Exoborne Provato gamescom 2025: “Lootando” con gli Uragani

Exoborne Provato gamescom 2025

Non c’è dubbio nel pensare che in questo momento storico del mercato videoludico il genere Extraction Shooter sia uno dei più inflazionati, con produzioni come Helldivers 2 che hanno mostrato all’industria come un’idea vincente possa resistere a tutto e ottenere un notevole successo. Al contrario, la saturazione del mercato divora e punisce le produzioni che puntano alla “massima resa con il minimo sforzo”. Sarà il caso anche di Exoborne, il nuovo titolo di Sharkmob? È ovviamente ancora presto per dirlo, ma noi intanto siamo qui per parlare della nostra esperienza nella breve sessione di prova della gamescom 2025.

Exoborne
Key Art promozionale del gioco

Un mondo alla deriva

Il mondo di Exoborne è ambientato in un futuro non ben delineato dove però una cosa è sicura: madre natura si è ribellata all’uomo. Il collasso dell’ecosistema ha scatenato una serie di cataclismi in tutto il mondo, portando al crollo della società che noi conosciamo e scatenando rivolte e una scarsità di risorse disarmante, portando i popoli a spaccarsi in diverse fazioni che si contendono il controllo di quel poco che rimane. Inutile dirlo il clima percepito è quello di una guerra totale. Questo breve ma diretto incipit ci catapulta all’interno del contesto PvP del gioco, portando gli aspiranti giocatori a scontrarsi gli uni contro gli altri in scontri sanguinosi tra la Ribellione dei Rinati e le sue varie fazioni composte da altrettanti player e le truppe nemiche di Rinascita, un progetto tecnologico di ricostruzione del pianeta caduto in rovina. Come se non bastasse, i cataclismi ambientali sono ormai diventati la norma e andranno a distruggere ad intervalli regolari i campi di battaglia e portando la razza umana ad escogitare uno stratagemma per riottenere un lieve controllo sulla natura, studiando e sviluppando le Exo-Rig.

Exoborne
Terreni sconnessi e ormai sopraffatti dalla natura diventano il teatro di scontri ultra-tecnologici. Uh, che ironia.

Ma i rinati sognano pecore elettriche?

Prima di parlare del gunplay di Exoborne, è lecito analizzare quella che a mio parere sarà l’ago della bilancia che permetterà al titolo di differenziarsi dal resto degli Extraction Shooter in circolazione. Le Exo-Rig sono esoscheletri all’avanguardia sviluppati per sopravvivere non solo alle condizioni estreme che affliggono la Contea di Colton e per quel che sappiamo l’intero mondo in cui Exoborne prende vita, ma anche per avere una possibilità contro le innumerevoli insidie che Colton nasconde come i già citati seguaci del Progetto Rinascita, presenti come vedette distribuite in quantità massicce nella mappa e ovviamente contro i giocatori facenti parte delle fazioni avversarie e suddivise in altrettante squadre da 4 giocatori massimo. Ma l’Exo-Rig non è solo uno scudo ma piùttosto una sorta di base, un foglio bianco nella quale verranno scritte le abilità di diverse classi giocabili, differenziate ovviamente dallo stile di gioco che più ci aggrada.

Per esempio il Kestrel EX3 da noi provato durante la fiera tedesca è un Exo-Rig mobile e adatto ai giocatori che vogliono optare per uno stile frenetico e rapido, dotati di un jetpack con il quale andare in avanscoperta o elevarsi ad altitudini difficilmente raggiungibili da altri Rinati; la Viper STR7 invece è votata alle azioni silenziose, con la possibilità di mimetizzarsi all’ambiente circostante e colpire i nemici con degli scatti fulminei per assicurarsi kill facili; la Kodiak OX5 infine è un Exo-Rig brutale in grado di sostenere gli attacchi come una fortezza impenetrabile, utilizzando l’ambiente circostante come un aiutante in più creando impatti sismici dopo essersi lanciato in volo utilizzando il rampino offerto in dotazione a tutti i loadout possibili. Superando le missioni e sviluppando i vari livelli delle classi avremo la possibilità di sfruttare i cataclismi ambientali come ulteriori armi e scatenare attacchi devastanti che nel PvE spazzeranno via qualsiasi pedina fedele al progresso disperato e nel PvP darà vita a scontri incredibilmente accesi e avvincenti.

La verticalità è una parte fondamentale del gameplay di Exoborne. Chissà quali saranno le strategie predominanti nel meta.

Exoborne: Estrazione Rapida e Indolore

La nostra esperienza in quel di Colonia si è basata su una singola missione d’estrazione rapida all’interno di una frazione della Contea di Colton al limite del confine tra due territori rivali, con la richiesta esplicita di recuperare delle tag sparse per la zona e appartenenti a membri  un gruppo militante nella nostra fazione. Dal punto di vista del gunplay, il flow di Exoborne ci è sembrato ottimo soprattutto nel momento in cui si inseriscono nel mix le possibilità offerte dalla verticalità del rampino in congiunta con le abilità in grado di beneficiare delle condizioni atmosferiche presenti nel bioma.

Ovviamente, trattandosi di un titolo prettamente multiplayer, la co-operazione sarà fondamentale per poter sopravvivere alle innumerevoli ondate di NPC e giocatori avversari che si butteranno contro il nostro team per impedirci di arrivare all’obiettivo, con tutti i pro ed i contro della situazione. Per fortuna all’interno dei loadout sarà possibile equipaggiare – seppur in quantità limitata – un kit di resurrezione per revitalizzare il nostro personaggio o quello di un nostro compagno, permettendoci di raggiungere l’elicottero di recupero anche dopo aver commesso qualche errore e completare la missione. In generale, il loop del gameplay di Exoborne sembra più che valido ma ovviamente questo non è l’unico fattore che determinerà o meno il successo del titolo, quanto più un supporto continuo e una quantità di eventi varia e consistente che possa risultare invitante per i giocatori.


In attesa dei risultati del Secondo PlayTest, quanto visto in merito ad Exoborne ci ha parzialmente convinto. Da un lato, il setting post-apocalittico per quanto stra-inflazionato all’interno del genere degli Extraction Shooter sembra aver permesso al team di Sharkmob di sperimentare con le potenzialità offerte dalla tecnologia dietro all’Exo-Ring, congegnando le abilità più assurde ma che comunque hanno perfettamente senso in un mondo dove i disastri naturali come gli uragani o le esplosioni vulcaniche non fanno solo parte della quotidianità, ma vengono addirittura sfruttate strategicamente all’interno di una guerra totale. Conflitto che però, dal punto di vista ludico, dovrà essere supportato da un’infrastruttura online in grado di gestire un alto carico di giocatori e soprattutto offrire a questi ultimi una quantità di contenuti varia e duratura. 


Game Designer e scrittore, alla fine si è deciso ad aggiornare la propria bio dopo 50 anni di muffa. Perché va bene l'essere "cresciuti a pane e Tekken 2", ma a una certa arriva il momento di "voltare pagina". Non chiedetegli quale sia il suo Final Fantasy o gioco Mega Ten preferito: non ne uscireste vivi!