Silent Hill f Provato gamescom 2025: la nebbia arriva anche in Giappone (e a Colonia)

Il 25 settembre 2025 segnerà il ritorno in grande stile di un nuovissimo capitolo della leggendaria saga horror Silent Hill. Silent Hill f è l’ottavo capitolo principale del franchise horror-psicologico di Konami, che ha deciso di riportare la sua nebbia su console e PC con un titolo molto divisivo tra i fan, vista l’ambientazione e il fatto che fisicamente non saremo a Silent Hill. In attesa della sua pubblicazione però, Konami ci ha offerto la possibilità in quel di Colonia, in occasione ovviamente della gamescom 2025, di mettere le mani sul survival-horror in una lunghissima sessione hands on di circa 4 ore, permettendoci di assaporare una corposa sezione del gioco. E noi siamo pronti ad offrirvi le nostre primissime impressioni – pad alla mano – su questo attesissimo titolo.

Silent Hill f: setting nipponico e sistema di combattimento

Silent Hill f si presenta come un capitolo radicalmente nuovo all’interno della storica saga di Konami, sia per ambientazione sia per approccio narrativo. La scelta di collocare il setting principale nel Giappone degli anni ’60 non è soltanto una variazione estetica, ma un vero e proprio cambio di prospettiva culturale che permea ogni dettaglio della messa in scena. La nuova protagonista di questo capitolo, Hinako Shimizu, è una liceale che si ritrova intrappolata in una cittadina destinata a dissolversi nell’incubo, Ebisugaoka, e la scrittura di Ryukishi07 imprime immediatamente al racconto una dimensione psicologica, ambigua e profondamente disturbante. Già nei primi minuti del nostro provato abbiamo percepito quella tipica sensazione di inquietudine che accompagna la serie, ma declinata attraverso simbolismi e suggestioni profondamente radicati nel folklore nipponico.

Bisogna ammettere che la componente action è stata rivisitata con grande attenzione. Le armi che abbiamo avuto modo di testare spaziano dal tubo d’acciaio, un classico per la serie, ai coltelli da cucina, fino a soluzioni più pesanti come una falce e un martello. Dunque, ci sono molte varietà di armi bianche! Tutte sono soggette ad un sistema di durabilità, ma il design del gioco evita la frustrazione grazie alla presenza costante di nuove armi e di kit di riparazione che consentono di mantenere il proprio equipaggiamento preferito. Questo garantisce un equilibrio tra tensione e libertà di approccio, senza mai dare al giocatore la sensazione di rimanere disarmato in maniera punitiva.

Indice

La sanità mentale rappresenta un ulteriore elemento distintivo. Non si limita a un valore simbolico ma interagisce con il gameplay in modo diretto. Utilizzare la concentrazione, che permette attacchi più precisi ed efficaci, comporta un consumo di sanità mentale, creando un costante dilemma strategico. Gli hokora, piccoli santuari disseminati nell’ambiente di gioco (utilizzati anche come punti di salvataggio), diventano così luoghi centrali non solo per il ripristino di questo indicatore, ma anche per le implicazioni rituali e narrative legate alle offerte che vi si possono compiere per aumentare le abilità della protagonista come la salute e la stamina. Particolarmente interessante è anche l’inserimento di meccaniche difensive più moderne, come la schivata e il contrattacco a tempo, che arricchiscono la dinamica degli scontri senza trasformarla tipiche di un souls-like.

Silent Hill f Scontri — Il tanto criticato sistema di combattimento, a noi ci ha convinto!

Nemici folkloristici e un boss “inaspettato”

Le tipologie di nemici incontrati nel corso della demo sono state sorprendentemente varie. Se pensiamo a quanti nemici ci sono in Silent Hill 2 per esempio, parliamo di un significativo passo in avanti. Le creature si ispirano in maniera evidente all’estetica dell’horror giapponese senza però discostarsi dall’idea originale dei primi Silent Hill, con design organici e disturbanti che evocano più l’inquietudine della tradizione folklorica che il body horror occidentale. Una caratteristica che abbiamo apprezzato molto è la libertà concessa al giocatore nel decidere se affrontare o evitare i nemici, fattore che permette di ideare approcci e tattiche differenti in base alle varie situazioni che si presenteranno di volta in volta. Ogni incontro si trasforma in una scelta ponderata, un elemento che restituisce tensione costante all’esplorazione.

