Triangle Strategy Recensione: realizzeremo i nostri ideali

Triangle Strategy

Per quanto non raccolga l’approvazione unanime, il termine “shadow drop” è da tempo entrato nel lessico videoludico comune e sta a indicare quei titoli che vengono rilasciati il giorno stesso in cui vengono annunciati, o direttamente senza alcun annuncio di sorta. Comunque la pensiate, è difficile negare che le sorprese siano sempre apprezzabili, e ammetto che l’annuncio a sorpresa dell’arrivo di Triangle Strategy su PlayStation 5 e Xbox Series X|S, divulgato con nonchalance da Square Enix durante la prima giornata della gamescom 2025 mi ha colto davvero alla sprovvista, benché fosse chiaro fin dal suo esordio su Switch e PC nel 2022 che il suo sbarco sulle ammiraglie di Sony e Microsoft sarebbe stata una questione di “quando” e non di “se”.

Per chi, come il sottoscritto, ha sempre amato i giochi di ruolo strategici in stile Tactics Ogre e Final Fantasy Tactics (o, ancora meglio, Fire Emblem e Shining Force, molto più similari in termini ludici), la sua stessa concezione si è tradotta in un regalo sincero. Il Team Asano, dopo il successo delle serie Bravely e Octopath, ha saputo infondere vita a un mondo affascinante e maturo, nel quale ogni scelta ha un peso specifico e la storia si ramifica in base a quelle che formuliamo, e queste nuove versioni ci accordano l’opportunità di rivivere (o scoprire per la prima volta) l’epopea di Serenoa e dei comprimari che si avvicenderanno al suo fianco in una veste tecnica ancora più pulita e performante, almeno su console. La pubblicazione inattesa, accompagnata da un allettante sconto di lancio, è un invito a nozze per chiunque volesse immergersi in una storia che non ha paura di affrontare temi complessi e di mettere alla prova le proprie convinzioni.

Triangle Strategy
L’inconfondibile stile HD-2D dà vita a un mondo in cui il passato si fonde con la bellezza dei moderni effetti grafici

Triangle Strategy: sono vecchio, non arrendevole

La prima cosa che colpisce, e che contribuisce a mantenere l’attenzione viva e rivolta verso lo schermo per ore, è il comparto narrativo di Triangle Strategy: a differenza di tanti JRPG che si perdono nei più banali cliché, il gioco ci catapulta in una trama densa di avvenimenti e significati, che non ha paura di affrontare tematiche anche molto serie. Il paragone con Il Trono di Spade potrebbe sembrare una facile leva per il marketing, ma posso assicurarvi che è sorprendentemente azzeccato. L’ambientazione è un continente dilaniato da tensioni politiche, dove tre nazioni – l’Aesfrost (Aesglast nell’adattamento italiano, che non ho apprezzato), guidato dall’orgoglio e dall’individualismo; l’Hyzante (Sabulos), una teocrazia dipendente dal sale; e il regno di Glenbrook, basato sul commercio e sull’acqua – cercano di mantenere una fragile tregua dopo anni di conflitti. La storia di Serenoa Wolffort, erede di uno dei grandi casati di Glenbrook, diventa la nostra porta d’accesso a un mondo in cui gli alleati si trasformano in nemici, gli avversari svelano intenti sorprendentemente vicini ai nostri e le cospirazioni si annidano dietro ogni angolo. Ho gradito in particolar modo il fatto che nessun antagonista sia monodimensionale; tutti hanno ragioni personali, motivazioni specifiche, spesso dettate dal bisogno, dalla sopravvivenza o dalla semplice avidità. È un racconto non edulcorato, a tratti estremamente crudo, che riesce a trasmettere il peso di ogni decisione.

