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Meta rifiuta il patto dell’Unione europea sull’intelligenza artificiale

Secondo quanto annunciato recentemente, Meta si รจ rifiutata di firmare un patto sull’intelligenza artificiale proposto dall’Unione Europea, sostenendo che l’iniziativa impone requisiti eccessivi che potrebbero soffocare la crescita e l’innovazione dell’azienda e dell’industria nel suo complesso. Il rifiuto dell’azienda aumenta le tensioni tra le aziende tecnologiche e le autoritร  di regolamentazione su come controllare e governare l’IA senza far deragliare il suo vero potenziale.

Meta sostiene che queste richieste aggiuntive potrebbero rallentare i progressi in un settore che si basa sulla flessibilitร  e sulla rapida innovazione. Tuttavia, l’azienda afferma che continuerร  a impegnarsi a lavorare con le autoritร  di regolamentazione europee per garantire che le sue tecnologie di IA siano sicure e conformi, ma ritiene che il patto vada โ€œtroppo lontano, troppo in frettaโ€. D’altro canto, i funzionari europei affermano che il patto รจ un passo fondamentale per garantire che i sistemi di IA non danneggino gli utenti o diffondano disinformazione, in particolare l’IA generativa e gli algoritmi di raccomandazione che svolgono un ruolo piรน ampio nella vita quotidiana.

Meta avverte che una regolamentazione eccessiva in questa fase potrebbe limitare lo sviluppo e i vantaggi delle tecnologie, che a loro volta offrirebbero un vantaggio ai concorrenti nelle regioni meno regolamentate. La posizione dell’azienda sulla questione la distingue da alcuni dei suoi rivali, che hanno giร  deciso di aderire al patto per allinearsi agli standard dell’UE. Secondo gli analisti e gli addetti ai lavori, la posizione di Meta riflette una preoccupazione piรน ampia del settore tecnologico, che consiste nel bilanciare le normative con la necessitร  di innovare rapidamente in mercati competitivi.

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