La boss-fight principale della demo è stata particolarmente significativa, oltre che impegnativa. Ci siamo ritrovati di fronte ad una figura che richiama l’archetipo della sacerdotessa shintoista, reinterpretata però in chiave più mostruosa. La natura di questo boss sarà assai sorprendente, ma ovviamente non abbiamo nessuna intenzione di rovinarvi la sorpresa. La battaglia ha richiesto un’attenta osservazione dei pattern, oltre a un uso calibrato della schivata e della concentrazione. È stato un momento di alta intensità, che ha dimostrato come il gioco punti con decisione a un sistema di combattimento più robusto rispetto ai capitoli classici, senza tuttavia rinunciare all’atmosfera opprimente che caratterizza la saga.

Silent Hill f Monster — Il design dei nemici è altamente affascinante

Le aree esplorabili ed enigmi centrali

La demo da noi provata in occasione della gamescom 2025 si è articolata in 3 macro-sezioni ben distinte. La città immersa nella nebbia è stata la prima ambientazione esplorata, ampia e liberamente esplorabile ma al tempo stesso densa di pericoli e presenze ostili. In questa sezione abbiamo rivissuto l’anima più riconoscibile di Silent Hill, quella capacità di rendere l’esplorazione un’esperienza ansiogena e carica di sospensione. Il passaggio all’Aldilà parallelo (ossia l’Otherworld di questo gioco) ha segnato un drastico cambio di registro, assai netto rispetto alla dimensione reale, con un’atmosfera ancora più alienante e la comparsa del misterioso uomo con una maschera da volpe, figura enigmatica che incarna appieno la dimensione allegorica della scrittura di Ryukishi07. L’ultima parte della demo si è svolta all’interno della scuola frequentata un tempo dalla protagonista, luogo che diventa un vero e proprio snodo cruciale per tentare la fuga dalla città. La necessità di trovare la chiave di un cancello bloccato da catene costringe ad addentrarsi in corridoi e aule colmi di nemici, creando una sequenza densa di tensione e claustrofobia.

Una delle componenti che ci ha convinti maggiormente è stata la cura riposta nella realizzazione dei puzzle. Nel mondo parallelo abbiamo affrontato un enigma basato sulla ricerca delle ema, tavolette votive giapponesi, da individuare seguendo gli indizi di una filastrocca e da associare a specifici simboli per sbloccare l’accesso ad un tempio. L’elemento ansiogeno era amplificato dalla presenza di un nemico persistente che continuava a tornare in vita, rendendo impossibile sentirsi al sicuro durante la risoluzione. Nella sezione ambientata nella scuola abbiamo incontrato enigmi più tradizionali, legati ad armadietti da aprire e combinazioni da decifrare attraverso documenti trovati nell’esplorazione. La gestione del diario degli indizi e della mappa degli obiettivi è stata calibrata con intelligenza. Si aggiorna automaticamente, fornendo un aiuto discreto a chi rischia di perdere il filo, ma resta del tutto opzionale per chi preferisce un’esperienza priva di suggerimenti. Starà a voi decidere se rendere il gioco più facile, oppure se accettare la sfida e rendere le cose assai più difficili, come se il resto poi fosse una passeggiata. Assolutamente no!

Dopo oltre quattro ore trascorse con Silent Hill f, la sensazione è quella di trovarsi di fronte ad un progetto che sa rinnovare la serie, ma allo stesso tempo è in grado di mantenere intatta l’identità e lo spirito degli “originali” Silent Hill. La maggiore attenzione al tanto criticato sistema di combattimento non snatura l’opera, anzi, la rende più accessibile e attuale, senza sacrificare il senso di oppressione e di mistero che costituisce il cuore del marchio targato Konami (e del fu’ Team Silent). L’ambientazione giapponese, la scrittura di Ryukishi07 e la colonna sonora di Akira Yamaoka contribuiscono a definire un’opera che appare al tempo stesso nuova e profondamente rispettosa del passato. Silent Hill f non è un’operazione nostalgica, ma un nuovo capitolo capace di indicare una strada diversa, più coraggiosa e culturalmente specifica, per il futuro della saga. Il 25 settembre non è poi così lontano: manca veramente poco all’arrivo di “f” e noi non vediamo l’ora di continuare ad affrontare le nuove situazioni orrorifiche elaborate dalla mente degli sviluppatori di Konami.