OD Knock Anteprima: terrore d’autore!

OD di Hideo Kojima è pronto per farci saltare dal terrore!

OD KNOCK

OD Knock di Hideo Kojima sta per arrivare dirompente sui nostri schermi, pronto a riscrivere le regole del medium videoludico stesso, con nuove forme di interazione digitale e manipolazione emozionale, promettendo di diventare un nuovo punto di riferimento per l’intero genere del terrore. Obiettivi altisonanti e visionari, lo ammettiamo, ma dietro di lui ci sono un paio di nomi che, da soli, hanno scritto pagine eccezionali dell’Arte videoludica e di quella cinematografica, e che, in una possibile commistione tra i due media, potrebbero davvero creare l’horror definitivo. Stiamo parlando di Hideo Kojima in primis, la cui eccelsa mente creativa ci ha stregati e commossi, con opere indimenticabili, ma anche, cosa da non sottovalutare, il coinvolgimento del regista cinematografico Jordan Peele, altro artista che non ha paura di osare. E se vi dicessimo che nell’opera sono presenti reali attori come il leggendario Udo Kier, la magnetica Sophie Lillis e l’enigmatica Hunter Schafer? Si, tre volti noti del terrore in celluloide, pronti ad interpretare l’ultima follia del Maestro. Prepariamoci ad urlare di terrore!

OD di Hideo Kojima
OD di Hideo Kojima presenta un flyer di indiscutibile ispirazione cinematografica!

Hideo Kojima: una solida carriera artistica e sogni mai nati

OD Knock di Hideo Kojima  è una delle opere più attese dell’intero settore videoludico, inutile girarci intorno. Certo, perché il papà della serie Metal Gear ha tantissimi seguaci devoti che attendono ogni sua nuova espressione artistica, anche se, con la prova autoriale di Death Stranding, l’autore giapponese si è fatto anche dei nemici, che rifiutano il suo avvicinarsi più al lato artistico che a quello ludico. Con una carriera strabiliante alle sue spalle, infatti, Hideo Kojima ha inciso a fuoco il suo nome su titoli indimenticabili, a partire proprio da Metal Gear e Snatcher per Computer MSX nel 1987 e 1988, ma anche Zone of The Enders, nato nel 2001 su PlayStation 2, la saga cult di Boktai per Game Boy Advance, che sfrutta la luce solare, del 2003, ed anche appunto il più recente e controverso Death Stranding per le piattaforme attuali.

Ma il suo nome è legato, paradossalmente, anche a giochi potenzialmente leggendari ma mai nati, come Lost World del 1986 su MSX, scritto insieme a Penguin Adventure, senza mai vedere la luce, e soprattutto P.T. (sigla che vuol dire Playable Teaser), inquietante anteprima di un horror allucinato, connesso al franchise di Silent Hill, rimasto sotto forma di sola Demo nel 2014, ed oggi rarissimo poiché rimosso dagli store.  Il progetto finale, chiamato Silent Hills, è uno dei rimpianti maggiori degli amanti del terrore digitale. Forse in memoria di questa chimera mai sbocciata, ecco che il geniale autore propone un nuovo titolo basato su sole due lettere, che pare significhino Over Dose. Ancora horror, ed ancora veri attori a calcare le scene. Alziamo il sipario per scoprire il gioco, ma il beffardo maestro sa che fa molto più paura ciò che non viene mostrato, e quindi il trailer chiamato OD – KNOCK, terrorizza e fa gelare il sangue, ma senza di fatto svelare quasi nulla. Il Maestro sta per tornare.

OD di Hideo Kojima
Scritte criptiche e misteriose appaiono durante il trailer, un arcano rituale, qualcosa di malvagio…

OD Knock: silenzio in teatro, il maestro si sta per esibire….

Per ritrovare le prime informazioni su OD Knock bisogna andare un paio di anni nel passato, ovvero ai The Game Awards del 2023, quando il titolo è stato annunciato. Oggi il gioco è ancora in fase di sviluppo, ma l’interesse verso di lui è cresciuto in maniera esponenziale. Un’hype incontrollata, lo dobbiamo ammettere. Negli anni, oltretutto, come sappiamo, il Maestro di Setagaya, quartiere di Tokyo dove è nato nel lontano 1963, ha deciso anche di lasciare la casa madre, Konami, con cui ha ottenuto i successi storici, per mettersi in proprio e creare lo studio di sviluppo chiamato Kojima Productions, inizialmente rimasto come studio interno ed indipendente dal 2015, con il quale, ovviamente, ha la totale e più ampia libertà creativa possibile. Konami, di fatto, lo aveva forse troppo tenuto stretto nello sviluppo della saga Metal Gear Solid, il successo commerciale più grande dell’autore. Il divorzio, però, stava per lasciare una vittima eccellente.

