Battlefield 6 Recensione: Battlefield è tornato più prepotente che mai

Battlefield 6

Scrivere questa recensione si è rivelato “più difficile” di quanto si possa immaginare: la saga di Battlefield, presente da tempo immemore nell’industria videoludica, ha saputo offrire capitoli che hanno sempre più soddisfatto gli appassionati del genere degli sparatutto in prima persona. Chi ricorda, ad esempio, il primo Battlefield Bad Company, un titolo molto particolare poiché introduceva la distruttibilità insieme a una campagna e un multigiocatore molto apprezzati dai fan. Successivamente sono emersi Battlefield 3 e 4, i quali hanno saputo migliorare questo aspetto da ogni punto di vista; infatti, i capitoli appena citati sono senza dubbio significativi per la popolarità del marchio. Poi è giunto Battlefield 1, uno dei capitoli migliori dell’intera serie, grazie anche alla presenza di eventi molto interessanti nel comparto online e ai vari luoghi iconici della Prima Guerra Mondiale, che hanno sicuramente avuto un ruolo fondamentale per il franchise. Dopo di ciò, sono iniziati i primi scivoloni; non consideriamo Battlefield Hardline poiché sviluppato da un’altra software house, quindi ci concentriamo direttamente su Battlefield 5, il quale, però, non ha raggiunto pienamente il suo obiettivo come il videogioco precedente. Poiché diversi anni fa sono emerse varie lamentele da parte della community, sviluppatori e publisher hanno deciso di adottare un’ambientazione più futuristica; infatti, è uscito Battlefield 2042, che però si è rivelato uno dei punti più bassi della serie. Dopo aver fatto questa premessa, sembra finalmente che siamo tornati alle origini, poiché è finalmente disponibile sugli scaffali dei negozi Battlefield 6, un titolo che ha il compito di riportare il franchise alle radici di un tempo. Riuscirà in questa difficile impresa? 

Pronti a ripulire la stanza!

Battlefield 6: analisi della campagna

Battlefield Studios, lo studio di sviluppo formato da DICE, Ripple Effect Studios, Criterion Games e Motive Studio, con Battlefield 6 sicuramente innalza il livello qualitativo rispetto a quanto accaduto con Battlefield 2042, in particolare per quanto riguarda il multiplayer, dato che il titolo appena citato era privo della modalità campagna. A questo proposito, come è naturale aspettarsi in articoli di questo genere, analizzeremo nello specifico anche il comportamento della campagna. Non appena iniziamo, verremo immersi in uno scenario di guerra, dove ci viene narrato che un gruppo terroristico, noto come PAX Armata, ha l’intento di piegare il mondo come lo conosciamo e di farlo cadere nel caos più totale. Qui ci viene presentata una sorta di Task Force della NATO, composta dal Sergente Dylan Murphy, dal Sergente Maggiore Hayden Haz Carter, dal cecchino Sergente Simone “Gecko” Espina, dallo specialista di supporto Cliff Lopez e da Lucas Hemlock, un enigmatico operatore della CIA. Sebbene non sia un soldato, ma semplicemente un agente della CIA, egli ci svelerà i vari dettagli della maggior parte delle missioni attraverso dei flashback con Melissa Mills. Partendo da questa premessa, le caratterizzazioni dei personaggi non mi sono sembrate particolarmente azzeccate per tutta la durata della campagna, che si attesta tra le 4 e le 6 ore, a seconda del livello di difficoltà e del vostro stile di gioco.

