Diablo Immortal Intervista: le forze della natura si scatenano su Sanctuarium

Diablo Immortal

Il mondo di Diablo Immortal si prepara a un’altra importante evoluzione con l’arrivo della nuova (almeno per questa iterazione F2P) classe del Druido, previsto con l’aggiornamento del prossimo 3 luglio, un personaggio iconico della saga Diablo che torna in una veste rinnovata e dinamica. In un’intervista esclusiva con John Yoo, lead systems designer, ed Emil Salim, lead artist, Blizzard ha aperto le porte alla stampa del settore per discutere in dettaglio le sfide, le scelte creative e le innovazioni che hanno caratterizzato lo sviluppo di questa nuova classe e degli aggiornamenti correlati.

I druidi di Immortal sono eremiti isolazionisti che venerano la natura, e portano ancora i segni di una brutale guerra con le streghe di Sharval

La danza delle bestie ancestrali

Facciamo un breve riepilogo introduttivo: in qualità di nona classe giocabile di questa iterazione di Diablo, il Druido incanala l’energia primordiale per mutare forma in bestie, comandare l’ira della natura e sopraffare i nemici con uno stile poliedrico, una strada completamente inedita (e gratuita) per coloro che ricercano armonia – e la distruzione – nelle terre selvagge. A differenza delle classi precedenti, il Druido avrà anche un ruolo significativo nel prossimo capitolo narrativo. I Druidi di Immortal sono una razza completamente nuova, molto più isolati dalla civiltà rispetto ai Druidi di altre parti di Sanctuarium, e sono diventati ancora più primordiali, affidandosi alla velocità come fulcro del loro combattimento. Sono la versione più veloce, agile, scattante e fluida della classe Druido che Diablo abbia mai avuto. Il loro stile di gioco è basato su un nuovo sistema di risorse chiamato Potere Primordiale, che si genera di continuo in maniera passiva e ancor più rapidamente tramite l’uso di varie abilità. Il Druido può attingere in qualsiasi momento a questo Potere Primordiale per trasformarsi nelle sue forme bestiali e evocare una raffica costante di magia naturale, prestando attenzione a non consumarlo troppo in fretta. Mantenere una riserva di Potere Primordiale il più a lungo possibile, alternando le abilità e affidandosi alle nuove forme di cervo e corvo per spostarsi lungo il campo di battaglia, è il fulcro del loro stile di gioco.

Il Druido rappresenta pertanto una classe ibrida che combina corpo a corpo, incantesimi a distanza e assalti degli animali compagni. La mutazione è l’aspetto fondamentale della classe, e consente ai giocatori di trasformarsi senza soluzione di continuità in varie bestie per scatenare attacchi brutali e mobilità migliorata. I Druidi di Immortal sono eremiti che adorano la natura – rari e isolazionisti guardiani della terra che si stanno riprendendo da una brutale guerra con le streghe di Sharval. Sono profondamente connessi alla natura e ai suoi elementi, poiché adorano e attingono potere dalle forze del mondo naturale come terra, fuoco, piante e animali. I giocatori possono utilizzare molteplici forme animali, incluse quelle di Lupo e Orso Mannaro, trasformazioni bestiali che offrono stili di combattimento distinti e si concentrano rispettivamente su velocità e forza, mentre la forma umana utilizza incantesimi e attacchi a distanza. Tale varietà consente un gameplay dinamico sia negli scenari in solitaria che di gruppo. Il Druido può evocare forze del bosco come lupi, orsi e rovi spinosi. Questi compagni sono distruttivi e quasi incontrollabili in battaglia, sopraffacendo i nemici e migliorando le capacità di controllo dei gruppi di nemici. L’estrema versatilità del Druido è ideale per i giocatori che apprezzano un approccio tattico e flessibile, capace di adattarsi rapidamente all’ambiente circostante, sia con l’assorbimento frontale dei danni che mediante un impiego intelligente di incantesimi ed evocazioni.

Diablo Immortal
Il Potere Primordiale è una risorsa che si rigenera sia passivamente che con l’utilizzo di svariate abilità

Diablo Immortal: a tu per tu con gli autori

Vgmag: Avete detto che ci sono molti modelli di riferimento per il Druido, inclusi quelli di Diablo stesso. Ciò ha aiutato o limitato lo sviluppo di questa nuova classe?