Gli artisti, lo sappiamo, amano sperimentare e creare sempre cose nuove. Ricordate l’indimenticabile filmato finale di Metal Gear Solid 4? Circa un’ora e mezza di durata. Praticamente era un vero e proprio film, commovente ed unico. In particolare, ci sembra parecchio evidente, l’autore giapponese sta in questo particolare momento esplorando sempre più a fondo il confine sottile, ma granitico, tra due medium molto diversi, sebbene spesso complementari. Stiamo parlando di Videogioco e Cinema, due binari paralleli dell’Arte che a volte tendono a toccarsi. Kojima Productions, il cui sito ufficiale trovate qui, da poco ha toccato un piccolo traguardo, ovvero i venti anni di attività dello studio di sviluppo, fondato il primo Aprile 2005 per la realizzazione dell’indimenticabile Metal Gear Solid: Protable Ops, per PSP, ed ha visto nascere l’opera forse con più aspirazioni artistiche della sua scuderia, ovvero Death Stranding. Nata in seguito alla cancellazione dell’allucinato P.T. Anteprima indimenticabile di quel Silent Hills che ancora oggi, ogni amante appassionato del genere horror, rimpiange per la cancellazione.

OD di Hideo Kojima
Un ambiente in penombra, in cui entra una luce fioca, qui, dieci anni fa, è successo qualcosa di terrificante, durante un misterioso rito…

Gli occhi della ragazza si riempirono di terrore, qualcosa di impossibile stava per succedere, in quella stanza piena di candele…

Il gioco che oggi sta nascendo nelle fucine di Shinagawa idealmente unisce entrambe le forme d’Arte visiva, quella più statica cinematografica, che si basa sul solo essere spettatori passivi della messa in scena, e quella, più complessa e vibrante che risponde al nome di videoludica. Si, infatti Over Dose, che continueremo a chiamare OD Knock per dare risalto al nome dell’autore, ma anche per non fare impazzire il SEO, riprende dal gioco mai nato del 2014 le tematiche horror estreme, e da Desu Sutorandingu la feature di base più affascinante, ovvero la presenza di reali attori come protagonisti videoludici. Questa idea non è certo nuova nel settore, e rimanda anzi ad alcuni vetusti Laser Game degli anni novanta, come il fenomenale MAD DOG Mc Cree ed il suo seguito The Lost Gold. In quel periodo sperimentale spesso il confine tra cinema e videogame è stato esplorato, con risultati altalenanti, ma con molto coraggio creativo, lo dobbiamo riconoscere. In seguito l’idea del film interattivo non è tornata spesso nel videogame, tranne alcune importanti eccezioni.

Anche alcune opere più recenti hanno esplorato la commistione tra Cinema e Videogiochi, come quelle del maestro francese David Cage, che ha impiegato ad esempio la carismatica Ellen Page (oggi divenuta Elliot Page) nel piovoso ed indimenticabile Heavy Rain del 2010. Se prima Hideo Kojima ha visto il suo attore feticcio in Norman Reedus, iconico volto di The Walking Dead, nei panni di Sam Porter, ecco che OD Knock mette in scena tre nomi davvero potenti a livello attoriale. Primo di tutti il magnetico Udo Kier, vera icona dei film horror d’annata, basti ricordare Suspiria di Dario Argento, seguito dall’allucinata Sophia Lillis, perfetta per la sua “faccia da pazza” (come dice di se stessa) che abbiamo ammirato nella trasposizione più recente di  IT di Stephen King, in Dungeons & Dragons: L’onore dei ladri e nella brillante serie I Am Not Okay With This. Conclude il brillante trittico la talentuosa Hunter Schafer, che conosciamo per Hunger Games ed Euphoria. Si tratta di tre volti che istintivamente associamo in modo istantaneo al terrore, e che, uniti insieme potrebbero dare un forte valore aggiunto all’opera videoludica finale.

OD Knock
Siamo ancora terrorizzati dal volto digitalizzato dell’attore Udo Kier, vera icona del genere horror!

Un progetto grandioso, ambizioso e supportato in maniera sontuosa

Kojima Productions sta realizzando OD Knock in collaborazione con Xbox Game Studios, e lo stesso Phil Spencer, CEO della divisione gaming di Microsoft Corporation non solo si è detto entusiasta del progetto, ma anche assicurato che darà al Maestro la massima libertà di creare senza alcun vincolo ciò che desidera. Il sogno di ogni grande e piccolo artista. Ma, riflettete, esistono davvero i piccoli artisti? No, ognuno diventa grande nel momento creativo, e resta in qualche modo nella storia anche dopo la sua dipartita. Anche i più folli. Pensate a Caravaggio, che inseriva prostitute al posto della sante nei quadri, o il beffardo Pisanello, che metteva in primo piano i sederi dei cavalli, con i santi veri spesso relegati allo sfondo. Se non lo conoscete, lo trovate in questa pagina. Un vero artista è spesso capace di autoironia, di citare se stesso nel miglioramento continuo della propria Arte. Un po’ come Mike Oldfield nella musica, che ripropone da decenni Tubular Bells in forme nuove ed inusitate.

