Chained Echoes Ashes of Elrant Recensione: è proprio come me la ricordavo

Chained Echoes Ashes of Elrant

L’eco dei racconti Valandis risuona ancora nelle nostre menti. Chained Echoes non è stato un semplice videogioco, ma un vero e proprio fenomeno, un’ode nostalgica all’epoca d’oro dei JRPG a 16-bit. Sviluppato da un’unica mente creativa, ha avvalorato la tesi che passione, tenacia e visione possono oltrepassare qualsivoglia budget milionario, regalandoci un’esperienza profonda, stratificata e incredibilmente appagante. La sua narrazione intricata, il sistema di combattimento a turni dinamico e un mondo vastissimo e interconnesso hanno creato un’alchimia perfetta che ha catturato il cuore di milioni di giocatori. Chained Echoes non si è limitato a replicare le formule del passato, ma le ha innovate, dimostrando un’audacia e una consapevolezza del genere che pochi altri titoli, anche con risorse ben maggiori, sono riusciti a eguagliare. Questo è il contesto in cui si inserisce Ashes of Elrant, la prima (ma non sappiamo se anche l’unica) espansione dell’opera di Matthias Linda che promette di riportarci nel cuore di quel mondo che abbiamo imparato ad amare.

Chained Echoes Ashes of Elrant
Il DLC ci riporta in un mondo che sembra familiare e al tempo stesso tutto da scoprire

Chained Echoes Ashes of Elrant: era uno dei nostri eroi

Il ritorno nel microcosmo di Chained Echoes si muove su un duplice binario: da un lato, è una confortevole immersione in un contesto a noi già familiare, dall’altro si tratta di un tentativo di espandere orizzonti narrativi che credevamo già definiti. La trama del DLC non si presenta come un seguito diretto o come un epilogo definitivo, ma piuttosto come una serie di approfondimenti e trame secondarie che arricchiscono il folclore e la mitologia di Valandis. L’espansione ci invita a esplorare angoli dimenticati e a scoprire retroscena di personaggi e eventi che nel gioco base erano rimasti in secondo piano. La volontà precisa da parte del suo autore di conferire maggiore tridimensionalità a un universo già incredibilmente vasto, tessendo nuove fila che si intrecciano con il passato del mondo e dei suoi abitanti, trapela ad ogni passo. Veniamo a conoscenza di nuove creature, di antichi culti e di misteriose energie che plasmano il mondo, inquadrati in una prospettiva inedita che rende il tutto ancora più affascinante. È una narrazione che gioca molto sul senso di scoperta, premiando i giocatori più attenti con dettagli che arricchiscono la comprensione degli eventi passati e futuri. Non è una storia che promette di risolvere tutti i dubbi, anzi, ne solleva di nuovi, lasciando presagire che il viaggio a Valandis non sia ancora giunto al termine.

Il vero fulcro di questa espansione, dal punto di vista narrativo, risiede nella possibilità di approfondire il legame con i personaggi e di vederli evolvere in contesti inediti, poiché ci viene concessa l’opportunità di conoscere meglio le motivazioni e il passato di figure che, nel gioco principale, potevano apparire semplici comprimari. Si tratta di un aspetto che ho particolarmente apprezzato, in quanto contribuisce a rinvigorire l’intero cast e a fissarlo meglio nei ricordi. I dialoghi, come nel gioco base, restano un punto di forza, con battute taglienti, momenti drammatici e una scrittura che, nel complesso, riesce a rendere ogni interazione significativa. La sensazione è quella di non aver mai lasciato Valandis, di ritrovare vecchi amici e di condividere con loro nuove avventure. L’introduzione di un nuovo personaggio, che si integra in modo organico nel party, aggiunge una nuova prospettiva e una dinamica interessante, sia in termini di storia che di giocabilità. La sua presenza non è un semplice orpello, ma un vero e proprio catalizzatore di eventi che arricchisce la trama principale del DLC.

I Pozzi del Potere elargiscono svariati bonus a caratteristiche e abilità

Non ci fermeremo finché non avremo la tua testa!

Ashes of Elrant si innesta sulla robusta struttura ludica di Chained Echoes senza stravolgerlo, ma arricchendolo con nuove sfaccettature che presentano ai giocatori veterani nuove opportunità strategiche. Il sistema di combattimento, con il tanto decantato Overdrive e la gestione dei Turni, rimane il cuore pulsante dell’esperienza, ma l’espansione introduce novità come i cosiddetti “Pozzi del Potere” e un tabellone delle ricompense ampliato. Questi nuovi elementi non rivoluzionano le fondamenta del gioco, bensì le evolvono, permettendoci di sfruttare nuove combinazioni di abilità e sinergie tra i membri del party. I nuovi Talenti, in particolare, accordano una personalizzazione ancora più profonda dei personaggi, consentendo ai giocatori di affinare le proprie build e di affrontare le sfide con strategie sempre nuove. A tal proposito, i nuovi boss sono pensati per mettere alla prova anche i veterani più agguerriti, poiché richiedono una comprensione totale delle meccaniche di gioco per essere sconfitti. Ritengo che l’equilibrio tra novità e familiarità sia stato gestito in modo impeccabile, mantenendo viva la sensazione di scoperta senza mai alienare i fan del gioco originale.

