Dragon Quest I & II HD-2D Remake Anteprima: l’eredità di Erdrick

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C’è una magia particolare, quasi alchemica, che si sprigiona quando una leggenda videoludica fa il suo ritorno, rivestita di una nuova patina luminosa ma con l’anima essenzialmente intatta. Pochi titoli incarnano questo concetto come i primi capitoli della saga di Dragon Quest, l’epopea che ha di fatto plasmato il genere dei JRPG come oggi lo conosciamo. Stiamo parlando di una storia che affonda le radici nella seconda metà degli anni ’80, in un’epoca di console a 8-bit e di sogni digitali nascenti. Dragon Quest I e II nascono come semplici videogiochi ma sono divenuti nel corso del tempo i capostipiti, le fondamenta e della Trilogia di Erdrick, che racconta un ciclo narrativo di eroismo, discendenza e lotta contro l’oscurità.

Entrambi i titoli, pur nella loro apparente semplicità, hanno delineato il canone dei giochi di ruolo di stampo nipponico: il viaggio del singolo prode chiamato a salvare il regno, la ricerca dei discendenti del campione leggendario che devono affrontare una minaccia ancora più grande, storie costruite su vasti scenari, incontri casuali e la soddisfazione ineguagliabile di un livello guadagnato con fatica. E ora, in un’operazione che promette di onorare il passato guardando al futuro, Square Enix e Armor Project sono pronti a farci rivivere l’inizio di tutto con Dragon Quest I & II HD-2D Remake, una rielaborazione profonda che mira a infondere nuova linfa vitale in queste due avventure immortali, arricchendole di contenuti, meccaniche rifinite e, soprattutto, una veste grafica che fonde l’amata pixel art con effetti visivi moderni. L’intero pacchetto contiene una porzione ludica rinvigorita da nuovi personaggi, dungeon aggiuntivi e una storia costellata da dettagli supplementari, il tutto finalizzato a valorizzare il tempo che trascorreremo in sua compagnia.

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Lo splendido stile HD-2D riporta in vita Alefgard e le sue straordinarie leggende

Dragon Quest I & II HD-2D Remake: perfezionare la nostalgia

Il primo impatto con questo remake è inevitabilmente visivo: la scelta di adottare lo stile HD-2D è l’omaggio più sentito all’epoca di provenienza degli originali, un modo per spingere la tradizionale pixel art verso una nuova, e più moderna, dimensione artistica. Sviluppato dal celebre Tomoya Asano e dal suo team per Octopath Traveler, questo stile estetico non si limita a ritoccare i vecchi sprite con qualche filtro elaborato, ma istituisce una sapiente fusione tra la semplicità nostalgica della grafica raster bidimensionale per i personaggi e la profondità coinvolgente degli sfondi realizzati completamente in 3D. Il risultato è un’espressione visiva unica, dove i bitmap a bassa risoluzione si muovono attraverso ambienti in tre dimensioni ricchi di dettagli, illuminazione dinamica ed effetti visivi in alta definizione.

Si tratta di un approccio fondamentale per mettere in scena un certo tipo di atmosfera nei due titoli, poiché consente in primis ai veterani di riconoscere immediatamente i luoghi familiari di Alefgard, ma li trasfigura in spazi dinamici e palpitanti. Le città, i dungeon e le terre selvagge prendono vita con una profondità mai vista, pur mantenendo la sensazione di giocare a un classico senza tempo. Il team di sviluppo ha cercato l’equilibrio ideale tra originalità e reminiscenza, onde mantenere l’esperienza accessibile e intrigante anche per le nuove generazioni, che scopriranno così i progenitori di un genere vestiti a festa. Per quanti non fossero avvezzi alla serie, è bene specificare che, oltre al fondamentale input creativo, Yuji Horii si è occupato anche della sceneggiatura e del design, mentre il character design è ad opera di Akira Toriyama e le musiche di Koichi Sugiyama.