A tal proposito, l’elemento che rende unico il racconto del Team Asano è la Bilancia Risolutrice, un modo incredibilmente originale per sviluppare le vicende senza limitarsi alle consuete opzioni di dialogo multiple. Durante i momenti cruciali della storia, Serenoa si trova a dover consultare la sua squadra per vagliare una serie di alternative che condurranno il suo gruppo in una determinata direzione. Ciascun membro esprime la propria opinione, basata sui principi in cui crede, sulla filosofia che lo guida e sui trascorsi che l’hanno condotto fino a quel punto, dopodiché starà a noi accettare la volontà della maggioranza oppure cercare di convincere gli altri a sposare la nostra causa. Mi sono ritrovato spesso a dibattere con me stesso, a riflettere su quali argomentazioni potessero fare breccia nella mente dei miei compagni, coadiuvato dalla fantastica modalità di esplorazione delle varie mappe di gioco che consente di raccogliere oggetti e informazioni utili che possono fornirci lo stimolo necessario per persuaderli, anche se l’esito non è sempre certo. Le mie scelte, a loro volta, vanno ad alimentare una statistica invisibile legata ai tre ideali del gioco – la Libertà, il Pragmatismo e la Moralità – che a lungo andare sblocca nuovi alleati e, in definitiva, diversi finali. È un sistema che mi ha spinto ad evitare qualsivoglia guida durante la prima partita, per non rovinarmi l’esperienza e lasciare che la mia etica personale guidasse il cammino da intraprendere. Triangle Strategy è provvisto poi di una modalità New Game Plus che mantiene tutti i progressi accumulati, facilitando non poco le successive partite. Le unità sbloccate e i rispettivi livelli vengono conservati, permettendoci di sperimentare con personaggi che magari avevamo trascurato in precedenza, così come tutti gli oggetti raccolti nell’inventario. Ma la novità più significativa risiede nella completa trasparenza del sistema delle Convinzioni: il New Game Plus mostra esplicitamente i punti Moralità, Pragmatismo e Libertà che ogni dialogo conferisce, nonché i requisiti necessari per reclutare le unità secondarie, concedendoci di puntare in modo mirato verso i finali alternativi o di sbloccare tutti gli alleati che non erano stati reclutati.

Il posizionamento strategico è essenziale per sfruttare al meglio le capacità dei nostri alleati

Batti il ferro finché è caldo

Quando si parla di JRPG tattici (SRPG in breve), la chiave di volta è sempre il sistema di combattimento, e anche su questo fronte Triangle Strategy non delude. Le battaglie si svolgono su mappe isometriche a griglia, dove la gittata delle armi e il posizionamento fanno la differenza tra una gloriosa vittoria e una cocente sconfitta. Non è soltanto questione di attaccare il nemico più vicino, ma di approfittare della conformazione dei livelli e circondarlo, perché gli attacchi ai fianchi e alle spalle garantiscono colpi critici. Il sistema di concatenazione degli assalti integra un’ulteriore stratificazione tattica perché, se un alleato si trova di fronte a un nemico che stiamo attaccando, può scattare e infliggere un colpo extra, incentivo supplementare che spinge a manovrare le unità in maniera ingegnosa, pianificando le mosse in anticipo per ridurre lo spazio di manovra degli avversari e sferrare attacchi devastanti. L’intelligenza artificiale, a mio avviso, è un osso duro: le unità ostili non si limitano a caricare a testa bassa, ma cercano attivamente di aggirare a loro volta le nostre, puntando i personaggi più vulnerabili come maghi e arcieri. Le loro tattiche sono sorprendentemente efficaci, e mi hanno costretto diverse volte a ripetere una missione per via di una singola mossa azzardata.