Detto ciò, la narrazione presente nella campagna risulta monotona e priva di qualsiasi coinvolgimento da parte del giocatore; infatti, durante le nostre sessioni, non abbiamo riscontrato momenti particolarmente memorabili, e i colpi di scena della campagna di Battlefield 6 sono estremamente prevedibili, senza neppure un minimo di suspense. Anche i personaggi non ci sono sembrati particolarmente interessanti, anzi, sono risultati del tutto anonimi. Sebbene la prima missione avesse suscitato in noi un barlume di speranza in questo senso, tale impressione è stata completamente spazzata via quando abbiamo affrontato tutte le nove missioni della campagna, per poi giungere ai titoli di coda, dove il tutto si conclude con un cliffhanger che sicuramente deluderà gli utenti in cerca di una campagna che chiuda il cerchio. Anche il villain della campagna manca di quel giusto spessore, apparendo solo per brevi momenti; avremmo desiderato un antagonista del calibro di Makarov di Call of Duty, ma purtroppo non è stato così. Tuttavia, se da questo punto di vista la campagna non mi ha impressionato, i vari momenti d’azione si sono rivelati molto piacevoli da vedere e da giocare. Unita alla distruttibilità dell’ambiente circostante, sembrava di trovarsi all’interno di un film diretto da Michael Bay, data la quantità di esplosioni e effetti particellari spettacolari. Anche le diverse sezioni con i carri armati, e non solo, sono state realizzate con particolare attenzione, e distruggere tutto ciò che ci circonda con un M1 Abrams riesce a regalarci soddisfazioni notevoli, così come le sezioni in cui si utilizza il cecchino per ottenere un headshot pulito e preciso. In sintesi, possiamo affermare che la campagna avrebbe potuto essere molto di più se la narrazione fosse stata curata con maggiore attenzione, sperando che nel prossimo capitolo questo aspetto possa essere migliorato, poiché a livello estetico e grafico, la campagna offre grandissime soddisfazioni. Peccato che questo lavoro sia stato realizzato in questo modo.

Distruggiamo tutto con l'M1 Abrams!
Si, è possibile guidare anche un carrarmato!

Un gameplay più da FPS e meno arcade

Quando abbiamo provato la beta di Battlefield 6, ci siamo resi conto di un aspetto: il titolo sembrava cercare di imitare più un moderno Call of Duty piuttosto che un Battlefield, e questo ha allarmato diversi giocatori durante il periodo della beta. Ora, con la versione finale tra le mani, possiamo affermare che questo elemento è stato completamente eliminato, e si ha la sensazione di essere davvero “con i piedi per terra” piuttosto che in un Call of Duty, dove, data l’essenza arcade del titolo, possiamo muoverci molto rapidamente. Tuttavia, parlando esclusivamente dell’aspetto del gameplay, siamo rimasti particolarmente soddisfatti del lavoro svolto dai Battlefield Studios, che ci consente, ad esempio, di utilizzare ben 3 armi: la principale può essere un fucile d’assalto, un SMG, un LMG, un cecchino e così via; la secondaria è una pistola, mentre la terziaria è solitamente uno shotgun. Tutto questo equipaggiamento deve essere utilizzato con grande attenzione, poiché i colpi, sia nella modalità campagna che nel multiplayer, saranno molto limitati, e la precisione vi ricompenserà con molte più munizioni per le vostre armi. Riguardo alla libertà di movimento, Battlefield non si discosta molto dai precedenti o da prodotti simili, offrendo la possibilità di scattare a una velocità moderata, anche se qui sono state introdotte alcune novità legate al movimento. Infatti, come vi avevamo già riportato nel provato della beta, è possibile correre anche mentre si è accovacciati e si desidera muoversi senza fare troppo rumore, a scapito ovviamente di una velocità ridotta.

Per quanto riguarda lo shooting, bisogna ammettere che Battlefield 6 affonda le sue radici nel realismo più puro e crudo. Le varie armi a nostra disposizione avranno un rinculo preciso e quindi sparare troppi colpi in successione come per un fucile d’assalto forse potrebbe risultarvi parecchio difficile anche con accessori che vi permettono di avere un controllo maggiore. Infatti, più un nemico e lontano e maggiore sarà difficile ucciderlo, ma questo ovviamente dipenderà dal vostro arsenale poiché se siete pratici con i cecchini non dovrebbe essere un problema. Parlando proprio dei fucili da cecchino, quest’ultimi hanno anche la meccanica dei metri, ossia in baso a destra dell’interfaccia ci sarà un comando che segnerà i metri e in base a quanto è lontano il vostro bersaglio dovrete cambiare il parametro di conseguenza. Sicuramente questa meccanica di gameplay risulta ancora oggi una tra le più azzeccate e fornisce maggior realismo all’opera targata Battlefield Studios e Electronic Arts. Altre peculiarità legate a questo aspetto risiedono nel gunplay, molto preciso, divertente e adrenalinico, specialmente se stiamo parlando della modalità multiplayer del gioco, grazie al quale il matchmaking c’è sembrato parecchio bilanciato, ma di questo ne parleremo a breve. Ogni uccisione che faremo veramente darà una grandissima soddisfazione, per non parlare della possibilità che avremo distruggendo i vari edifici, rovinando così l’esperienza ai cosiddetti “camper”, ossia quella cerchia di giocatori che sta ferma solamente in un punto ad aspettare il nemico. Parlando sempre del gameplay, Battlefield 6 introduce anche diversi miglioramenti alla qualità della vita, tra cui un nuovo sistema di movimento chiamato Kinesthetic Combat System, che consente ai giocatori di sporgersi al riparo, salire sui veicoli e trascinare i soldati caduti in salvo prima di rianimarli. Insomma, il team di sviluppo ha introdotto diverse novità legate al gameplay è questo bisogna prenderne atto perché la maggior parte di esse, se non tutte, sono ampiamente riuscite e ben realizzate. Nonostante in alcune partite abbiamo riscontrato degli sbilanciamenti nel gameplay, in particolare per quanto concerne i fucili a pompa, che risultano essere notevolmente più potenti, ci auguriamo che il team di sviluppo possa intervenire per correggere questa situazione.