La vivace principessa di Cannock si unisce al gruppo dei discendenti di Erdrick

Un JRPG storico non è mai completo senza la sua colonna sonora, e Dragon Quest vanta alcune tra le melodie più iconiche del medium, scritte dal compianto maestro Sugiyama. È un dato di fatto che il coinvolgimento sensoriale non passi solo attraverso la vista, ma anche dall’udito, pertanto un audio rimasterizzato e riorchestrato garantisce che le lunghe ore di esplorazione e i frenetici combattimenti siano accompagnati da una qualità sonora cristallina, contribuendo a dare peso e drammaticità ai nuovi risvolti narrativi e alle zone inedite.

Il comparto sonoro, curato dall’azienda del musicista scomparso nel 2021, la Sugiyama Kobo, è parte integrante del DNA del gioco nonché l’elemento cardine che completa l’operazione nostalgia: ascoltare i brani familiari con una chiarezza e un’intensità che i vecchi chip sonori non potevano garantire è come riscoprire un vecchio amico con una voce più energica e risonante, capace di risvegliare emozioni sopite e suscitarne di nuove, parimenti sostanziose.

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L’eroe di Dragon Quest dovrà affrontare più mostri contemporaneamente anziché uno per volta

Al di là del continente

Mentre Dragon Quest I tornerà a essere il viaggio solitario e minimalista che ha dato il via a tutto, benché con un cospicuo quantitativo di accorgimenti integrativi, è in Dragon Quest II che l’operazione di rinnovamento e ampliamento si fa più audace e significativa. Gli sviluppatori hanno deciso di spalancare le porte del mondo di gioco verso un’area inesplorata nelle versioni precedenti: le profondità dell’oceano. Non si tratta soltanto di un nuovo livello, ma di un vero e proprio palcoscenico addizionale per l’impresa dei tre principi, che amplia notevolmente gli orizzonti di Alefgard.

Avanzando nella storia di DQ II, non saremo limitati a percorrerne la superficie, ma potremo viaggiare sott’acqua con la nostra nave, addentrandoci in un regno sottomarino. Qui dimorano i tritoni, e la loro città, Mersea, promette di essere un crocevia di incontri, negozi e, naturalmente, dungeon pericolosi che si aggiungono alla già popolosa mappa del gioco. È un’espansione che mira ad arricchire il contesto folcloristico e il senso di scoperta e meraviglia, spingendoci a perlustrare ogni angolo di un mondo che credevamo di conoscere, ora pieno di navi affondate e grotte sommerse che celano segreti abissali. L’oceano, da semplice specchio d’acqua impenetrabile, si trasforma in una nuova, misteriosa frontiera.

Il regno di Mersea è un vero e proprio mondo nascosto tra le onde dell’oceano di Alefgard

L’espansione della mappa è indissolubilmente legata a una significativa integrazione narrativa. L’esplorazione oceanica porta i nostri campioni a imbattersi in una coppia di sirene, rivelando che il loro Santuario è minacciato dai mostri e che le profondità marine sono sotto attacco da parte dei servitori di Hargon. Un nuovo arco narrativo non potrebbe mai definirsi completo senza un ulteriore antagonista: Mariella, una delle formidabili Campionesse di Hargon, che minaccia la pace dei mari con l’obiettivo di conquistare il mondo sotto la superficie. Dovremo di conseguenza unire le forze con gli abitanti marini e proteggere le sirene dalle malvagie creature che tramano oltre le coste del continente.

Inoltre, Square Enix ha svelato l’introduzione di un nuovo personaggio giocabile che si unisce alla compagnia: la vivace principessa di Cannock, sorella del principe del medesimo regno, che aggiunge una dinamica unica al gioco. Il suo arrivo è legato a una missione emozionante che vede il party impegnato a recuperare i ricordi perduti sparsi nell’oceano e custoditi nel palazzo delle fate. Sono tutti nuovi elementi narrativi che non ampliano soltanto la trama, ma promettono di dare maggiore spessore emotivo e varietà al gioco.

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Anche le strategie adottate dai mostri sono state migliorate

Dragon Quest I & II HD-2D Remake: sigilli, medaglie, pergamene e lotterie

Il combattimento di Dragon Quest II, notoriamente impegnativo, è stato oggetto di attente rifiniture. Sebbene gli scontri a turni rimangano un ingrediente fondamentale, la squadra capitanata da Horii ha introdotto meccaniche che enfatizzano la pianificazione strategica: le battaglie ora richiedono una profonda padronanza delle diverse abilità di combattimento e delle magie, essenziali per proteggere Alefgard e i suoi residenti dai mostri che brulicano sulle sue terre, sia emerse che oceaniche.

