Let’s Play First Look: che missione impossibile è la vita

Let's Play è un'opera molto intelligente e arguta

La stagione autunnale degli anime, targata Crunchyroll, sta per fare il suo debutto, con Let’s Play a fare un po’ da “apripista”. Dopo una stagione estiva a dir poco clamorosa, che ha visto il grande debutto di alcuni pezzi da novanta, come Gachiakuta, e il grande ritorno di Blockbuster come Dan Da Dan, Kaiju No. 8 e My Dress Up Darling, l’emittente arancione è pronta a sfoderare le nuove carte in vista della stagione autunnale. E sembrano essere tutte molto interessanti e – potenzialmente – vincenti. 

È chiaro: a monopolizzare l’attenzione dei fan c’è – indubbiamente – la stagione finale di My Hero Academia, che farà il suo debutto la prossima settimana. Ciononostante, il calendario degli appuntamenti di Crunchyroll è molto fitto e si parte subito col botto, al primo giorno del mese di ottobre. Con l’arrivo di ottobre, arriva sul piccolo schermo il primo episodio di Let’s Play, adattamento anime di uno dei Webtoon di maggior successo degli ultimi anni. L’opera di Leeanne M. Krecic (Mongie), negli anni, ha fatto incetta di numeri impressionanti, tanto da attirare l’attenzione di un po’ tutta l’alta sfera dell’intrattenimento legata agli anime. 

Con una storia diretta, senza peli sulla lingua, un taglio tragicomico che funziona sempre, qualche momento esilarante qua e là e, soprattutto, una buonissima cura per i dettagli, anche quelli più – sulla carta – superflui, Let’s Play ha un grande potenziale d’intrattenimento, in larga parte confermati dal primo episodio. Grazie a Crunchyroll, noi di Vgmag.it abbiamo avuto la fortuna di guardare in anteprima l’episodio pilota dell’anime prodotto dallo Studio OLM e dobbiamo ammettere che, per ora, ci ha trasmesso sensazioni molto positive, seppur con qualche riserva. Se siete curiosi di saperne di più, beh, non vi resta che proseguire con la lettura. 

Let's Play anime in arrivo su Crunchyroll
Il cast di Let’s Play è davvero interessante!

Let’s Play: pronti a giocare?

Let’s Play è, prima di tutto, una commedia romantica. Lo si capisce, si sente quel profumo nell’aria già dai primissimi minuti ma, in realtà, nasconde una profondità narrativa e tematica importante. I primi venti minuti si sono presentati come un vero e proprio amplesso di ricordi, emozioni nascoste e verità più dirette da assimilare, evidenziando quello che è un progetto che va al di là della “semplice” storia romantica e che, in realtà, nasconde molto di più. Let’s Play parla in maniera molto diretta della vita: le difficoltà nel rapportarsi con il prossimo, la scalata sociale, la bolgia del mondo del lavoro, i fallimenti e i successi. 

L’opera scritta da Mongie sembra fare un buonissimo lavoro, in tal senso, e l’adattamento anime ha tutte le carte in regola per riuscire a spalleggiare alla perfezione l’opera originale. Grazie a una scrittura chiara, senza troppi giri forzati e momenti inutilmente “morti” e pesanti, il primo episodio riesce a far arrivare buona parte del messaggio creativo che si cela dietro a quella maschera quasi “comica” del prodotto, fatto di momenti esilaranti frequenti, battutine dimenticabili e persino una vena cromatica super accesa, quasi infiammata. Il tema principale è l’amore, ma è anche la vita. Let’s Play, grazie a ciò che accade alla protagonista, Samara, esplora tutti quei sentimenti più profondi e talvolta spaventosi che spesso teniamo in un anglo. 

L’invidia, la voglia di rivalsa e di emergere, i conflitti interiori e le speranze, fino a sprofondare nel mare dell’accettazione, in cui galleggiano, trascinandosi, tutti quei sogni mai realizzati e infranti che, ogni tanto, riemergono timidamente, nei momenti più impensabili. Occhio però a pensare che si tratti di una storia pesante: grazie, come già accennato poco sopra, alla scelta di affiancare alla storia un taglio spesso scanzonato, con una vena quasi comica che si appoggia spesso e volentieri sulla narrazione, ne viene fuori un ritmo intelligente e mai noioso. Questa scelta aiuta parecchio a tenere l’attenzione sempre mediamente alta, anche perché è un po’ uno specchio di come si vive la vita nell’epoca delle Guerre continue, dell’IA sempre più famelica e dei social network, che fanno più male di una qualsiasi arma.

let's play samara
Samara è la protagonista dell’opera

La dura vita dello sviluppatore

Let’s Play non ha come testimone il solito protagonista solo, costretto alla vendetta o alla rivalsa a ogni costo. Al netto di quanto potrebbe sembrare, la protagonista, invece, è una figura molto positiva, con una vita apparentemente perfetta. Di buona famiglia, destinata a ereditare il ruolo di CEO dell’azienda per cui lavora, attualmente ricoperto dall’esuberante padre, con tanti amici, una buona istruzione e persino un cane: Samara, o meglio Sam, non è il classico protagonista con la sindrome dell’abbandono o del sacrificio a tutti i costi.  È una persona, anche a volte forzatamente, positiva, con un sorriso sulle labbra e una buon parola sempre pronta e capace di trasmettere tanto affetto, per i suoi amici, per la sua famiglia o per il fidatissimo Bowser, il suo cane. 