Pronti a cecchinare qualcuno!

Battlefield 6: parliamo delle classi e personalizzazioni delle armi

Nel multiplayer di Battlefield 6, ogni giocatore assume un ruolo ben definito, e questo è evidente fin dai primi momenti di gioco, quando al giocatore viene offerta la possibilità di selezionare tra le varie classi disponibili: Assalto, Ingegnere, Supporto e Ricognitore. La classe Assalto è specializzata nell’uso dei fucili d’assalto e dispone di perk specifici che possono essere potenziati durante il gioco, ottenendo così bonus legati a queste classi, e lo stesso vale per le altre classi. La classe Ingegnere utilizza mitragliatrici, ha la capacità di riparare veicoli alleati ed è specializzata nella distruzione di veicoli nemici con razzi. La classe Supporto si distingue per l’uso di mitragliatrici leggere e fornisce assistenza ai compagni di squadra rifornendo munizioni, posizionando coperture improvvisate e curando e rianimando gli alleati. La classe Ricognitore infine è in grado di effettuare ricognizioni sul campo di battaglia, utilizza fucili di precisione ed è particolarmente efficace negli scontri a lungo raggio, poiché un colpo alla testa impedisce agli avversari di essere rianimati. Anche se ogni classe può utilizzare qualsiasi arma, ciascuna di esse presenta vantaggi unici quando impiega armi specifiche. Ad esempio, i giocatori della classe Ricognitore possono trattenere il respiro mentre mirano con un fucile di precisione. Questo, senza dubbio, introduce una notevole varietà e sarà necessario adattarsi in base a ciò che il vostro plotone deciderà di utilizzare, in modo da garantire un bilanciamento tale da dominare le partite; tuttavia, una buona classe da sola non è sufficiente, ma ci arriveremo tra poco.

Per quanto concerne la personalizzazione delle armi, possiamo affermare che il gioco non si discosta molto da Delta Force o dall’armiere di Call of Duty; questa non è affatto una cattiva notizia, anzi, per coloro che conoscono i due titoli non sarà difficile, ma anche per i neofiti che desiderano personalizzare le proprie armi da fuoco. Nel caso dei fucili d’assalto, ad esempio, avremo la possibilità di modificare la bocca da fuoco, la canna, il caricatore, il calcio, i proiettili e molto altro ancora, mentre per la pistola o un fucile a pompa, logicamente, le opzioni saranno limitate, sebbene curate nei minimi dettagli. Oltre alle varie armi disponibili, è importante considerare anche i diversi gadget che avremo a disposizione e una serie di elementi che ci aiuteranno a supportare gli alleati o a sfondare le difese nemiche in specifiche modalità. In sintesi, possiamo affermare con certezza che la personalizzazione delle armi in Battlefield 6 è stata realizzata con grande attenzione dal team di sviluppo e non presenta alcuna imperfezione; di questo siamo lieti, non solo perché offre tutto il necessario, ma anche perché l’interfaccia è molto semplice e guida il giocatore nella creazione della propria classe al meglio delle proprie capacità e in base allo stile di gioco adottato dal giocatore.