Un altro aspetto che ho adorato è l’interazione con l’ambiente e gli occasionali oggetti distribuiti negli scenari. Il terreno non è solo uno sfondo, ma può giocare a nostro vantaggio oppure ribaltare la situazione contro di noi: le frecce degli arcieri sono in grado colpire i nemici che si trovano più in basso con maggiore precisione, e le magie si combinano in modi interessanti. Ad esempio, se un incantesimo del ghiaccio viene scagliato su una pozzanghera, un’unità nemica potrebbe scivolare sulla superficie congelata e perdere il turno. Allo stesso modo, un attacco elettrico si propaga attraverso l’acqua, infliggendo danni ad area, mentre l’utilizzo di incantesimi di fuoco può sciogliere il ghiaccio o far evaporare i liquidi, ma può anche appiccare il fuoco a una zona boschiva, generando una barriera che infligge danni non indifferenti. La possibilità di combinare le abilità dei nostri personaggi con l’ambiente circostante aggiunge un livello di profondità tattica che non si vede spesso in questo genere. Inoltre, il vincolo dei personaggi alle proprie classi di partenza limita la flessibilità che possedeva la sua fonte di ispirazione principale, ossia Final Fantasy Tactics, ma di contro aiuta a costruire un’identità più concreta per Serenoa e i suoi compagni. Certo, vista l’enfasi posta sulle biforcazioni narrative, un briciolo di varietà nella costruzione delle build (ad esempio, con la possibilità di scegliere tra due specializzazioni diverse una volta raggiunto il grado massimo con i nostri eroi) avrebbe giocato parecchio ai playthrough successivi al primo, ma forse in futuro…

Triangle Strategy
La Bilancia Risolutrice governa tutte le decisioni più importanti dell’avventura

Triangle Strategy: guarda come sto imparando!

L’ingrediente che cattura l’attenzione fin dal primo sguardo è senza dubbio lo stile estetico HD-2D che, per quanto criticato da alcuni incontentabili a causa della sua natura squisitamente retrò, denota la bravura dei grafici coinvolti nell’abbracciare e valorizzare uno stile attualissimo ancora oggi. Non si tratta di una forzatura apportata per mancanza di mezzi o risorse, ma di una genuina e intenzionale visione artistica: i personaggi sono sprite in pixel art curati fin nei minimi dettagli, che si muovono su mappe tridimensionali realizzate grazie a Unreal Engine 4, mettendo in scena una fusione esemplare tra nostalgia e modernità. Gli specchi d’acqua riflettono la luce in modo realistico, i raggi del sole filtrano attraverso gli alberi e i riflessi delle torce illuminano i corridoi scuri, costruendo un’atmosfera davvero unica. Ogni mappa esplorabile è un piccolo diorama che sembra uscito da un libro animato, gremita di dettagli e colori che la rendono una gioia per gli occhi. Il passaggio da uno scenario all’altro, che sia un villaggio innevato, una miniera di sale o un campo di battaglia in fiamme, è un piacere che non stanca mai.

E l’esperienza visiva non sarebbe completa senza quella musicale. La colonna sonora di Triangle Strategy è assolutamente magnifica, composta da musiche orchestrali che accompagnano ogni passaggio della storia, dalle tensioni politiche agli scontri epocali, e riescono a calarci sempre nello stato emotivo più adatto. Le melodie sono eroiche e solenni, perfettamente in grado di esaltare i momenti cruciali e di trasmettere la gravità di quanto viene mostrato sullo schermo. Il doppiaggio invece è un po’ una questione di gusti, dunque il giudizio sullo stesso può variare parecchio da giocatore a giocatore: per quanto mi riguarda, ho trovato gli interpreti giapponesi più affini ai personaggi e capaci di instillare una sfumatura maggiormente autentica e sentita. Le voci anglofone di contro, pur senza mettere in dubbio la professionalità dei doppiatori, mi sono parse a tratti un po’ sterili e impersonali, ma comunque non a livelli tali da rovinare del tutto l’ascolto. Il consiglio che mi sento di darvi è di provare entrambi e scegliere quello che più si adatta ai vostri gusti. Menzione speciale per gli adattamenti occidentali, che non rispecchiano al cento per cento la sceneggiatura originale ma risultano un po’ più aulici e raffinati di quanto quest’ultima vorrebbe, forse per la volontà di rendere il tono del racconto simile a quello di un romanzo cavalleresco.