Per quanto riguarda la porzione audiovisiva, il DLC brilla di luce riflessa grazie all’incredibile qualità artistica e sonora che ha contraddistinto il gioco base. La grafica in pixel art, curata in ogni minimo dettaglio, continua a essere un piacere per gli occhi. Le nuove aree introdotte sono un vero e proprio spettacolo visuale, con scenari che spaziano da antiche rovine a misteriosi sotterranei, ognuno con un’identità visiva ben definita. Le animazioni dei personaggi e degli effetti speciali sono fluide e dinamiche, contribuendo a rendere i combattimenti ancora più spettacolari. A completare il quadro, c’è la colonna sonora che si arricchisce di una manciata di brani inediti composti da Eddie Marianukroh, integrati alla perfezione con le musiche esistenti, evocando le stesse emozioni e atmosfere che ci hanno accompagnato durante l’avventura principale. Il sound design, inoltre, contribuisce a rendere il mondo ancora più vivo, con effetti sonori che enfatizzano ogni azione, dall’impatto di una spada al lancio di una potente magia. L’impegno profuso nella cura di ogni singolo elemento è palpabile e dimostra ancora una volta l’amore di Matthias Linda per il suo progetto della vita.

Chained Echoes Ashes of Elrant
Personaggi, ambientazioni e mostri sono realizzati con la solita, impeccabile cura

Chained Echoes Ashes of Elrant: solo questa battaglia vi è costata diversi anni

Oltre alla trama e alle meccaniche, Ashes of Elrant introduce una serie di contenuti secondari che, pur non essendo il focus principale dell’espansione, contribuiscono a estendere la longevità del gioco. Ci sono nuove quest, attività e persino qualche minigioco che offrono un piacevole diversivo tra una sessione di combattimento e l’altra. Sebbene non tutti questi contenuti secondari possiedano il medesimo livello qualitativo, e alcuni possano sembrare più un riempitivo poco sensato che un’aggiunta significativa (sì, minigioco scavatore, sto guardando proprio te), la loro presenza è comunque una gradevole distrazione perché costituiscono un’ulteriore opportunità di esplorare ancora più a fondo il mondo e di interagire con i PNG che hanno qualche storia da raccontare.

È chiaro che l’obiettivo del DLC fosse quello di dare ai fan l’occasione di viaggiare ancora in compagnia di Glenn e del suo gruppo e di visitare porzioni aggiuntive di Valandis, e in questo senso ha centrato l’obiettivo. Il tempo di gioco offerto è notevole e il prezzo è più che giustificato per la quantità e la qualità dei contenuti aggiunti. L’espansione si rivolge inequivocabilmente a chi ha amato l’originale e se ne è separato troppo presto, dunque sconsiglio di partire da quest’ultimo anche se è possibile farlo. È un’esperienza che va vissuta con la conoscenza completa dell’epopea del clan delle Ali Cremisi, poiché molti dei suoi elementi narrativi e di gameplay si basano su ciò che è stato introdotto in precedenza.


Ashes of Elrant è un’espansione solida e curata, una vera e propria lettera d’amore (ma non di commiato) per gli estimatori di Chained Echoes. Sebbene non rivoluzioni il gameplay né risponda a tutti i quesiti irrisolti del gioco base, arricchisce in modo significativo l’universo narrativo e introduce nuove sfide e opzioni strategiche. È un ritorno trionfale in un mondo che ci mancava, un’esperienza che conferma ancora una volta il talento e la passione di un unico sviluppatore. Un acquisto obbligato per chi ha amato il gioco originale e desidera immergersi ancora una volta in una delle migliori avventure JRPG degli ultimi anni.


 

Gioca da quando ha messo per la prima volta gli occhi sul suo Commodore 64 e da allora fa poco altro, nonostante porti avanti un lavoro di facciata per procurarsi il cibo. Per lui i giochi si dividono in due grandi categorie: belli e brutti. Prima che iniziasse a sfogliare le riviste del settore erano tutti belli, in realtà, poi gli è stato insegnato che non poteva divertirsi anche con certe ciofeche invereconde. A quel punto, ha smesso di leggere.