The Blood of Dawnwalker Anteprima gamescom 2025: di giorno sono Coen, di notte…

The Blood of Dawnwalker

Essere i padri di un titolo così influente come The Witcher 3 è un fardello non da poco e come sappiamo l’industria ci ha abituato a meteore catastroficamente naufragate seppur nate sotto una buona stella. Eppure, con The Blood of Dawnwalker sembra che il team di Rebel Wolves Studio abbia imboccato la rotta giusta sia dal punto di vista comunicativo che per quanto riguarda ciò che rende tale un videogioco. Ne è un esempio la presentazione di preview alla quale abbiamo avuto modo di assistere durante la gamescom 2025. Invitati da Bandai Namco, non potevamo certo rifiutare! Scopriamo quindi cosa potremo aspettarci una volta che il titolo arriverà tra gli scaffali e i vari store digitali nel 2026!

The Blood of Dawnwalker
Immagine promozionale del gioco

The Blood of Dawnwalker: tra l’alba e il crepuscolo

Come abbiamo già avuto modo di scoprire qualche mese fa con il gameplay trailer, The Blood of Dawnwalker si propone come un action rpg incredibilmente immersivo, che ci metterà nei panni di Coen, un giovane ragazzo vittima del caso e del periodo in cui vive, ovvero il Basso Medioevo: un momento consacrato negli annali più bui della storia a causa del proliferarsi della Peste Bubbonica e che in questa fantasia storica alternativa rappresenta il secondo peggior modo di morire. Il primo? Essere sbranato e dilaniato dai vampiri, creature della notte in grado di sì bere il sangue delle proprie vittime ma al tempo stesso donare loro nuova vita oltre la morte, trasformando pochi eletti in Dawnwalker. Creature a metà tra la luce e l’ombra e che come nel caso di Coen nascondono capacità sovrumane e poteri ultraterreni, al punto da costruire attorno a loro un seguito e un ossessione al pari di un nuovo culto oscuro.

Durante questa breve presentazione di 50 minuti circa abbiamo avuto modo di assistere ancora una volta al trailer d’annuncio e reveal dei Dawnwalker ispirati ai miti storici come Brencis (il fu Caeso Burrienus Laurentius) e l’inquietante sacerdotessa greca Xanthe per poi passare ad una dimostrazione di una delle principali quest del gioco, ambientata all’interno di un centro cittadino e che ruotava attorno all’esplorazione di una cattedrale dedicata a San Mihai, una figura religiosa e caritatevole le quali gesta sono seconde solo all’arma che impugnava. L’esplorazione ci ha portato a scoprire il modo in cui Coen interagisce e approfondisce ciò che lo circonda, utilizzando i suoi sensi sovrumani per scrutare nei dettagli, origliare conversazioni a distanza e scoprire nuovi indizi utili per progredire. Questo lo porterà a scoprire una scomoda verità sul già introdotto Santo e scoprire qualcosa di più su ciò che è diventato. Il tutto muovendosi nell’ombra durante il crepuscolo ed aprendosi porte da percorrere durante il giorno.

The Blood of Dawnwalker
Il culto attorno ai Dawnwalker e i loro “miracoli” sembra essere intrecciato in modo inquietante con la struttura della società in cui il gioco è ambientato

Corsa contro il veleno

Ogni azione compiuta in The Blood of Dawnwalker è scandita dal tempo, una risorsa inestimabile per Coen in quanto condannato da un veleno letale e che in poco più di 30 giorni lo ucciderà, segnando non solo il suo destino ma anche quello della sua famiglia. A livello di gameplay questo si tradurrà in un sistema sviluppato attorno alla main quest del gioco e che andrà a far passare progressivamente il tempo di gioco nel momento in cui prendiamo parte ad attività dispendiose. Prendendo parte ad una quest o esplorando un dungeon andremo a spendere clessidre che porteranno avanti una barra legata al tempo trascorso e che – una volta arrivata ad una soglia specifica – cambieranno l’orario della giornata e permetteranno a Coen di cambiare natura passando da umano a Dawnwalker e viceversa. Questo sistema permetterà al giocatore di gestire i propri tempi e scegliere come voler affrontare la propria avventura, senza però uscire dall’idea di proporre un mondo di gioco in cui vige una certa urgenza, facendoci sentire l’impatto delle nostre conseguenze e scelte, non solo nelle nostre azioni ma anche nel modo in cui parliamo con gli NPC, andando a trasformare per sempre la nostra esperienza.

E tu cosa farai? Una scorpacciata di quest secondarie oppure andrai dritto verso l’obiettivo finale?

Non tutti i vampiri sono magnanimi

Non sono mancate le sezioni dedicate al combat system di The Blood of Dawnwalker e anche in questo frangente il titolo di Rebel Wolves Studio si propone come un action game in cui l’abilità del giocatore verrà altamente ricompensata, seppur tendendo la mano anche ai player meno esperti nel genere. Per farlo il gioco differenzia il moveset di Coen in due filosofie opposte: un moveset generale in cui attacchi e opzioni difensive seguono un’impostazione automatica andando però a risentirne sotto il profilo della stamina; e una serie di azioni precise e devastanti definite “direzionali”, un po’ come visto in titoli simili al Blades of Fire di Mercury Steam. I generi di attacchi spaziano dalle azioni vampiresche e sovrumane fino all’uso di armi più convenzionali come una semplice spada, i cui fendenti vengono potenziati dalle capacità vampiresche del giovane… se effettuate col favore delle tenebre.

Al contrario, le capacità del nostro protagonista saranno limitate seppur abbastanza varie. In entrambi i casi, le caratteristiche delle due nature potranno essere potenziate all’interno di una skill tree, utile quando magari ci troveremo davanti a vere e proprie aberrazioni della natura, come Dawnwalker rivali o creature a metà tra un umano e il vampiro, tanto pericolose quanto imperfette ma che fanno comunque presagire (e sperare) in una certa varietà durante i combattimenti “mano a mano”. Un particolare aggiuntivo che vogliamo segnalare in chiusura, è il modo in cui la software house sta collaborando assieme alla propria community, aggiungendo nuove opzioni basate sui feedback ricevuti come la possibilità di cambiare il tipo di telecamera al volo, a seconda delle situazioni di gioco in cui ci si trova. Un segnale importante e forse la prova che sotto sotto questi lupacchiotti continuano ad incarnare la filosofia pro-consumer per la quale in passato – sotto un altro nome – erano conosciuti e rispettati.


Sicuramente avremmo voluto immergerci di persona nel Medioevo raccontato da The Blood of Dawnwalker durante la sua presenza in quel di Colonia, ma dopo questa sua presentazione in modalità “hands off” possiamo dire con certezza che l’attesa per un suo provato potrebbe valerne la pena. Quanto mostrato non è altro che la base di un titolo che ha tutte le potenzialità per diventare una delle release action-RPG più importanti del prossimo anno videoludico. E noi non vediamo l’ora di scoprire cos’altro Rebel Wolves Studio nasconde nel proprio arsenale di frecce. 


Game Designer e scrittore, alla fine si è deciso ad aggiornare la propria bio dopo 50 anni di muffa. Perché va bene l'essere "cresciuti a pane e Tekken 2", ma a una certa arriva il momento di "voltare pagina". Non chiedetegli quale sia il suo Final Fantasy o gioco Mega Ten preferito: non ne uscireste vivi!