Ciononostante, Sam, come tutti, nasconde dentro di sé una profonda oscurità o, per meglio dire,  quella sensazione di vuoto, di incompletezza, che tutti – almeno una volta nella vita – hanno provato. Al netto del benessere a cui è abituata, la giovane protagonista ha un sogno nel cassetto, che sembra destinato a rimanere lì, ben chiuso e lontano dagli sguardi altrui. Sin da piccola, infatti, la ragazza ha sognato di diventare uno sviluppatore di videogiochi. Proprio i videogiochi sono la sua grande passione e, come chiunque, ormai, li vive in maniera anche passiva, passando i momenti di relax davanti al PC o allo smartphone, fidelizzandosi con lo streamer di turno. Sam, però, è riuscita a sviluppare, con tanti sforzi, il suo primo gioco: Ruminate. Ruminate è un gioco free-to-play che fa del puzzle-soling la sua linea ludica principale.

È un’opera interessante, su cui Sam ha posto tante ambizioni. Come tutti i progetti amatoriali, però, è molto difficile farla emergere. Il primo episodio di Let’s Play si concentra principalmente sul rapporto tra Sam e la crescita di Ruminate, sempre singhiozzante. Alla ragazza non manca il supporto degli amici storici, ma le difficoltà nel rendere la propria creatura un successo tale da aprirle le porte di una nuova carriera rendono la protagonista veramente felice soltanto a metà. Il colpo di grazie, che poi fa anche da incipit per la storia, è una recensione negativa che sembra, di fatto, stroncare definitivamente tutti i suoi sogni di gloria. Il noto creator Marshall Law ha deciso bocciare in pubblico Ruminate, gettando così nel dimenticatoio il lavoro di Sam. Ma cosa accadrebbe se l’uomo che ha praticamente distrutto i tuoi sogni diventasse il tuo vicino di casa? Soltanto Sam, e i prossimi episodi, sapranno risponderci. 

Mr Jones è un personaggio davvero particolare!

Uno stile ordinario, ma con una buona caratterizzazione

Let’s Play è un racconto moderno, attuale. Questo, di per sé, è già un buon punto di partenza. In un’epoca in cui i temi e il target sono molto spesso vicini e poco originali, quest’opera rappresenta – senza dubbi – una buonissima alternativa, specialmente per chi cerca qualcosa di più “forte”, con temi più adulti e seri e con un sguardo agli argomenti più attuali, senza rinunciare a una sana risata, che non gusta mai. Buona parte del merito è senza dubbio della sceneggiatura, ma anche i personaggi sembrano avere un ottimo potenziale. Partendo dalla protagonista, passando per tutte le comparse più importanti, come Charles Jones, o proprio il padre di Sam, Let’s Play sembra avere tutte le buone premesse per portare su schermo un cast originale, capace di evolversi e spalleggiare al meglio il ritmo della narrazione. Quello che ci ha convinto di meno, finora, è il comparto tecnico e artistico. Se i personaggi sono comunque ricreati in maniera piuttosto fedele, e mantengono quella loro originalità di base, sono proprio le scelte pratiche a non averci convinto appieno.

Let’s Play cade un po’ sotto il profilo delle animazioni e della pulizia in generale. Le tavole anime sembrano troppo scarne, con pochi dettagli e con una qualità degli elementi di contorno nettamente inferiore a quella dei personaggi principali o, comunque, di quegli elementi più centrali. Le animazioni, per quanto considerando il target hanno un pesco specifico meno impattante nella valutazione generale, sono troppo elementare, basiche, ed espongono l’anime a un colpo d’occhio a volte pesante e poco piacevole.  Anche la colonna sonora che accompagna la storia ci è sembrata anonima, finora, e poco ispirata. Alcuni momenti del primo episodio avrebbero meritato un accompagnamento più consapevole e, magari, ispirato, cosa che dal nostro punto di vista è sicuramente mancato. Molto buoni, invece, sia il doppiaggio originale in giapponese sia la localizzazione italiana. Le voci, su cui spicca quella della protagonista, interpretata da una leggenda come Kana Hanazawa, sono tutte molto azzeccate e riflettono al meglio l’indole dei personaggi. Queste aiutano non poco lo spettatore a immergersi in quel che sono gli avvenimenti della storia. Anche la traduzione italiana è di ottima fattura, con termini ben interpretati e una precisione nei dialoghi che sembra di primissimo livello. 


Il primo episodio di Let’s Play ci è piaciuto veramente tanto, seppur con qualche riserva. Lo spettro di finire nella storia d’amore “scontata” e improbabile, dopo il finale del primo episodio, sta già bussando alla porta, ma ci piace pensare che la storia possa regalarci ancora tanti colpi di scena. È un racconto adulto, intelligente, mai banale: Let’s Play ha la stoffa per risultare una delle sorprese maggiori di questa stagione autunnale, a patto di passare sopra a uno stile estetico in alcuni passaggi poco piacevole.