Vediamo come funziona la personalizzazione delle armi!

Battlefield 6: mappe e modalità

Per quanto riguarda le modalità di gioco, sono presenti le classiche di Battlefield, quindi all’interno del titolo troveremo Conquista e Sfondamento, che sono sempre state il fiore all’occhiello della produzione. Conquista implica la cattura dei punti sulla mappa con una lobby di 64 giocatori per ospitare scontri 32v32, con una durata minima di 20 minuti e massima di 40. La stessa cosa vale per Sfondamento riguardo alla durata, solo che in questa modalità un team dovrà attaccare punti specifici mentre l’altro dovrà difendere; la squadra che attacca avrà un numero specifico di soldati, che potrà aumentare quando catturerà l’obiettivo e passerà alla successiva area. Sono ovviamente presenti modalità più piccole e meno caotiche come Deathmatch a Squadre e Deathmatch a team, dove due squadre dovranno raggiungere un numero specifico di uccisioni. Tuttavia, se desiderate veramente vivere il cuore dell’esperienza di Battlefield 6. Anche Dominio e Domino della Collina, dove nella prima dovremo catturare tre obiettivi e mantenerli per arrivare a determinati punti mentre Dominio della Collina le due squadre dovranno mantenere degli obiettivi che cambieranno nel tempo, una modalità che ricorda molto Postazione di Call of Duty. Però, nonostante questo, vi consigliamo vivamente di cimentarvi in Sfondamento o Conquista, poiché sono le modalità per eccellenza di Battlefield che vi fanno sentire come se foste realmente in un campo di battaglia autentico. Questo è l’aspetto più riuscito di Battlefield, in particolare di questo Battlefield 6, ovvero dare la sensazione di combattere al fronte contro un altro esercito, e questo non deve essere sottovalutato affatto. Per quanto riguarda le mappe invece, in totale sono 9, ognuna delle quali presenta un level design estremamente azzeccato in tutte quelle disponibili, che sono le seguenti:

  • Assedio del Cairo
  • New Sobek City
  • Offensiva Iberica
  • Saints Quarters
  • Valle di Mirak
  • Picco della Liberazione
  • Ponte di Manhattan
  • Empire State
  • Operazione Firestorm

D’altronde, queste mappe sono chiaramente disponibili in modalità ristretta poiché devono soddisfare le necessità di team molto più piccoli; pertanto, l’area sarà notevolmente limitata rispetto alle modalità Conquista o Sfondamento. Tuttavia, possiamo affermare con assoluta certezza che il level design di queste mappe è stato progettato con grande attenzione e si integra perfettamente con tutte le modalità presenti nel gioco, dimostrando come Battlefield Studios sia riuscita a bilanciare il tutto insieme alla distruttibilità presente nel gioco. È opportuno fare anche una piccola menzione per Battlefield Portal, quella modalità introdotta in Battlefield 2042 e riproposta anche in questo capitolo. In Battlefield 2042 Portal era limitato a un editor di blocchi visivi di base e a opzioni di configurazione online. Questa volta, Portal 6 è alimentato dal motore Godot, offrendo strumenti per la creazione di mappe e logiche di gioco che rappresentano un notevole progresso rispetto al sistema precedente. Il nuovo editor consente ai creatori di sviluppare modalità di gioco personalizzate, progettare mappe originali utilizzando le basi e le risorse delle mappe esistenti di Battlefield 6 e scrivere meccaniche di gioco complesse. EA ha dimostrato le capacità di Portal prima del lancio con dimostrazioni, tra cui una ricreazione di “Dust II” di Counter-Strike, completa di meccaniche di disinnesco delle bombe, oltre a varie modalità personalizzate come la sopravvivenza degli zombi e le sfide di corsa. Entro due giorni dall’uscita di Battlefield 6, avvenuta il 10 ottobre, la comunità aveva già prodotto creazioni notevoli, tra cui un remake della mappa Shipment di Call of Duty 4: Modern Warfare e uno Star Destroyer costruito con risorse di gioco, dimostrando la versatilità dell’editor. Le esperienze di Portal possono essere condivise tramite un browser della comunità dedicato, dove i giocatori possono scoprire e giocare ai contenuti generati dagli utenti.

