Vectrex Mini anteprima gamescom 2025: la leggenda vettoriale risorge e torna sul mercato!

Vectrex Mini arriva alla gamescom 2025 per la gioia dei nostalgici!

Vectrex Mini arriva alla gamescom 2025 per la gioia dei nostalgici! La console è la definitiva chiusura del cerchio di una tendenza ormai consolidata nel mondo del cosiddetto New Retrogaming, che, come sappiamo, include tutte le produzioni moderne legate in qualche modo al Retrogaming stesso, siano esse semplici giochi nuovi per sistemi vecchi e fieri di esserlo, o anche, ed è proprio questo il nostro caso, sistemi replica che ripropongono in chiave attuale miti del passato. Tutto è iniziato nel 2009, quando, già in pieno nuovo millennio l’eroica casa di produzione britannica Blaze Corporation ha lanciato una versione moderna del classico Sega Mega Drive, identica in tutto all’originale, con licenza ufficiale e possibilità di leggere le cartucce originali, senza nemmeno il tanto odiato blocco regionale. Chi ha seguito il settore retrò sa bene che di lì a poco la tendenza si è diffusa a macchia d’olio, con sistemi di culto come il Nintendo Entertainment System in versione miniaturizzata, seguito presto dallo SNES, prodotti direttamente da Nintendo, o miti senza tempo come il Commodore 64 e l’Amiga, home computer cult degli anni ottanta, proposti sotto nuova forma rispettivamente con The C64 Mini e The A500 Mini. Persino la “rediviva” ATARI ha fatto risorgere il leggendario VCS ed uno dei suoi successori più noti, recentemente, con Atari 2600+ ed Atari 7800+, persino con edizione speciale dedicata a PAC-MAN di cui abbiamo parlato in questa pagina. Ma si trattava, appunto, di sistemi a larga e larghissima diffusione.

Vectrex Mini
Il sito ufficiale del progetto Vectrex Mini è anche ricchissimo di evocative immagini d’epoca, tra le quali spicca il Vectrex Kiosk, espositore del 1982!

Vettori d’altri tempi, roba da museo!

Stavolta, invece, a risorge e tornare sul mercato è invece una console di nicchia, conosciuta esclusivamente dai “fanatici” del Retrogaming più hardcore (come chi scrive, sia chiaro), sua maestà il Vectrex! Un sistema di culto, tra gli appassionati, ovviamente, ma poco noto al grande pubblico. Un sistema simbolo degli anni ottanta, che oggi merita di stare in un museo, per dire, ed infatti oggi lo trovate esposto al GAME MUSEUM di Roma, e che merita senza dubbio una seconda possibilità commerciale e di essere riscoperto dalle nuove generazioni. Un sistema unico, affascinante e “pazzesco”, che fa letteralmente innamorare chiunque lo provi la prima volta. Peraltro con un catalogo decisamente ristretto di giochi, poco più di una ventina di release ufficiali, a cui vanno aggiunti, ovviamente, moltissimi titoli homebrew prodotti nei decenni successivi, anche su vere cartucce, a volte. Ma cosa è di preciso il Vectrex? si chiederanno i meno esperti all’ascolto.

La console originale, prodotta nel 1982 da Smith Engineering per la General Electric, ed in seguito adottato dalla multinazionale del giocattolo Milton Bradley, si basa su un hardware decisamente inusitato, che vuole citare, in piccolo, i cabinati da sala, però in una macchina da tavolo decisamente compatta. Dotato di un monitor incorporato CRT proprietario da nove pollici in bianco e nero, il sistema offre titoli in un evocativo bianco e nero, con tanto di grafica vettoriale, che da appunto il nome al sistema, che sostituisce la tradizionale grafica bitmap fatta di pixel colorati. Le righe formate dai vettori disegnano artisticamente ogni elemento sullo schermo, creando in tempo reale forme ed elementi del gameplay. in un tocco di genialità il Vectrex viene anche dotato di speciali Overlay a colori da applicare sullo schermo, uno diverso per ogni gioco, che simulano il colore. Soluzione economica davvero da decennio precedente, poiché già proposta nel 1972 dalla prima console della storia, ovvero il Magnavox Odyssey, ideato da Ralph Baer. All’accensione il rumore di fondo Vectrex Buzz rende il tutto più magico…

Vectrex Mini
decisamente deliziosi quei minuscoli overlay, del tutto fedeli agli originali ma… FERMI TUTTI, vogliamo quel cappello Vectrex, ORA!!

