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Team Fortress 2: Mann vs. Machine torna con un grande aggiornamento dopo 13 anni

Una delle modalità PvE più amate dalla community di Team Fortress 2 è pronta a ricevere un aggiornamento dopo tantissimi anni di attesa. Valve ha infatti annunciato sul blog ufficiale il ritorno di Mann vs. Machine con un update dedicato, a oltre un decennio dal suo debutto.

“Tredici anni fa, abbiamo lanciato Mann vs. Machine, una gelida parabola ammonitrice in cui una coscienza artificiale ha cercato di rubarci tutti i lavori. All’epoca non lo sapevate, ma in realtà si trattava di un espediente letterario chiamato ‘fiction speculativa’, dove gli scrittori (noi) predicono accuratamente il futuro (cioè il presente), ma poi lo camuffano per non causare panico generale.”

Per chi non la conoscesse, Mann vs. Machine è una modalità cooperativa in cui fino a sei giocatori devono respingere ondate di robot controllati dall’IA — naturalmente ispirati ai personaggi del gioco — mentre spingono un carico verso la base della Mann Co. Tra un round e l’altro, è possibile spendere denaro per potenziare il proprio personaggio, in pieno stile PvE.

Con l’ironia che contraddistingue da sempre la comunicazione di Team Fortress 2, Valve ha colto l’occasione per coinvolgere la community, chiedendo espressamente a loro “di inviare mappe e missioni Mann vs. Machine in tempo per l’aggiornamento”, che ha “la scadenza fittizia di mercoledì 27 agosto”.

Negli anni Valve ha continuato ad arricchire Team Fortress 2, anche dopo l’ultimo grande aggiornamento del 2017 (Jungle Inferno), facendo leva soprattutto sui contenuti creati dagli utenti.

Il resto del post sul blog si tuffa poi in uno dei classici deliri narrativi che sembrano portare la firma di Erik Wolpaw. Si racconta infatti che un re dell’antica Grecia: “decretò su tavolette di pietra che, anche se l’aggiornamento sarebbe uscito in concomitanza con l’antico festival greco della raccolta dei dolci (Halloween), le mappe non dovevano necessariamente essere a tema Halloween (prima tavoletta) e in effetti non dovrebbero esserlo (seconda tavoletta).”

“‘Anche se alcune potrebbero esserlo,’ scolpì il re su una terza tavoletta, tenuta tra le mani di pietra di una statua… del PRIMATE GEORGE WASHINGTON? No! È solo il normale George Washington in un futuro distopico passato dove i nostri scultori NON SONO ALL’ALTEZZA DI QUELLI DELL’ANTICA GRECIA! Che finale! (Fine.)”

 

 

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