Battlefield 6
Pronti a conquistare i punti?

Graficamente stupefacente e esperienza utente gratificante

Prima di discutere della grafica vera e propria, è necessario riconoscere che il team ha svolto un lavoro eccellente anche dal punto di vista dell’interfaccia utente. Essa è molto precisa, con pochi inconvenienti visibili sullo schermo e, soprattutto, è estremamente chiara per gli occhi del giocatore. Naturalmente, grazie alla vasta gamma di opzioni disponibili nel menù, possiamo persino migliorare questo aspetto; tuttavia, è importante notare che si tratta di un elemento puramente soggettivo e, di conseguenza, è legato principalmente all’esperienza del singolo giocatore. Detto ciò, parlando ora della grafica del gioco, il Frostbite svolge il suo compito in modo eccellente, offrendoci effetti di luce e particellari davvero straordinari. Anche se in questo caso non viene utilizzato il Ray-Tracing, una tecnologia che per alcuni titoli è stata definita come fondamentale, come in Alan Wake 2 e Cyberpunk 2077, qui non è stata affatto considerata rispetto a Battlefield 2042. Considerando la qualità visiva del titolo, non ci sorprende la sua assenza e non ne sentiamo affatto la mancanza, poiché ciò garantisce ai giocatori una maggiore fluidità. Anche le varie esplosioni e tutti i colpi di luce sono realizzati in modo magistrale e riflettono perfettamente ciò che ci si aspetta da un titolo di questo genere: bello da vedere e spettacolare da giocare.

In redazione, abbiamo avuto l’opportunità di testare la versione per PC del gioco. Nonostante alcuni problemi iniziali con i driver, per i quali non possiamo attribuire la responsabilità allo sviluppatore, abbiamo esaminato le varie opzioni disponibili e possiamo affermare che se possedete un PC in grado di attivare il DLSS e generare fotogrammi almeno all’X2, non avrete difficoltà in termini di prestazioni. Tenendo conto del numero di giocatori e della complessità delle mappe, ottenere una media di quasi 200 fotogrammi al secondo con un processore I5-13600K e una scheda video RTX 4070 è stato quasi un miracolo, dimostrando che il gioco è ben ottimizzato, anche se la generazione di fotogrammi potrebbe causare un input lag indesiderato. Le versioni console per PS5, PS5 Pro e Xbox Series X/S svolgono anch’esse il loro compito, e sebbene in redazione abbiamo testato principalmente la versione PC, abbiamo avuto modo di osservare anche le altre versioni, confermando che Battlefield 6 è piacevole da vedere e giocare anche sulle console di Microsoft e Sony Interactive Entertainment. In sintesi, Battlefield 6 è senza dubbio uno dei titoli da non perdere quest’anno, soprattutto per gli appassionati di FPS multiplayer con un alto grado di distruttibilità, e se desiderate divertirvi con i vostri amici, è il momento di dirlo: Battlefield è tornato più agguerrito che mai!


Battlefield 6 è tornato! Nonostante una campagna con alcune problematiche relative alla narrazione e alla caratterizzazione dei personaggi, le diverse situazioni presenti in questa modalità si presentano come un film interattivo. Se non attribuite eccessiva importanza allo storytelling, potreste trovarlo piuttosto piacevole. Il multiplayer è stato progettato con grande attenzione ai dettagli, dove le varie classi dispongono di perk specifici che garantiscono una buona coesione, a patto che siate in sintonia con il vostro plotone. Il gameplay raggiunge livelli elevati, introducendo diverse novità sul fronte ludico, e anche il gunplay risulta estremamente soddisfacente e coinvolgente, con ogni uccisione effettuata con le vostre armi che offre una soddisfazione senza precedenti. Il motore Frostbite si comporta in modo eccellente per quanto riguarda la distruttibilità ambientale nelle varie mappe, e anche il level design è ben realizzato. Infine, ma non meno importante, l’aspetto estetico del titolo è di altissimo livello, grazie alla presenza di tecnologie come il DLSS e la generazione di fotogrammi di NVIDIA per PC, che assicurano un numero maggiore di fotogrammi al secondo. In sintesi, Battlefield è davvero tornato e aspettiamo con interesse la risposta del suo principale concorrente, ovvero Call of Duty.