Black Desert Online è in circolazione ormai esattamente da dieci anni, dunque stentiamo a credere che qualcuno possa non averne mai sentito parlare. A suo tempo destò parecchio interesse tra l’utenza PC, dato che gli sviluppatori di Pearl Abyss (team coreano) avevano guardato proprio alle potenzialità grafiche e tecniche del PC gaming come palcoscenico di quello che prometteva di diventare, in breve tempo, uno degli MMORPG fantasy open-world più ambiziosi della generazione. È poi andata com’è andata, che poi sostanzialmente bene, a patto di non considerare il mondo console. Perché in effetti Black Desert non è una novità, neppure considerando il mondo Xbox e PlayStation: c’era già su old-gen, e nel momento in cui scriviamo è diventato ufficialmente disponibile anche su next-gen, ovvero su Xbox One S/X e su PlayStation 5. In particolare, grazie all’interesse del team di sviluppo abbiamo potuto provare la versione di Black Desert aggiornata per la console ammiraglia Sony. E, benché non manchino aspettative per il prossimo futuro, è andata… maluccio.

Black Desert: una nuova versione che somiglia tanto alla “vecchia”
Sia chiara una cosa: Pearl Abyss non aveva mai promesso che Black Desert su PS5 sarebbe stato un gioco nuovo, o che avrebbe presentato contenuti inediti rispetto alla versione PC. Potreste considerare in modo ironico questa constatazione, dal momento che lo sappiamo tutti che i giocatori storici semplicemente si sarebbero accontentati di una versione quantomeno aggiornata alla mole di contenuti già presente su PC, dato che Black Desert su console è sempre rimasto indietro rispetto alla controparte originale, con l’esclusione della community da determinate porzioni della mappa, boss e altri dettagli non da poco. Su next gen, quindi, tutti avrebbero voluto semplicemente una versione migliore, aggiornata, potenziata, tecnicamente solida, e non qualcosa di nuovo.
Non potevamo dunque non rimanere delusi nel constatare che in realtà sia cambiato pochissimo. Il salto di Black Desert da PS4 a PS5 è percepibile fondamentalmente nel dettaglio grafico e nel colpo d’occhio complessivo, ma nulla in realtà giustifica un passaggio che sarebbe dovuto essere molto più percepibile. A livello di struttura, contenuti e interfaccia, tutto è rimasto com’era, compresa una UI che ormai da tempo dovrebbe essere rivista per il gioco da console, che risulta macchinoso a voler fare un complimento. Senza contare che le opzioni grafiche sono sì presenti, ma non migliorano poi molto il pacchetto. C’è anzi il pericolo che attivando il 4K (che, tra parentesi, impone anche il riavvio dell’app e della sessione) si incorra più facilmente in rallentamenti, glitch ed effetti di popup, presto segnalati, tra l’altro, anche dalla community dei giocatori. Insomma, la nuova versione di Black Desert somiglia troppo alla “vecchia”, e sconta un lavoro di adattamento al mondo console nel quale, a questo punto, Pearl Abyss non deve mai aver davvero creduto (o forse, semplicemente, non riesce a restare al passo).

Un MMORPG immenso e affascinante
Di quanto detto finora bisogna tuttavia riconoscere la natura “momentanea”. Se gli sviluppatori vorranno e crederanno nel suo supporto futuro, Black Desert online diventerà un titolo solido anche su console, perlomeno con livelli di giocabilità pari a quelli PC. La situazione attuale, certo incresciosa, non deve far dimenticare che ci troviamo davanti un MMORPG immenso e affascinante, che nel giro di pochissimo tempo ha visto crescere e consolidarsi un numero significativo di appassionati. Il problema è che, appunto, tali appassionati vorrebbero giocare anche sul divano di casa, impugnando il controller della propria PS5; e farlo, attualmente, condurrebbe in breve tempo a una situazione quantomeno frustrante. I difetti sono davvero troppi, tra rallentamenti, freeze, crash e glitch grafici di vario tipo su PlayStation 5.
Considerato in sé, però, Black Desert funziona. Anzi, funziona anche al netto di tutti i problemi di stabilità, framerate in situazzioni affollate (e nei cambi di ambientazione) e con un’interfaccia di gioco chiaramente pensata per PC e adattata alla bell’e meglio al mondo console. Funziona per tutta una serie di fattori legati a tre aspetti principali: le dimensioni, il comparto tecnico e il gameplay. Innanzitutto è un mondo affascinante, gigantesco e che incentiva l’esplorazione; soprattutto, è un mondo aperto e in costante crescita, che si amplia di aggiornamento in aggiornamento, come dovrebbe essere per ogni buon MMORPG. Tecnicamente parlando, poi, su PC è solidissimo e offre un livello di dettaglio grafico-tecnico che già dieci anni fa si mostrava impressionante (su console, per ovvi motivi, vi sono delle limitazioni, anche considerando che proprio l’enormità della mappa impone la gestione simultanea di un numero impressionante di giocatori). Infine, a livello di fruizione l’offerta è sì conservativa, ma efficace nelle sue proposte, nonché incentrate a una buona versatilità e a fronte di una curva di apprendimento abbordabile per i nuovi arrivati ma al tempo stesso impegnativa per i veterani.

Aspettative sul futuro di Black Desert
Le aspettative circa il futuro di Black Desert attualmente non sono particolarmente rosee, per quanto riguarda il comparto console. Il nostro provato ci ha insospettito: possibile che, nonostante il perdurare negli anni dei problemi, Pearl Abyss non sia ancora corsa ai ripari? Nemmeno nel momento del lancio su next-gen, quando finalmente si sarebbe potuto, volendo, lanciare un segnale importante, proponendo finalmente un’inversione di rotta radicale rispetto al passato? Non vogliamo né possiamo credere che gli sviluppatori tengano così poco all’utenza console del titolo, anche se ovviamente (e storicamente) la maggior parte dei giocatori è attualmente su PC.
La paura è quindi che si ripresenti la stessa situazione già vista su Xbox One e PS4, cioè quella di un gioco fondamentalmente abbandonato a se stesso e fortemente limitato nell’arrivo di nuovi contenuti, come anche nel comparto grafico-tecnico e nella stabilità generale. Tuttavia, noi non vogliamo credere questo. Vogliamo anzi sperare che finalmente, al di là di un nuovo “lancio” discutibile, si stia già pensando ai miglioramenti tramite futuri aggiornamenti. Non ci sono scuse, questa volta le console di attuale generazione possono e devono offrire un’esperienza degna di questo nome. Sta agli sviluppatori, tuttavia, renderla concreta. E i fan, da questo punto di vista, devono far sentire la propria voce.
Il nostro provato di Black Desert su PlayStation 5 non può al momento essere positivo. La situazione del titolo di Pearl Abyss su console è avvilente, a maggior ragione perché riconferma una condizione costante, che perdura già da alcuni anni, dal momento che neanche su PlayStation 4 e Xbox One Black Desert dava davvero il meglio di sé. Nel momento in cui scriviamo abbondano rallentamenti e incertezze di tipo grafico e tecnico, che in alcuni casi non guastano l’esperienza di gioco complessiva, ma in altri invece sì; ed è dunque anche questione di fortuna completare una sessione di gioco senza incappare in problemi di qualche tipo. Considerando che il supporto a PlayStation 4 e Xbox One terminerà a breve, così da concentrarsi esclusivamente su next-gen, la speranza è che finalmente Black Desert venga aggiornato come si deve, e come merita un titolo più che discreto, che da un decennio riconferma un’ottima posizione già su PC.
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