Mercoledì 2 luglio 2025 è una giornata che circa 2400 dipendenti sotto Xbox non potranno mai dimenticare facilmente. 2400 persone sono state infatti licenziati e no, non è la prima volta che accade. Certo, di questi licenziamenti si vociferava oramai da circa una settimana ma l’ufficialità rimane comunque difficile da digerire. Oltre ai licenziamenti, che rappresentano circa il 4% della forza lavoro del brand di Microsoft dedicato ai videogiochi, sono stati anche cancellati alcuni giochi come il reboot di Perfect Dark ed Everwild, lasciando di stucco giornalisti, addetti ai lavori e ovviamente utenti che hanno puntato tutto sull’ecosistema Xbox.
I layoff, la chiusura degli studi, le cancellazioni sono oramai una triste cronaca che ci accompagna da diversi anni nel mondo dei videogiochi. Quelli della giornata dj mercoledì due luglio però sono sicuramente più rumorosi rispetto ad altri, perché arrivano in un momento in cui Xbox si trova nella migliore situazione possibile, con Microsoft che registra profitti record (per la cronaca, i licenziamenti da Redmond includono circa 9000 persone tra le varie divisioni) e con la divisione gaming che galoppa verso risultati incredibili tra abbonamenti e Line up, per buona pace di chi afferma che Xbox Game Pass non sia sostenibile. Oggi però non dobbiamo chiederci cosa sia successo, ma cosa in realtà potrebbe accadere da qui in avanti e cercare di capire come queste mosse abbiano impattato la divisione Xbox nel breve periodo.

La situazione attuale di Xbox
Per provare a indovinare, o meglio, prevedere il futuro di Xbox, c’è bisogno di capire al meglio la situazione attuale. Per farlo però non possiamo attenerci solamente alle notizie ufficiali provenienti da Redmond, ma anche dalle dichiarazioni di ex dipendenti e giornalisti molto vicini agli ambienti Microsoft. Al momento non esiste una vera e propria lista di sviluppatori allontanati e neanche dei team coinvolti. Ricostruendo i movimenti di mercoledì 2 luglio, i licenziamenti hanno toccato praticamente tutti gli studi di sviluppo di Microsoft, o almeno i più importanti. Tra questi figurano King (per il mercato mobile), alcuni studi di sviluppo legati a Call of Duty, ZeniMax Media e Turn10. Nelle ore immediatamente successive circolava anche il nome di Compulsion Games, team di sviluppo che ha di recente lanciato South of Midnight su PC e console. A livello di progetti cancellati, invece, abbiamo la conferma direttamente dalle email di Phil Spencer e Matt Booty: si tratta di Perfect Dark (con conseguente chiusura di The Initiative, lo studio creato nel 2018), Everwild (in sviluppo dal 2019 e riavviato più volte) e un MMO ancora sconosciuto al grande pubblico prodotto da Zenimax. Matt Booty fa poi riferimento anche ad altri giochi ancora non annunciati cancellati e tra questi c’era sicuramente quello di Romero, come emerso successivamente su Twitter.
Inutile dire che dopo una notizia del genere si è scatenato il panico: la sensazione, infatti, è che Xbox non stia navigando in acque calmissime e la cancellazione di Perfect Dark, seguita dalle chiusure dello studio e dai licenziamenti, ha fatto intendere che ogni progetti possa essere oramai sulla graticola. Al momento Booty e Spencer hanno rassicurato che tutti i titoli mostrati durante il recente Showcase della società alla Summer Game Fest sono al sicuro e che continueranno il loro ciclo vitale. Nonostante ciò il clima di incertezza per il futuro ha fatto emergere anche alcuni rumor decisamente contrastanti tra di loro, tra cui una possibile interruzione del contratto tra Redmond e Kojima: il game designer giapponese è infatti al lavoro su un gioco horror, di cui però non si sa più nulla oramai da diverso tempo. Naturale dunque, che in momenti come questi, il panico si diffonda in maniera non razionale. Per ora non c’è nulla di vero e i lavori, anche sui 40 giochi citati sempre da Booty nella mail interna destinata allo staff rimangono ovviamente al sicuro.

Ora c’è bisogno di una linea chiara
I licenziamenti di mercoledì 2 luglio arrivano al culmine di profitti record da parte di Microsoft, essendo la prima compagnia al mondo a sfiorare i 4 trilioni di Dollari di valutazione. Appare dunque chiaro che i licenziamenti non sono frutto di un problema di guadagni o di una società i crisi. Le motivazioni reali non le conosciamo, ma per quanto riguarda la divisione Xbox,invece, appare chiaro che le manovre di Redmond sono figlie di una gestione che deve cambiare urgentemente, per garantire un futuro più stabile, in linea con la continuità.
Al di là degli enormi sforzi fatti da Spencer e tutto il suo team, infatti, Xbox ha un enorme problema di gestione e di comunicazione. Questo problema è oramai appurato da anni, con studi di sviluppo acquisiti e dormienti, con un’intera divisione priva di una strategia a lungo termine. L’idea di lasciare liberi gli sviluppatori funziona, perché sicuramente rende gli ambienti di lavoro più puliti e più tranquilli senza pressioni. I problemi però arrivano dopo: senza una guida e senza un controllo, un enorme e gigantesco publisher con più di 40 studi di sviluppo sotto il suo cappello non potrà mai garantire la riuscita dei progetti. La chiusura di The Initiative, per esempio, arriva dopo 7 anni di produzione di un reboot, quello di Perfect Dark, senza che i giocatori abbiano saputo tutte le novità in merito al gioco. La situazione è peggiore rispetto a quella di Everwild: annunciato nel 2019, il titolo è stato riavviato più volte, segno che non ci fosse una vera e propria direzione chiara. I licenziamenti, le chiusure e le cancellazioni sono dunque frutto di una gestione che deve cambiare il prima possibile, per evitare nuovamente situazioni del genere.

È innegabile che qualcosa si sia rotto. Le premesse per il futuro di Xbox, circa 5 anni fa, erano decisamente più rosee. Oggi invece è cambiato tutto e al di là di una nuova linea guida per gli studi di sviluppo, c’è forse bisogno di ripensare l’intera strategia di approccio al mercato. E no, diventare un publisher di terze parti non basterà: anche in quel caso, infatti, è possibile che la confusione che da anni oramai accerchia Spencer e soci possa non diramarsi. Il futuro per ora è ancora tutto da scrivere, ma appare chiaro che ci sia bisogno di un nuovo autore e di ricominciare da capo, cestinando una bozza con troppi errori di ortografia.
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