John Yoo: Lavorare su una classe esistente è molto più difficile che crearne una nuova da zero, perché devi rispettare le aspettative storiche ma allo stesso tempo innovare. Abbiamo provato a evitare i lupi, ma alla fine abbiamo capito che erano la scelta migliore. È stato un processo composto da moltissime iterazioni.

Il nostro incontro si è aperto con una breve presentazione dei due protagonisti: John Yoo, responsabile del design di sistema e della creazione degli elementi di gameplay come abilità, oggetti ed effetti, ed Emil Salim, che ha curato l’aspetto visivo, dall’animazione ai modelli 3D. Entrambi hanno espresso entusiasmo e una certa dose di pressione nel dover lavorare su una classe così amata e conosciuta, ma anche la determinazione a innovare e sorprendere i giocatori. John ha ammesso di essere stato malato durante la registrazione, ma ha voluto comunque portare avanti la conversazione, dimostrando la passione e l’impegno del team. Uno dei primi temi affrontati riguarda la difficoltà di sviluppare una classe già esistente nel franchise DiabloJohn Yoo ha spiegato che, a differenza di una nuova classe come il Blood Knight o il Tempest, che nascono da zero e possono essere progettate liberamente, il Druido porta con sé un bagaglio di aspettative e modelli consolidati.

Tutto ciò innesta un livello di complessità maggiore nel processo, perché bisogna rispettare la tradizione ma allo stesso tempo offrire qualcosa di fresco e unico. John ha raccontato come il team abbia provato a innovare evitando i classici lupi, esplorando altre evocazioni come cinghiali, foche e persino istrici, ma nessuna di queste alternative ha funzionato bene nel contesto o nell’estetica. Alla fine, è stato deciso di mantenere l’aspetto ferale dei canidi superpredatori, riconoscendo che alcune scelte tradizionali sono le migliori per il gioco. Questo processo ha richiesto molte iterazioni e sperimentazioni, ma ha portato a un risultato di cui il team è molto orgoglioso. Emil Salim ha aggiunto che, dal punto di vista artistico, lavorare su una classe esistente ha permesso di spingere molto di più il design visivo, perché pur mantenendo gli elementi chiave che identificano il Druido, si è potuto osare con dettagli come l’asimmetria nel design dell’armatura, un elemento mai visto prima nella saga Diablo, che ha conferito al Druido un’identità visiva forte e immediatamente riconoscibile, anche nelle sue varianti cosmetiche.

Le forze della natura che il Druido può richiamare sono autonome e incontrollabili

Il Druido e i suoi alleati

Vgmag: I compagni del Druido sono quasi incontrollabili, avete introdotto nuove meccaniche di intelligenza artificiale rispetto ad altre classi che sfruttano alleati animaleschi?

John Yoo: Non si tratta di meccaniche AI, ma significa che alcune evocazioni sono autonome e attaccano in automatico, mentre altre possono essere controllate. Vogliamo offrire opzioni diverse e situazionali, onde evitare un sovraccarico di comandi per il giocatore.

Ulteriore fonte di discussione è stato il sistema dei compagni del Druido, che non sono semplici animali privi di iniziativa ma evocazioni autonome con comportamenti diversi. John Yoo ha spiegato che alcuni di questi compagni sono completamente autonomi, attaccano automaticamente i nemici e seguono il giocatore senza bisogno di controllo diretto, mentre altri possono essere gestiti più attivamente dal giocatore. Questa distinzione è stata pensata per offrire un’esperienza di gioco più flessibile, adatta sia a chi ama la microgestione oculata che a quanti preferiscono un approccio più semplice. L’obiettivo è evitare che i giocatori si sentano sopraffatti dalla gestione dei compagni, offrendo diverse opzioni di gioco in base alle preferenze personali. John ha sottolineato che in realtà il termine “compagni animali” è un po’ riduttivo: si tratta di summon evocati dal Druido, che attinge la sua energia dalla natura per richiamare queste creature in battaglia per un tempo limitato, una distinzione importante per comprendere la filosofia di design dietro la classe.

