Tainted Grail The Fall of Avalon

Tainted Grail The Fall of Avalon Recensione: il cuore nero dell’epopea arturiana

La storia di Tainted Grail The Fall of Avalon affonda le sue radici ben prima del suo arrivo nell’universo videoludico: concepito originariamente come un acclamato gioco da tavolo, ha conquistato l’attenzione di migliaia di appassionati grazie alla sua atmosfera cupa, a un’ambientazione fantasy profonda e alla promessa di un’avventura epica, crudele e matura. Del resto, ci troviamo in una dimensione narrativa che prende spunto dalle leggende arturiane ma le distorce in chiave oscura e brutale, perciò il suo balzo digitale aveva creato aspettative notevoli, in parte già saziate dalla discreta iterazione a metà tra un roguelike e un deck building sviluppata qualche anno addietro sempre da Questline, ovvero Tainted Grail Conquest. Il qui presente The Fall of Avalon rappresenta un ulteriore tentativo di traslare le regole e l’ambientazione del board game in un vasto e complesso gioco di ruolo d’azione, portando i giocatori in prima persona in un mondo sull’orlo del collasso. Il successo del progetto su Kickstarter ha dimostrato la fiducia della community nel potenziale di un’opera che prometteva di reggersi su gambe robuste, pur mantenendo un’identità unica e ben distinta. E, in effetti, il titolo denota una certa volontà di spiccare, senza limitarsi a replicare una formula consolidata ma provando a migliorarla con un tocco personale e una visione artistica molto chiara, camminando audacemente sul sottilissimo confine che separa il rispettoso tributo dalla copia pedissequa e spudorata di altri giganti del genere.

Tainted Grail The Fall of Avalon
In un mondo privo di speranza, i racconti dei sopravvissuti sono l’unica luce

Tainted Grail The Fall of Avalon: un destino da forgiare nell’oscurità

Il gioco ci scaraventa in una rilettura spietata del mito arturiano, ambientata secoli dopo il regno di Re Artù. L’isola di Avalon non è più un paradiso suggestivo, ma un luogo tormentato da una piaga misteriosa, la Morte Rossa, e da una forza soprannaturale e caotica nota come la Wyrdness. Nei panni di un personaggio creato da noi, siamo destinati a esplorare questo mondo perennemente in bilico. La narrazione è uno dei meriti dell’avventura, grazie a una scrittura adulta che si fa notare per tono e profondità dei dialoghi e per le scelte difficili che il giocatore viene chiamato a compiere. A differenza di altri giochi simili, qui anche le decisioni apparentemente positive possono condurre a esiti infelici, rendendo l’esperienza più cruda e memorabile. Il mondo è vasto, ma è la densità dei suoi contenuti a impressionare: ogni area nasconde segreti, missioni secondarie e frammenti di folclore che arricchiscono in modo significativo il contesto, ripagando l’esplorazione. Si avverte una profonda influenza dell’ancestrale cultura celtica, concretizzata in simboli e figure tradizionali come quelle dei druidi, che aggiungono uno strato di autenticità e misticismo. Questo universo narrativo, pur essendo vasto, riesce a mantenere una coerenza interna e a tessere una trama avvincente, con personaggi memorabili e una sensazione costante di pericolo e incertezza.

Dal punto di vista delle meccaniche, il gioco attinge a piene mani dall’esperienza di The Elder Scrolls, in particolare da Skyrim: l’esplorazione in prima persona, il sistema di scassinamento, l’alchimia e la forgiatura sono tutti elementi familiari per i fan dei giochi di ruolo d’azione. Ma Tainted Grail aggiunge una serie di tratti peculiari a partire dal movimento del nostro avatar,  sorprendentemente fluido e reattivo anche con mouse e tastiera, mentre le battaglie vengono rese più profonde dall’inclusione di parate e schivate, che le trasformano da scambi di colpi schematici e ripetitivi a duelli gratificanti, allontanandolo da modelli un po’ più macchinosi e ripetitivi che caratterizzano altri suoi “consanguinei”. Il sistema di progressione del personaggio, sebbene in buona parte simile a quello dei titoli Bethesda, contiene un numero sufficiente di variazioni per creare build uniche e ludicamente eterogenee. Non manca inoltre una discreta manciata di attività secondarie come la caccia, la pesca e la raccolta di risorse, che rendono la sopravvivenza in questo mondo più realistica e immersiva. Questo risvolto più “simulativo” dedicato alle mansioni quotidiane, sebbene a volte poco stimolanti, aggiunge una patina di realismo che ben si sposa con le atmosfere oscure del gioco e accosta Tainted Grail alla sua controparte da tabellone in cui ogni azione ha un peso, come in un Gothic o un Elex ma con una visuale in prima persona.