Vectrex Mini: la rivincita di un sistema geniale ma sfortunato

L’anno di uscita originale del sistema ad otto bit, che si basa sul vetusto ma grintoso processore Motorola 6809, datato 1977, il famigerato 1982 in cui sta per scoppiare la Grande Crisi dei Videogiochi degli anni ottanta, Si proprio quella di E.T. per capirci, avrà già fatto capire la fine rovinosa del visionario sistema, crollato sotto il peso del rifiuto videoludico da parte dei consumatori statunitensi e dismesso già nel 1984. Oggi, oltre quaranta anni dopo, ecco che, finalmente, qualcuno vuole dare giustizia ad una fine ingloriosa. Pur di culto tra i collezionisti più sfegatati (chi scrive ne possiede ben tre), ovviamente il sistema è ormai totalmente di nicchia, ed anche i sostenitori più retrò raramente lo possiedono. Anche per il parco titoli decisamente risicato. Il mito risorge grazie ad un eroico team francese, Vectrex Official, nato dai due gruppi Flynn’s Generation e Neo Reetro, che mira a far rivivere la collezione dei titoli originariamente prodotti per il sistema, con i pezzi da novanta preinstallati nel nuovo chassis di plastica nera che ospita il Vectrex Replica, più piccolo e snello della console originale. Ancora si sa poco di quello che, con tutte le probabilità verrà chiamato Vectrex Mini (nome ancora non ufficiale, ovviamente) e che abbiamo avuto il piacere di poter vedere e provare durante l’ultima edizione della fiera teutonica gamescom 2025 che si sta svolgendo in questi giorni a Colonia, in Germania.

Le caratteristiche dichiarate dai produttori paiono parecchio interessanti, ed includono un display moderno di tipo AMOLED, 12 giochi integrati iniziali (tratti dal catalogo completo originale), tra i quali spicca ovviamente Minestorm, celebre clone cult di Asteroids, ai quali sarà successivamente possibile aggiungere ulteriori giochi, presumibilmente via USB, forse anche homebrew ed inediti, da quel che fanno intendere gli sviluppatori. Non potevano mancare le fedeli riproduzione degli overlay originali, ma ancora nulla si sa sulla riproposizione delle periferiche originali, come ad esempio la Light Pen. Vectrex Mini (se così si chiamerà) offre un Joystick riposizionabile a quattro tasti, con filo stile telefono anni ottanta, del tutto simile all’originale, ed una livrea nera opaca, con tanto di logo Vectrex retroilluminato! Volete davvero colpirci al cuore, ammettetelo, cari sviluppatori d’oltralpe!

 

 

Vectrex Mini
Una delle immagini diffuse ufficialmente su X-Twitter dagli sviluppatori dello stand presente alla gaescom 2025

Un prezzo di vendita al consumatore decisamente interessante, con il sistema che sarà offerto, secondo le prime indiscrezioni della stampa,  a circa 150-180 € (soprattutto considerando che attualmente il Vectrex originale è quotato circa 500 euro). Il sistema, compatto, ha una altezza di circa 20 centimetri, ovvero un terzo del sistema classico,  e dovrebbe anche offrire, per chi fosse interessato alla Retro-programmazione,  di un kit di sviluppo per il sistema. Nessun dettaglio però è ancora trapelato sul sistema operativo e sulla CPU usata dalla console, ne su quale emulazione si basi per far girare i titoli. Ulteriori dettagli saranno probabilmente disponibili quando verrà lanciata l’attesissima campagna Kickstarter del Vectrex Mini, nel mese di settembre 2025. Nel frattempo è ovviamente possibile seguire tutti gli aggiornamenti su Twitter, ed anche sul sito ufficiale del sistema, costantemente aggiornato, che trovate al seguente LINK. 


 

 

Appassionato e storico del videogioco, Fabio D'Anna scrive di opere videoludiche, film e serie tv dal 2008. Tra le tante realtà del settore ha collaborato con Art of Games e siti come Retrogaming History, Games Collection, Games Replay, Games Village e riviste come PS Mania, PSM, Game Republic, Retrogame Magazine, Game Pro, oltre che col Museo VIGAMUS. Ha anche organizzato due edizioni della Mostra Archeoludica ed ha scritto due libri dedicati a PAC-MAN e Star Trek. Nella vita colleziona console PONG based ed alleva cagnoline, tra cui spicca Zelda.