Il bilanciamento tra le abilità di trasformazione del Druido (in lupo, orso, ecc.) e le sue capacità di incantatore è stato un tema centrale. John Yoo ha sottolineato che l’introduzione della risorsa del Potere Primordiale, unica per questa classe, ha richiesto molta attenzione per non renderla un ostacolo ma un elemento che arricchisce il gameplay. Il team ha lavorato per dare uguale peso a entrambe le modalità di gioco: la forma lupo doveva essere agile e letale, quella orso potente e resistente, mentre la forma umana magica doveva trasmettere la sensazione di un legame profondo con la natura. Emil Salim ha aggiunto che, rispetto ai precedenti Druidi di Diablo, questa versione è la più veloce mai vista, rispondendo a feedback dei giocatori delle precedenti iterazioni. John ha anche evidenziato che bilanciare le tre forme (umano, lupo, orso) è stata una sfida perché sono molto diverse tra loro, ma il risultato è un Druido versatile che può adattarsi a molteplici stili di gioco.

Diablo Immortal
I Druidi sono spinti a combattere per ripristinare l’ordine naturale delle cose nell’Era della Follia

Diablo Immortal e Diablo IV, individualità a confronto

Vgmag: In che modo il Druido di Diablo Immortal si differenzia da quello di Diablo IV?

John Yoo: Il nostro Druido proviene da una regione diversa, le Terre Selvagge di Sharval, dove prosperano culture e abilità uniche. È la versione più dinamica mai vista di questa classe e offre una personalizzazione senza precedenti, permettendo stili di gioco molto diversi.

Molte domande hanno riguardato le differenze tra il Druido di Diablo Immortal e quello di Diablo IVJohn Yoo ha spiegato che, pur essendo la stessa classe, il Druido di Immortal proviene da una regione diversa, chiamata Sharval Wilds (le Terre Selvagge di Sharval), una zona nuova e ricca di storia all’interno dell’universo di Diablo. Questa origine diversa ha permesso di creare un Druido con abilità, stili di gioco e connotati estetici unici, che si distinguono nettamente da quelli delle altre versioni. Il livello di personalizzazione è molto ampia, permettendo ai giocatori di scegliere se combattere da lontano con la magia o in prima linea con le trasformazioni, il che rende il Druido probabilmente la classe più versatile e adattabile del gioco. Emil Salim ha sottolineato che il Druido di Immortal ha una personalità unica, un po’ eccentrica e “stravagante”, frutto della sua lunga vita in isolamento, che lo rende diverso da tutti i Druidi incontrati nelle altre versioni del gioco.

Un aspetto molto interessante emerso è la cura dedicata alla cultura e alla personalità. Emil Salim ha raccontato che il Druido di Immortal è stato concepito come un membro di una piccola comunità isolata da decenni, il che si riflette nel suo modo di vestire, nel suo atteggiamento e persino nei tatuaggi che porta sul braccio destro. Questi tatuaggi non sono solo decorativi, ma raccontano la storia personale del Druido: la sua data di nascita, la partecipazione a battaglie, la struttura familiare, lo stato civile e altro ancora. Questo livello di dettaglio culturale e narrativo è stato pensato per dare profondità al personaggio e per differenziarlo dalle altre incarnazioni della classe. Il team ha voluto che il Druido apparisse un po’ malmesso e trasandato, come qualcuno che ha vissuto a lungo lontano dalla società e non ha molta dimestichezza con le norme sociali o il modo di vestirsi, ma che comunque mantiene un aspetto eroico e affascinante.

L’estrema versatilità della nuova classe è perfetta per i giocatori che vogliono uno stile flessibile

“Fermati un attimo e ascolta”

Vgmag: Come si è evoluto il processo di sviluppo delle classi in Diablo Immortal dopo tre anni dal lancio?

Emil Salim: Abbiamo raccolto molti dati e riscontri che ci hanno permesso di creare classi che rispondono meglio ai desideri dei giocatori, sia in termini di gameplay che di estetica.

Durante lo sviluppo, il team ha raccolto feedback non solo dai giocatori ma anche da altri team di sviluppo interni e da esperti delle precedenti versioni di Diablo. Sono stati condotti sondaggi e sessioni di playtest con gli utenti più affezionati per affinare il gameplay e assicurarsi che il Druido rispondesse alle aspettative. John Yoo ha sottolineato che, anche se non si poteva parlare direttamente con i giocatori nelle fasi iniziali per evitare fughe di notizie, il feedback è stato raccolto in modo “covert” e ha avuto un ruolo fondamentale nelle scelte di design. Emil Salim ha ricordato come queste sessioni di playtest abbiano fornito feedback preziosi in tempo reale, permettendo di correggere problemi e migliorare l’esperienza.