Acciaio e magia si fondono nella danza mortale delle battaglie

La solennità dell’imperfezione

La direzione artistica è uno degli aspetti più riusciti del gioco. L’universo di Tainted Grail The Fall of Avalon è una meraviglia di design tenebroso e grottesco, con paesaggi che spaziano da brughiere desolate a imponenti creazioni architettoniche ispirate a un immaginario quasi gigeriano. Gli artwork concettuali, visibili nelle schermate di caricamento, sono al tempo stesso magnifici e inquietanti, dunque è un peccato che tutta questa ambizione visiva si scontra con una realizzazione tecnica non sempre all’altezza. Alcune texture risaltano in negativo per la loro datata semplicità e, in generale, il comparto grafico non raggiunge il livello di pulizia e dettaglio dei titoli tripla A più recenti come Cyberpunk 2077 (dopo la tonnellata di patch che hanno seguito il disastroso lancio, s’intende) o The Witcher 3. Ciò non impedisce agli scenari e ai panorami di essere visivamente affascinanti, tanto che è possibile acquistare in-game un taccuino sul quale abbozzare gli scorci più interessanti per visualizzarli in seguito, ma è un aspetto che i giocatori più esigenti potrebbero notare. A volte si percepisce un’eccessiva frammentazione del mondo di gioco in macro aree distinte, un particolare in grado di sospendere l’illusione della scoperta costante, anche se la possibilità di spostarsi rapidamente tra i punti chiave raggiunti compensa in parte tale limite.

Il comparto audio e il doppiaggio sono di qualità davvero encomiabile. I suoni ambientali contribuiscono a creare un’atmosfera di tensione costante e le voci dei personaggi, in particolar modo di alcuni PNG, sono straordinarie e cariche di pathos al di là del ruolo piccolo o grande che svolgono nelle vicende: scambi in apparenza innocenti come la richiesta di socchiudere la porta quando esci da un’abitazione o il ringraziamento di una coppia di anziani per averli ascoltati infondono in queste comparse secondarie una scintilla di vita, come se stessero davvero cercando di cavarsela al meglio in questo mondo caotico e pericoloso. Le linee di dialogo sono scritte con cura e trasmettono in modo efficace sia la lore del mondo che il dramma interiore dei personaggi che le pronunciano. In particolare, il lavoro degli interpreti, che adoperano con perizia accenti e inflessioni, aiuta a superare alcune delle imperfezioni grafiche, calandoci in un ritmo narrativo molto denso e in un’atmosfera coerente. Le musiche, cupe ed evocative, accompagnano il cammino lungo le terre desolate che da secoli hanno perduto il loro legittimo sovrano, sottolineando i momenti di calma e l’intensità delle battaglie. L’insieme di questi elementi acustici crea un’esperienza sensoriale avvolgente, che cattura l’essenza stessa del mondo di Tainted Grail voluta dai suoi autori originali.

Tainted Grail The Fall of Avalon
Persino gli angoli più remoti di Avalon nascondono storie, segreti o minacce in agguato

Tainted Grail The Fall of Avalon: giuramenti in frantumi

Sebbene l’esperienza complessiva sia comunque coinvolgente, il suo maggiore ostacolo rimane la stabilità tecnica o, meglio, la gravosa mancanza della stessa. I tempi di caricamento, spesso lunghissimi, e la frequenza di crash e blocchi irreversibili rovinano in buona parte l’immersione. Questo problema, unito a una difficoltà a tratti sbilanciata e a una generale mancanza di rifiniture sotto molteplici punti di vista, suggerisce che il titolo avrebbe potuto beneficiare di un periodo di sviluppo aggiuntivo.

I continui hotfix e aggiornamenti rilasciati da parte degli sviluppatori dimostrano il loro impegno a risolvere i problemi che funestano l’avventura, ma al momento del lancio, questi difetti hanno rappresentato un ostacolo non indifferente per molti utenti. Alcuni bug, come i freeze improvvisi durante i combattimenti con i boss, possono essere particolarmente frustranti e non ancora del tutto risolti, portando a pensare che l’ambizione del progetto non sia ancora stata supportata appieno da una solida base tecnica.


In definitiva, e come ribadito più volte, Tainted Grail The Fall of Avalon è un gioco di ruolo d’azione risoluto e ambizioso, forse anche troppo. L’avventura che ci ritroveremo a vivere è profonda e visivamente stimolante, con una narrazione corposa e un gameplay ricco di soddisfazioni. Ma è purtroppo impossibile ignorare la pletora di problemi tecnici che ne minano la fruibilità, e resta pertanto confinato alla ristretta platea di estimatori del genere, disposti a sorvolare su bug e imperfezioni in cambio di un’odissea dark fantasy ricca di atmosfera e sostanza.


 

Gioca da quando ha messo per la prima volta gli occhi sul suo Commodore 64 e da allora fa poco altro, nonostante porti avanti un lavoro di facciata per procurarsi il cibo. Per lui i giochi si dividono in due grandi categorie: belli e brutti. Prima che iniziasse a sfogliare le riviste del settore erano tutti belli, in realtà, poi gli è stato insegnato che non poteva divertirsi anche con certe ciofeche invereconde. A quel punto, ha smesso di leggere.