Un cambiamento cruciale riguarda l’introduzione dei sigilli e delle pergamene. I primi svolgono un duplice ruolo: contribuiscono sia all’ascendente combattivo che alla progressione della storia, migliorando gli attacchi e gli incantesimi come pure sbloccando abilità e magie potenti, capaci di ribaltare le sorti degli scontri. Le pergamene, invece, incrementano le possibilità di personalizzazione: i membri del party possono ora imparare nuove abilità e incantesimi tramite l’utilizzo delle stesse, invece che salendo di livello, una flessibilità strategica mirata a garantire che anche le vecchie sfide possano essere affrontate con approcci novelli e creativi.

L’esplorazione e le ricompense ottenute sono state a loro volta migliorate. Tanto per cominciare, una caratteristica (più o meno) amata della serie, le Mini Medaglie, fa il suo debutto in Dragon Quest I e II. Queste preziose monete celebrative sono nascoste in tutto il mondo di gioco e, una volta raccolte, possono essere scambiate per ricompense allettanti quali armi, armature e le suddette pergamene. L’aggiunta di un tale sistema dovrebbe stimolare l’esplorazione meticolosa e offrire un percorso di progressione alternativo basato sulla scoperta.

In più, anche le avventure più pericolose meritano qualche momento di svago, che qui fra le altre cose si traduce nell’introduzione del minigioco della Tombola. Potremo dunque ottenere dei biglietti durante le loro avventure e riscattarli presso la macchina della Tombola per vincere una varietà di premi che spaziano dall’equipaggiamento raro agli accessori cosmetici e altri oggetti utili per la missione. È una simpatica aggiunta che, con il suo fattore di fortuna e collezionismo, costituisce una pausa leggera tra le intense battaglie e l’esplorazione dei dungeon.


Coloro che desiderano immergersi nell’esperienza con qualche vantaggio in più hanno diverse opzioni: la Standard Edition del gioco sarà disponibile sia in versione fisica che digitale; per i fan più accaniti, la Collector’s Edition include la versione fisica del gioco, un set completo di personaggi e mostri in acrilico, e alcuni oggetti in-game utili ai primi livelli, come l’Anello della Forza e il Cappello Folle, riuniti nel Kit Semplicemente Meraviglioso; è disponibile anche una Dragon Quest HD-2D Erdrick Trilogy Collection, solo in formato digitale, che raggruppa questi due episodi e l’acclamato Dragon Quest III HD-2D Remake. Infine, un incentivo speciale attende quanti hanno già affrontato l’epopea del terzo capitolo: chiunque disponga di un salvataggio di Dragon Quest III HD-2D Remake sbloccherà il Kit Trasformazione Straordinaria, che include un costume da cane per DQ I e un costume da gatto per DQ II, oggetti che si possono ottenere anche giocando, ma che rappresentano un simpatico bonus per onorare la fedeltà alla Trilogia di Erdrick. L’epico viaggio dei discendenti di Erdrick attende i giocatori su una moltitudine di piattaforme: Nintendo Switch 2, Nintendo Switch, PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC tramite Steam e Microsoft Store per Windows. Dragon Quest I & II HD-2D Remake sarà disponibile da giovedì 30 ottobre 2025. L’attesa è quasi finita, e la scintilla che ha dato il via all’era dei JRPG sta per rifulgere nuovamente di luce propria.


 

Gioca da quando ha messo per la prima volta gli occhi sul suo Commodore 64 e da allora fa poco altro, nonostante porti avanti un lavoro di facciata per procurarsi il cibo. Per lui i giochi si dividono in due grandi categorie: belli e brutti. Prima che iniziasse a sfogliare le riviste del settore erano tutti belli, in realtà, poi gli è stato insegnato che non poteva divertirsi anche con certe ciofeche invereconde. A quel punto, ha smesso di leggere.