Tra le curiosità emerse, il team ha raccontato di aver provato diverse forme animali prima di decidere di mantenere il lupo come evocazione principale, dopo aver scartato una serie di opzioni che spaziavano dal poco funzionale al ridicolo, che non si adattavano bene al contesto di gioco. Emil Salim ha scherzato sul fatto che alcune creature, come la foca, non sembravano adatte a combattere sulla terraferma, rendendo evidente la necessità di scegliere forme più iconiche e funzionali. Dal punto di vista artistico, la scelta di un design asimmetrico e di un look piuttosto “eccentrico” è stata voluta per riflettere la sua vita isolata e la difficoltà nel comunicare con gli altri, un tratto che lo rende unico e interessante anche a livello narrativo.

Diablo Immortal
Tra magie, compagni animali e trasformazioni, le opzioni offensive e difensive non mancano di certo

Diablo Immortal: una storia in continua evoluzione

Vgmag: Come avete affrontato la creazione del design cosmetico del Druido per attrarre sia i neofiti che i veterani?

Emil Salim: Una delle sfide principali è stata mantenere gli elementi visivi chiave che rendono riconoscibile la classe, anche quando spingiamo molto verso nuove direzioni. L’asimmetria e i tatuaggi unici del Druido ci hanno aiutato parecchio in tal senso.

Un’altra domanda importante ha riguardato la possibilità di introdurre altre classi da Diablo IV in Immortal. Il team ha risposto che, pur non potendo anticipare nulla, l’accoglienza positiva riservata al Druido ha dato loro fiducia nella possibilità di ampliare ulteriormente il roster, seguendo però sempre la narrativa e le esigenze del gioco. Sul fronte del lore, Emil Salim ha spiegato che la narrazione di Diablo Immortal segue un piano grandioso e a lungo termine, con la necessità di essere flessibili per integrare eventi imprevisti come collaborazioni con altri franchise (ad esempio Berserk o World of Warcraft). Questo approccio permette di mantenere coerenza e freschezza nel racconto. John Yoo ha aggiunto che la narrazione non si sviluppa anno per anno, ma è pianificata su periodi più ampi, con la possibilità di adattarsi a cambiamenti e nuove opportunità.

Infine, i membri del team hanno invitato i giocatori che si erano allontanati dal gioco a tornare, sottolineando che l’arrivo del Druido è un’occasione perfetta per rientrare. Sono stati compiuti miglioramenti significativi nel sistema di onboarding per rendere l’esperienza meno opprimente per chi ritorna dopo una pausa. Inoltre, il gioco continua ad evolversi con nuove zone, come le già menzionate Sharval Wilds, e meccaniche inedite, quali la distinzione tra “light phase” e “dark phase”, elementi unici nell’universo Diablo che arricchiscono ulteriormente l’esperienza. Il concetto di fasi oscure e fasi chiare è stato introdotto come una novità assoluta nel franchise: le prime generano caos e discordia nella mondo, mentre le seconde preservano l’equilibrio naturale ed elargiscono benefici come il Saggio della Quercia, uno spirito benevolo che accompagna il Druido, riflettendo la filosofia stessa della classe.


L’intervista con John Yoo ed Emil Salim ci ha offerto uno sguardo approfondito e appassionato sul processo di creazione del Druido in Diablo Immortal, rivelando le sfide tecniche, artistiche e narrative affrontate dal team. La nuova classe promette di essere una delle più dinamiche, personalizzabili e visivamente distintive mai viste nella saga, capace di soddisfare sia i fan di lunga data sia i nuovi giocatori. Con un gameplay bilanciato tra trasformazioni animali e magia, un design culturale ricco di dettagli e una storia che si intreccia con le nuove zone e le collaborazioni, Diablo Immortal si prepara a offrire un’esperienza fresca e coinvolgente. L’invito dunque è quanto mai chiaro: è il momento giusto per tornare a immergersi nel mondo oscuro, affascinante e diabolicamente ricchissimo di Sanctuarium.


Gioca da quando ha messo per la prima volta gli occhi sul suo Commodore 64 e da allora fa poco altro, nonostante porti avanti un lavoro di facciata per procurarsi il cibo. Per lui i giochi si dividono in due grandi categorie: belli e brutti. Prima che iniziasse a sfogliare le riviste del settore erano tutti belli, in realtà, poi gli è stato insegnato che non poteva divertirsi anche con certe ciofeche invereconde. A quel punto, ha smesso di leggere.