Folly of the Wizards Recensione: incantesimi e caos

In un mondo dove la magia dovrebbe essere meraviglia, stupore e sensazioni di potenza senza pari, Folly of the Wizards sembra giocare su un altro piano: quello del caos, della casualità e, talvolta, della frustrazione pura. Il nuovo roguelike 2D di UpFox Labs / Numskull Games si propone di essere un gioco ironico, imprevedibile e strategico al tempo stesso. L’idea alla base è intrigante: prendere il controllo di un apprendista stregone catapultato in un mondo più grande di lui, armato solo di incantesimi imprevedibili, da usare con astuzia o con pura speranza. Tuttavia, nonostante l’ambizione evidente, il gioco inciampa nei propri limiti strutturali, lasciando un senso di potenziale inespresso e di magia sprecata.

Alle prese con il caos degli incantesimi.

Ambizione narrativa e premessa di Folly of the Wizards

La narrazione di Folly of the Wizards è volutamente leggera, ironica e quasi caricaturale. Non ci troviamo davanti a un’epica saga magica alla Harry Potter o a un’avventura matura e drammatica, ma piuttosto a una satira del genere stesso: l’apprendista stregone è goffo, impreparato e spesso travolto dagli eventi. La storia parte da un concetto semplice: sei un apprendista, hai accesso a magie potentissime ma instabili, e devi sopravvivere stanze dopo stanze, sconfiggendo nemici sempre più ostici e collezionando oggetti, relitti e pergamene che dovrebbero potenziare le tue capacità.

Il tono è ironico, e spesso il gioco sembra quasi prendersi gioco di chi lo gioca: incantesimi che dovrebbero salvarti finiscono per danneggiarti, potenziamenti misteriosi generano effetti collaterali indesiderati, e i nemici più assurdi appaiono nei momenti meno opportuni. Questa scelta stilistica è affascinante sulla carta e può regalare momenti memorabili quando la fortuna gira dalla tua parte, ma spesso diventa fonte di frustrazione, soprattutto quando la casualità sembra punirti più del dovuto.

I dungeon generati proceduralmente offrono sfide e sorprese in ogni run.

Folly of the Wizards: tra caos e strategia

La struttura del gioco segue i canoni del genere roguelike: si procede stanza dopo stanza, eliminando nemici, raccogliendo oggetti e affrontando boss finali. Ogni livello è generato proceduralmente, garantendo – almeno in teoria – varietà e sorpresa. In pratica, le differenze visive tra livelli sono spesso superficiali, e il design dei nemici e delle stanze tende a ripetersi, anche se con leggere varianti. Dopo alcune run, diventa difficile non percepire una certa monotonia, nonostante il caos magico in cui sei immerso.

Il combattimento si sviluppa in tempo reale, con l’apprendista capace di muoversi, saltare, schivare e lanciare incantesimi. Qui risiede una delle principali sfide: il gioco richiede attenzione costante e tempi di reazione precisi, mentre la curva di difficoltà è severa fin dalle prime fasi. Le hitbox, talvolta poco chiare, aggiungono un ulteriore elemento di incertezza: morire per un dettaglio non previsto è frequente, e dover ripetere stanze già conosciute può essere frustrante. In certi momenti, la sfida sfiora l’ingiustizia più che la difficoltà stimolante.

Precisione minima, caos massimo.

Quando la magia non obbedisce: la fortuna al posto della strategia

Se c’è un aspetto su cui Folly of the Wizards punta tutto, è il sistema delle magie. L’apprendista può raccogliere decine di relitti, pergamene e abilità, ma il gioco fornisce pochissime informazioni sul loro funzionamento. Gli effetti sono spesso ambigui o opposti a quanto ci si aspetterebbe: un incantesimo che dovrebbe curare può ferire, un potenziamento che dovrebbe aumentare la forza può ridurre la velocità. Questa “fumosità” nelle statistiche è una lama a doppio taglio: da un lato aumenta il senso di sorpresa e casualità, dall’altro genera frustrazione. Molte run finiscono con un senso di impotenza, non tanto per la difficoltà, quanto per la mancanza di chiarezza sulle meccaniche.

Le combinazioni tra magie e oggetti possono comunque generare situazioni epiche: immaginare una run in cui la casualità decide di premiarti con incantesimi perfettamente sinergici è una delle gioie del gioco. Tuttavia, si tratta di momenti rari e più fortuiti che frutto di una strategia reale: questo rende difficile pianificare e costruire un vero stile di gioco personale.

I combattimenti sorprendono con effetti spettacolari e imprevisti.

Quando la sfida diventa un incantesimo di resistenza

I nemici sono altrettanto eccentrici e stravaganti come il protagonista, ma spesso mancano di varietà reale nelle meccaniche. Alcuni boss hanno pattern interessanti e richiedono tempismo e attenzione, ma la difficoltà elevata e la gestione poco chiara dei colpi subiti possono trasformare l’incontro in una lezione di frustrazione più che in una sfida strategica. Il gioco sembra oscillare tra momenti di pura creatività e momenti in cui la ripetitività e la casualità prendono il sopravvento.

Nonostante i problemi, Folly of the Wizards ha un alto potenziale di rigiocabilità per chi ama i rogue-like puri e la sfida estrema. Ogni run è diversa, anche se con pattern riconoscibili, e l’assenza di linearità può rendere ogni partita unica. Tuttavia, questa rigiocabilità richiede tolleranza verso la frustrazione e una certa voglia di sperimentare, poiché non c’è mai una vera “sicurezza” in quello che si ottiene o in quello che si può fare.