Ma non divaghiamo come Nonno Simpson, e torniamo ad Over Dose, OD per gli amici del marketing. Questo gioco ha tutte le potenzialità per diventare una vera pietra miliare, perlomeno sulla carta. Lo strillo intenzionale che accompagna il titolo non è cosa da poco, perché dichiara di voler mettere in scena “un’esperienza horror estrema e definitiva mai vista prima!” Dal teaser trailer di circa tre minuti, intitolato OD – KNOCK, iniziamo a vedere i primi risicati e criptici sprazzi del gameplay. Presentato durante una emozionante notte dedicata all’evento celebrativo Beyond the Strand, che festeggia i dieci anni di indipendenza dello studio Kojima Productions, il trailer ha saputo davvero emozionarci. L’impressionante filmato è realizzato con il sontuoso Unreal Engine 5 che sarà anche il motore utilizzato per il gioco finale, ovviamente, e soprattutto l’innovativo utilizzo della tecnologia chiamata MetaHuman che permette la resa visiva dei volti durante il gioco. La frase shock del video “For all players and screamers”, presente anche come incipit nel flyer ufficiale del gioco, che ricorda in maniera forte i manifesti cinematografici più iconici degli anni novanta, è decisamente evocativa, lo ammettiamo.

OD Knock sta per nascere grazie alla collaborazione tra lo sviluppatore indipendente Kojima Productions ed il visionario  Xbox Game Studios, e promette di sfruttare al meglio le potenzialità del versatile motore Unreal Engine 5, che ha già dato notevoli prove sul campo, e, cosa da non sottovalutare, anche le potenzialità del Cloud Gaming, cosa su cui la divisione Xbox, ovviamente, sta puntando parecchio, senza però svelare troppi particolari sulla sua implementazione.  Le atmosfere del trailer, si nota subito, sono legate idealmente al famigerato P.T. Una sorta di omaggio spirituale quindi al perduto Silent Hills, se vogliamo dirla tutta. Ancora non sappiamo nulla della strada che realmente la direzione artistica dell’opera vorrà intraprendere, però è chiaro che le scelta autoriali sembrano decisamente forti. Il coinvolgimento di veri attori, con tecniche avanzate di motion capture e tecnologia per la riproduzione delle animazioni facciali di ultima generazione, sembrerebbe persino suggerire una contaminazione forte con l’universo dei film interattivi. Per altro, in alcune interviste precedenti il Maestro Hideo Kojima ha anche accennato all’intenzione di rendere OD Knock un possibile titolo transmediale, ma senza entrare troppo nel dettaglio. Certo è il coinvolgimento del visionario regista  cinematografico Jordan Peele, che ha introdotto nuove intuizioni al genere horror grazie alle sue opere Get Out e Nope. Il regista, secondo le prime indiscrezioni, starebbe lavorando ad una non meglio precisata “altra parte del progetto”. la curiosità per il risultato finale, quindi, è davvero forte, e non vediamo l’ora di metterci le mani sopra.


Una misteriosa porta che cigola sinistra, qualcuno che bussa insistente, ed una carta dei tarocchi che cade dalla sua fessura. Stanze misteriose ed inquietanti, con un pavimento che cita Twin Peaks, ed una evocativa visuale in soggettiva. Un tavolo polveroso ricolmo di candele da accendere velocemente, mentre qualcuno bussa ancora, forse la Vita, forse la Morte. Dieci anni fa, in questo luogo, si è compiuto un rito arcano maledetto ed oggi appare un volto di una ragazza terrorizzata, che pare consumarsi come le candele stesse.  Questo, negli emozionanti tre minuti del teaser trailer è tutto ciò che vediamo dell’attesissimo OD Knock. Un gioco che vuole ridefinire i confini dell’horror estremo, unendo idealmente videogioco e cinema, e citando il mai dimenticato e soprattutto mai nato P.T., il playable teaser di Silent Hills. Il tutto mosso dal potente Unreal Engine 5, con le innovative animazioni facciali MetaHuman, e sotto la benedizione di Xbox Game Studios. Lo ammettiamo, stiamo vivendo già nel terrore e non vediamo l’ora di giocarlo.


 

 

Appassionato e storico del videogioco, Fabio D'Anna scrive di opere videoludiche, film e serie tv dal 2008. Tra le tante realtà del settore ha collaborato con Art of Games e siti come Retrogaming History, Games Collection, Games Replay, Games Village e riviste come PS Mania, PSM, Game Republic, Retrogame Magazine, Game Pro, oltre che col Museo VIGAMUS. Ha anche organizzato due edizioni della Mostra Archeoludica ed ha scritto due libri dedicati a PAC-MAN e Star Trek. Nella vita colleziona console PONG based ed alleva cagnoline, tra cui spicca Zelda.