novanta del Super Famicom e del NEO GEO: Super Technos World River City & Technos Arcade Classics.

Super Technos World River City & Technos Arcade Classics: buon sangue non mente

A differenza della precedente, che era focalizzata sui titoli della serie Kunio-kun, i suoi spin-off e le sue derivazioni (Double Dragon), questa nuova collection è un potpurri di giochi spesso slegati fra loro, che in comune hanno più che altro il flavour molto specifico legato alla scena nipponica dei primi anni del Super Famicom. L’estetica manga-anime nei videogiochi era molto caratteristica a quei tempi, e quella Technos raggiunge in quegli anni l’apice: naturalmente a giovarne è in primis il mitico Kunio-kun, presente (anche se in misura minore) anche in questa antologia. Questi i dodici titoli presenti:

• Super Dodge Ball Arcade – NEO GEO
  (Versione internazionale del 1996 – 1 o 2 giocatori)
• River City Renegade (Shodai Nekketsu Kōha Kunio-kun) – SNES
  (1992 – 1 o 2 giocatori)
• Kunio’s Dodgeball Time, C’mon Guys! – SNES
  (1993 – 1 o 2 giocatori)
• Downtown River City Baseball Story – SNES
  (1993 – 1 o 2 giocatori)
• Kunio’s Oden – SNES
  (1994 – 1 o 2 giocatori)
• XAIN’D SLEENA – Arcade
  (1986 – 1 o 2 giocatori)
• China Gate – Arcade
  (1988 – 1 o 2 giocatori)
• Shadow Force – Arcade
  (1993 – 1 o 2 giocatori)
• THE COMBATRIBES – Arcade
  (1990 – da 1 a 3 giocatori)
• THE COMBATRIBES – SNES
  (1992 – 1 o 2 giocatori)
• Sugoro Quest++ DICENICS – Super Famicom
  (1994 – da 1 a 4 giocatori)
• DunQuest – Super Famicom
  (1994 – 1 giocatore)

Come potete vedere, si tratta di ben dodici titoli: un numero consistente, e oltretutto c’è anche una certa varietà. Rispetto alla precedente collection, purtroppo, il paragone è impietoso, dato che in quel caso i giochi erano diciotto, tutti diversi e appetibili, mentre qui c’è da fare un distinguo.
Tralasciando il fatto che Super Dodge Ball Arcade rende la presenza di Kunio’s Dodgeball Time superflua, sono presenti entrambe le versioni di THE COMBATRIBES, che sono sostanzialmente lo stesso gioco. La versione arcade è più fluida, dettagliata e permette un gameplay a tre giocatori, mentre quella SNES è limitata a due (ma rimpolpa la componente narrativa, per quanto possibile a un picchiaduro a scorrimento dei primi anni ’90). Inoltre, due dei dodici titoli sono esclusivamente in giapponese, e guarda caso parliamo proprio dei due con la più grande componente testuale: un dungeon crawler con visuale dall’alto (DunQuest) e un board game (Sugoro Quest++ DICENICS). Se il primo risulta comunque approcciabile (e godibile) con un po’ di studio e tentativi, l’altro risulta problematico e basilarmente inutilizzabile per chi non è in grado di leggerne i testi.

L’imbarazzo della scelta

Partendo dal presupposto che se siete interessati a una antologia simile, queste premesse in realtà potrebbero al massimo farvi storcere il naso ma non inibirvi, c’è da considerare che comunque l’offerta ludica è interessante, anche perché recupera titoli altrimenti praticamente introvabili su sistemi moderni. Questa volta non abbiamo titoli che hanno fatto la storia (tranne uno, ma ci arriviamo tra poco) come River City Ransom o Double Dragon, ma tutta una serie di chicche da scoprire o riscoprire che offrono diverse ore di divertimento spensierato. Certo, bisogna rifare il callo a meccaniche un po’ datate (pensiamo alle dinamiche di XAIN’D SLEENA o China Gate) ma Shadow Force e THE COMBATRIBES sono divertenti oggi come allora, Downtown River City Baseball Story rimane un gran bel gioco di baseball e Kunio’s Oden è perfettamente distintivo della scena puzzle game dell’epoca. River City Renegade, a rivederlo ora, è certamente un po’ grezzo ma gli appassionati della serie Yakuza rimarranno impressionati da quanto Technos abbia seminato con la serie di Kunio. Serie che, in questa antologia, presenta anche due bei giochi di “palla avvelenata”: uno è un classico del Super Famicom, mentre l’altro è uno dei titoli più oscuri mai usciti su NEO GEO: si tratta letteralmente dell’ultimo gioco della Technos originale, che ha davvero visto la luce solo grazie alla distribuzione di SNK sul territorio statunitense.

A livello di preservazione della memoria storica siamo messi abbastanza bene, pur non avendo una modalità “museo” o anche solo gallery graiche/audio/video: i titoli non risultano alterati e si giocano esattamente come all’epoca, al netto delle eventuali aggiunte supplementari, come i salvataggi volanti (quattro slot) e i crediti infiniti. Parlando delle aggiunte alla qualità dell’esperienza, ottima cosa l’implementazione dell’Online, anche se dato il parco giocatori lascia un po’ il tempo che trova per scovare sodali.
Per il resto abbiamo le “solite cose”: risoluzione dello schermo, scanlines, sfondi, tutto nella norma (ma in menù chiari, semplici e funzionali più di quelli di altre collection più blasonate). Naturalmente possiamo ridistribuire i controlli, lavorare sulle opzioni sonore e sulla lingua dei testi, oltre che scegliere se giocare alla versione USA o JAP del singolo titolo (quando possibile). Tra la esclusive abbiamo la possibilità di impostare avatar e titoli personalizzati per il nostro account online, e tutta una serie di trofei legati ai giochi o alla antologia.

A differenza di quella precedente (più estesa, coesa e appetibile al grande pubblico) Super Technos World River City & Technos Arcade Classics è un’antologia singolare: se avete vissuto in pieno l’ultimo periodo del Super Nintendo e stravedevate per i titoli nipponici, sarà come disseppellire un tesoro nascosto e inaspettato. Al di fuori dell’effetto Madeleine, però, il giocatore medio si scontra con una compilation fin troppo eterogenea, e alcuni titoli forse un po’ fuori gamma per essere apprezzati nel 2025 da neofiti della scena. Se però si tratta di qualcosa che trovate congeniale, lanciatevi pure, perché gli anni ’90 vi aspettano, il retrogusto è davvero unico e molti di questi giochi sono praticamente impossibili da giocare in altri modi, compreso un “classico oscuro” del NEO GEO che finalmente torna in vita.