Stile grafico a mano e colori vivaci conferiscono personalità ai livelli.

Estetica e atmosfera: l’aspetto più solido di Folly of the Wizards

Uno dei punti forti di Folly of the Wizards è indubbiamente la sua estetica. Lo stile grafico è fatto a mano, con personaggi stravaganti, colori accesi e una forte anima “fumettosa”. Ogni nemico, ogni magia e ogni oggetto hanno un design coerente e dettagliato, capace di comunicare immediatamente la personalità del gioco. Le animazioni, pur semplici, hanno un senso di fluidità e contribuiscono a rendere ogni combattimento visivamente piacevole. L’audio accompagna efficacemente il comparto visivo: non aspettatevi tracce memorabili che resteranno nella testa, ma effetti sonori curati, una colonna sonora discreta e un’atmosfera coerente con il tono grottesco del gioco. L’insieme crea un’esperienza estetica convincente, che riesce a dare un’identità forte a un titolo che, altrimenti, potrebbe sembrare anonimo per le meccaniche caotiche.

Nonostante i difetti tecnici e di gameplay, il gioco ha una voce propria e una certa ironia che si percepisce nei dialoghi, nei fallimenti e nelle situazioni assurde. L’apprendista non è un eroe epico, ma un personaggio goffo e imprevedibile. Gli NPC spesso reagiscono in modi bizzarri alle tue azioni, e il gioco gioca volentieri con il senso di frustrazione del giocatore, trasformando i fallimenti in momenti comici. Questo tocco leggero è forse uno degli elementi più riusciti, poiché riesce a mitigare in parte la frustrazione causata dalla difficoltà o dalla confusione nelle meccaniche. Tuttavia, anche qui emergono problemi: i dialoghi tendono a ripetersi e alcune interazioni diventano prevedibili dopo poche run, riducendo l’effetto sorpresa e ironico. Il gioco sembra non voler offrire una narrativa profonda, ma piuttosto un contesto in cui il caos e la follia magica possono esprimersi.

Il caos magico non ha mai avuto un look così accattivante.

La fragilità tecnica dietro l’incantesimo

Dal punto di vista tecnico, i controlli sono generalmente reattivi, ma non sempre perfetti. La hitbox delle magie e dei nemici, così come la precisione nei salti o negli attacchi, può variare, rendendo le morti improvvise e talvolta ingiuste. Questo problema non compromette completamente il gioco, ma accentua il senso di “gioco imprevedibile”: anche se stai facendo tutto correttamente, la casualità e l’errata gestione dei dettagli tecnici possono punirti.

Alcune run vengono interrotte da bug occasionali: effetti magici che non si attivano correttamente, nemici che si bloccano o collisioni non rilevate. Questi momenti possono essere frustranti, soprattutto considerando che il gioco punta molto sulla ripetizione delle stanze e sulla sperimentazione con le magie. Quando un bug rovina una run promettente, la sensazione è di perdita di tempo più che di sfida.

Per chi decide di affrontare Folly of the Wizards, ci sono alcuni suggerimenti utili:

  • Accettare l’imprevedibilità: la chiave per divertirsi è comprendere che la casualità è parte integrante del gioco. Pianificare troppo rigidamente può solo aumentare la frustrazione.
  • Sperimentare con le magie: anche se poco chiare, le combinazioni possono generare momenti epici. Provare e osservare è più utile che aspettarsi risultati certi.
  • Gestire la frustrazione: il gioco richiede pazienza, soprattutto per i boss più difficili e le run lunghe. Prepararsi mentalmente a morire spesso è essenziale.
  • Godere dell’estetica e dell’atmosfera: l’arte, le animazioni e la colonna sonora meritano attenzione. A volte, fermarsi ad osservare il mondo può regalare più piacere che il puro gameplay competitivo.

 


Folly of the Wizards è un titolo che ambisce a sorprendere, ma troppo spesso si limita a lasciarti con domande irrisolte. La costruzione del mondo, l’arte, l’ironia e la varietà dei nemici offrono momenti di intrattenimento e alcuni passaggi di pura follia magica, ma sotto la superficie emergono problemi concreti: meccaniche poco chiare, ripetitività e difficoltà frustrante. Se sei un appassionato di rogue-like e ami sperimentare, il gioco può regalare momenti di vero divertimento e qualche sorpresa magica, soprattutto quando il caos lavora a tuo favore. Tuttavia, se preferisci chiarezza, equilibrio, progressione graduale e controllo strategico sui tuoi poteri, questo titolo rischia di sembrarti un’illusione ben disegnata: tutto è bello da vedere, ma fragile nella sostanza. In definitiva, Folly of the Wizards è un’esperienza che mescola potenziale, ironia e caos. Può affascinare chi ama sfide imprevedibili e momenti comici involontari, ma lascia perplessi chi cerca un rogue-like più strutturato e ragionato. È una magia sprecata o solo un’ossatura da affinare? La risposta dipende dal tuo livello di pazienza e dalla tua tolleranza alla follia: a volte ti sorprenderà, altre volte no. Con la giusta aspettativa e spirito di adattamento, può essere un’esperienza piacevole e visivamente appagante. Senza di essi, rischia di diventare un susseguirsi di morti ingiuste e caos malgestito, dove il divertimento è sempre a un passo dal diventare frustrazione.


V MENSILE
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Lilia, AKA Myriadir, appassionata di videogiochi, in particolare gli MMORPG e i giochi di strategia. Prima di iniziare l'avventura nel giornalismo videoludico, ero game moderator in alcuni titoli.