Gli alleati di Serenoa sono pronti a dargli man forte in battaglia, e a mettere in discussione le sue (e le nostre) convinzioni

Oggi il tuo sole tramonta

L’arrivo di Triangle Strategy su PlayStation 5 e Xbox Series X|S non è una semplice riproposizione, ma un’ottimizzazione che esalta l’esperienza originale anche su piattaforme domestiche. Essendo un gioco nato su Nintendo Switch, le console di attuale generazione lo gestiscono senza alcuno sforzo, e i miglioramenti sono inoppugnabili fin dai subito. Anzitutto, la reattività generale notevolmente superiore: lo zoom avanti e indietro sulla mappa principale e la rotazione della visuale a 360 gradi durante le battaglie sono incredibilmente fluidi, eliminando gli scatti e le fastidiose “rotazioni parziali” della versione precedente. Persino il sistema di caricamento e salvataggio è rapidissimo, con tempi di attesa ridotti a una manciata di secondi, tutti vantaggi di cui gli utenti PC avevano già potuto beneficiare.

I miglioramenti non si limitano alle mere performance, ma si riflettono anche nella qualità visiva: i fondali sono ancora più nitidi e dettagliati e l’acqua ha un aspetto fantastico, con riflessi più realistici che impreziosiscono la credibilità mondo di gioco, un passo avanti significativo soprattutto su televisori con neri profondi e una gamma cromatica intensa. La fluidità si estende anche alla porzione ludica grazie a un notevole aumento della velocità generale, soprattutto durante gli incantesimi e le battaglie. La funzione di avanzamento veloce è stata migliorata, permettendoci di volare attraverso le scene non interattivo e le fasi di combattimento, un’aggiunta utilissima per chi prevede di rigiocare più volte il titolo senza essere costretto ad assistere alle medesime scene. Il ritmo delle battaglie è così scorrevole e accelerato che si ha quasi l’impressione di terminarle più rapidamente, mentre l’esplorazione risulta più agevole anche per merito del bagliore più evidente degli oggetti con cui è possibile interagire, facilitandone il riconoscimento. Infine, trofei e obiettivi assortiti faranno la felicità dei collezionisti di punteggi virtuali.

In sintesi, qui non troverete nulla di nuovo come storia o contenuti ma, se non avevate ancora messo le mani su uno dei migliori strategici a turni degli ultimi anni, questo aggiornamento vale il prezzo del biglietto. Se invece avevate già giocato a Triangle Strategy su Switch, potrebbe essere l’occasione ideale per rivisitarlo con tutti i benefici derivanti da un hardware più robusto, immergendovi di nuovo in un’avventura epica e indimenticabile.


Oggi come tre anni fa, Triangle Strategy è un trionfo su tutta la linea, un RPG strategico che non si accontenta di omaggiare semplicemente il passato ma tenta di rifinirlo e amplificarlo, riuscendoci più che bene sotto svariati punti di vista. Con la sua trama matura e avvincente, un sistema di combattimento profondo e appagante, e una direzione artistica inconfondibile, è un titolo che saprà affascinare sia i veterani del genere che i neofiti, soprattutto grazie alla capacità di legare le scelte del giocatore alla progressione della storia, incentivandone di conseguenza la rigiocabilità. Se siete alla ricerca di qualcosa che metta alla prova le vostre capacità non solo con la spada ma anche con il cuore e le meningi, non cercate oltre: il gioiello tattico del Team Asano è una produzione imperdibile e, con l’arrivo su PS5 e Xbox, non ci sono più scuse per non averlo nella propria collezione.


 

Gioca da quando ha messo per la prima volta gli occhi sul suo Commodore 64 e da allora fa poco altro, nonostante porti avanti un lavoro di facciata per procurarsi il cibo. Per lui i giochi si dividono in due grandi categorie: belli e brutti. Prima che iniziasse a sfogliare le riviste del settore erano tutti belli, in realtà, poi gli è stato insegnato che non poteva divertirsi anche con certe ciofeche invereconde. A quel punto, ha smesso di leggere.